“Dark Places” di Kate Grenville: un romanzo su uno stupro “te la sei cercata”

Il primo spoiler di questa recensione è che, alla fine del romanzo, Albion Singer stupra sua figlia Lilian. Oltre a essere la prima, è anche l’ultima anticipazione che vi darò. Perché di fatto la trama di “Dark Places” non offre nessun altro colpo di scena.

Dark Places

La storia su cui il romanzo di Kate Grenville si basa è semplicissima: Albion è un bambino paffutello a cui la mamma regala dolcetti e il papà occhiate di sdegno. Crescendo, si capisce subito che Albion non diventerà mai l’uomo tutto d’un pezzo in cui Singer Senior sperava.

In compenso, però, Singer Junior diventa un ragazzo interessato ai fatti: divora i libri che parlano delle tecniche di accoppiamento degli animali, assorbe tutto quanto è riducibile a un mero fatto e sfoggia la sua conoscenza nozionistica con orgoglio.

A poco a poco, Albion impara a relazionarsi con gli altri, riuscendo a farsi degli amici e persino arrivando a conquistare una fidanzata. Insomma, le cose iniziano a girare per il verso giusto per il giovane Singer.

Quando suo padre viene a mancare, Albion prende le redini del business di famiglia, si sposa e decide di apportare una serie di modifiche in fabbrica e a casa. Il suo primo provvedimento sono i licenziamenti di massa di tutti i “rami secchi” dell’azienda.

Poi Albion sottrae a sua moglie pennelli e colori, dato che l’arte stava guastando il cervello della donna. Infine, Singer Senior si convince che è arrivato il momento di pensare a un erede. In men che non si dica, nasce Lilian, seguita da John.

John non sarà mai l’uomo che Albion sperava di avere come suo erede, ma la bambina è intelligente, quindi Singer Senior decide di istruirla. Un giorno, però, la trova intenta a leggere un romanzo rosa. E poco tempo dopo, la sorprende in compagnia di un ragazzo.

Una cosa tira l’altra, e alla fine Albion stupra Lilian, perché “te la sei cercata.” Lilian impazzisce, viene rinchiusa in un manicomio e non rivolge più la parola a nessuno. Alla fine del romanzo, muoiono tutti, tranne Albion e John.

Non dico che non sia una storia interessante, ma manca qualcosa. La narrazione è portata avanti dal punto di vista di Albion, che ha una prospettiva tutta sua sulla vita. È una scelta interessante, che è stata fatta anche ne “The Diary of a Rapist” di Evan Connell.

A differenza del romanzo di Connell, però, quello della Grenville non rende mai realmente l’idea di quale sia il problema di Albion nei confronti di chi lo circonda. Il rapporto con i genitori è affrontato in modo piuttosto dettagliato, ma non lascia nessuna ferita nel lettore, nessun senso di ingiustizia.

In questo senso, “The Shoemaker” di Flora Rheta Schreiber sfoggia dei capitoli iniziali notevoli, alla fine dei quali si vorrebbe solo prendere a schiaffi i genitori del piccolo Kallinger. Il resto de “The Shoemaker” non mi è piaciuto, ma ne ricordo l’incipit con grande entusiasmo.

Kate Grenville

L’inizio del romanzo “Dark Places” fa capire molto bene al lettore che ci saranno una serie di momenti di tensione nella narrazione, però la tensione, almeno per me, si è creata solo alla fine, quando Albion stupra Lilian.

Vi sono una serie di romanzi che giocano sul costruirsi di una tensione che sfocerà in tragedia, e alcuni sono davvero validi, come “Quello che ho amato” di Siri Hustvedt (la seconda parte) oppure ”Age of Consent” di Marti Leimbach.

In “Dark Places”, purtroppo la tensione non diventa mai tale da far male a chi legge, e trattandosi di una storia che termina con uno stupro, mi sarei aspettata una costruzione diversa dei climax, che guidi alla tragedia in modo inevitabile e sospinto.

Non posso dire di essere rimasta entusiasta di “Dark Places”, ma leggerò altro di Kate Grenville per capire se questa autrice ha uno stile che rientra nei miei gusti.

Nel frattempo, posso consigliarvi “The Book of Writing” della Grenville. È un libriccino pieno di esercizi di scrittura pratici e veloci per aiutare gli aspiranti scrittori. Buona lettura, ma soprattutto buona scrittura.

 

Written by Giulia Mastrantoni

 

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