“Identità italiana” di Anna Mahjar-Barducci: un manifesto per una società aperta e pluralistica

Io sono l’Italia, ho gli occhi neri, blu, a mandorla, ho i capelli lisci, ricci e crespi, ho la pelle olivastra, bianca, nera, gialla e rossa. Io sono l’Italia, sono cristiano, ebreo, musulmano, buddista, induista, ateo. Prego in chiesa, in sinagoga, in moschea, al tempio. Celebro il Natale, Hannukkah, l’Eid-Al-Adha, il Carnevale, il Capodanno cinese. Io sono l’Italia, parlo italiano, il dialetto della mia città, mi esprimo in tedesco, prego in ebraico. Sono multilingue: parlo l’arabo, il cinese, l’albanese, il romani. Quando parlo in italiano uso parole inglesi, francesi, di origine latina, greca, araba, ebraica”.

Identità italiana di Anna Mahjar-Barducci
Identità italiana di Anna Mahjar-Barducci

Sono i versi iniziali della poesia che apre la breve raccolta dal titolo Identità italiana” di Anna Mahjar-Barducci (Edizioni Melagrana), italo-marocchina nata a Viareggio che ama dire di sé “Ho una sola identità, molteplici culture. Non sono una contraddizione, ma un individuo che bilancia elementi diversi”.

Questo piccolo libro racchiude, come uno scrigno prezioso, versi che con semplicità e linearità, ci raccontano di un mondo diverso, dove l’identità nazionale necessariamente sfuma verso contorni di multiculturalismo, senza perdere la consapevolezza delle proprie radici ma anzi rafforzandole nel confronto con le differenze e con la condivisione.

Il tema identitario, di cui si dibatte diffusamente in questo momento storico nel nostro Paese – forse anche a sproposito – viene affrontato e declinato in questo testo come elemento che porta ad abbracciare l’altro, inteso come individuo portatore di istanze culturali diverse dalle nostre.

Come ben ci spiega Gianni Cuperlo nella prefazione del volumeL’identità, la certezza di essere quel che si è, una donna con radici molteplici ma compresa per intero nell’idea di un sé aperto agli altri, diventa la via per emancipare altre e altri. Tutti noi siamo figli e figlie della mescolanza”.

Concetti che l’autrice ribadisce con forza attraverso lo strumento della poesia, proprio in un tempo in cui si vorrebbe dividere e contrapporre invece di unire e condividere.

I flussi migratori, frutto di un mondo globalizzato che non redistribuisce equamente le proprie risorse e che spinge i meno fortunati a tentare di raggiungere terre più feconde per una vita migliore, stanno determinando la necessità per i paesi di immigrazione di una continua ridefinizione della propria identità.

Un compito non sempre facile anche perché accompagnato dal contestuale mantenimento delle proprie radici e tradizioni.

La poesia dal titolo “Immigrare” si chiude con un verso particolarmente significativoSaremo fecondati dall’incorporazione di più culture”: la forza dirompente di queste semplici parole ci pone di fronte all’accettazione di un mondo interculturale, multietnico, dove le differenze saranno superate e anzi diventeranno terreno fertile di crescita.

Anna Mahjar-Barducci
Anna Mahjar-Barducci

L’autrice non dimentica nemmeno la situazione dei numerosi italiani espatriati e al riguardo appare particolarmente significativa la poesia dal titolo “Expat” che con termini semplici e chiari mette in luce tutta la nostalgia che si può provare nel lasciare la propria terra “Non parto se nella valigia non ho i sapori della mia terra; pasta, parmigiano, tortellini, salame”.

Ma questa nuova geografia umana, che vede persone di paesi diversi e lontani, con culture differenti iniziare una complicata e a volte difficile convivenza, pone gli individui di fronte a tre possibili scelte: affermare la propria identità, perderla oppure fondersi con quelle degli altri. Se riuscissimo, in questa difficile contemporaneità, a comprendere come il melting pot, la fusione siano la via maestra per una vita ricca di differenze, di pluralismo, di condivisioni, allora forse potremmo ritenere definitivamente superate tutte quelle spinte sovraniste e nazionaliste che imprigionano nel ghetto identitario.

Questa raccolta di poesie, come ci dice la stessa autrice nella sua introduzionevuole promuovere una società italiana inclusiva. È un manifesto per una società aperta e pluralistica, contro il fanatismo del ghetto identitario”.

Anna Mahjar-Barducci, ricercatrice e scrittrice, di padre italiano e madre marocchina, è cresciuta fra l’Italia e l’Africa. Attualmente vive a Gerusalemme con il marito ebreo e la figlia, alla quale dedica la raccolta di poesie “Identità italiana”.

 

Written by Beatrice Tauro

 

 

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