“Buio” di Valentina Paiano e Vanessa Korn: amore, violenza e jihadismo
“A volte mi chiedo se sono morta.
Invece sono viva:
due volte vedova, ora incinta
E ho solo 16 anni”
Andata e ritorno da Raqqa di un’adolescente francese raccontata dalla stessa Camille/Amal e da diverse figure femminili che raccontano Camille mentre sta per diventare Amal, tutte interpretate dalle due attrici sul palco attraverso cambi di abito e di fisicità.
Con ampio ricorso al flashback, in una serie non lineare di tableaux vivant conosciamo un’adolescente confusa, inquieta ed arrabbiata che chiude la porta della sua cameretta ma lascia aperte finestre telematiche.
Su un irresistibile montaggio audio tra scie chimiche, culo, tette, teorie complottiste ed influencer, Camille si imbatte nella pagina Facebook “Perle d’Islam” dove un’imbonitrice stile Vanna Marchi la cyber-indottrina a colpi di sentenze tipo “Ti senti sola ed incompresa? Allah ti ha regalato la sensibilità di stare dalla parte della giustizia. Convertiti, vieni nello Sham e non sarai mai più sola”.
E Camille non vuole più studiare né vivere in un mondo che fa schifo, né vuole “comprare per non cambiare il mondo”: pronuncia tre volte la shahada, si converte, inizia ad indossare il velo e a confrontarsi con gli Altri.
Inizia così una carrellata di botta e risposta esilaranti ed ironici con la prof di storia e filosofia che dice che Camille “è diventata tutta nera… ma non come i metallari”, con l’amica Fatima (immigrata di terza generazione…ma a partire da quale generazione si smette di essere immigrati?!?) secondo cui “i convertiti diventano fanatici…un po’ come gli ex-fumatori!” e con la sorella Sophie che, quando Camille le confessa che si è sposata su Skype con un arabo risponde incredula “ma chi? Quello della 5° C?”.
Ed invece è Omar, assegnatole dai Fratelli per cui svuota lo zaino di scuola dai libri e lo riempie di ciò che le serve per la sua nuova vita: attraversa la periferia di Parigi “tutta grigia”, la Francia, il Belgio, la Turchia e infine approda a Raqqa dove “sente di fare la Rivoluzione e di essere finalmente diventata adulta”.
Ma quell’illusione di perfezione dove tutti sanno cosa devono fare diventa ben presto un incubo e si trova a rimpiangere “Minestra e bucato: l’odore di casa in Francia”: così quando scopre di aspettare un bimbo se ne fugge per tornare a casa, viene arrestata in Turchia e deportata in Francia in manette.
E su spezzoni audio autentici sulla tematica della complessa gestione politica dei foreign fighters e dei loro figli, vediamo Camille che canticchia alla figlia “Over the rainbow” mentre progetta di tornare a scuola rivendicando di “non aver paura del buio, che fa crollare ogni certezza”.
Scritto, diretto e interpretato da Valentina Paiano e Vanessa Korn
Assistente alla regia Veronica Dariol
Musiche e sound design FA.DE Music Production
Produzione Compagnia Teatro Binario 7
Con il sostegno di C.L.A.P. Spettacolodalvivo
Durata 70 minuti
Lo spettacolo è andato in scena dall’8 al 10 novembre 2019 presso Teatro Linguaggicreativi di Milano.
Written by Monica Macchi
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