Verso Classis Ravenna: l’archeologo Giuseppe Sassatelli egregio navigante di una serata che prometteva solo tempesta

Ravenna, 06 ottobre 2018. Questa è stata la data in cui la bellissima, storica e mosaicata Ravenna ha organizzato per i suoi cittadini una serata che si preannunciava degna di essere ricordata, almeno fino al prossimo appuntamento mondano.

Classis Ravenna – Un nuovo museo della città

Numerose sono state le iniziative atte a portare i cittadini della città, della provincia e, perché no, da tutta Italia a scoprire le bellezze monumentali, letterarie e anche quelle molto meno virtuose, come il concerto di Lorenzo Fragola.

Ravenna si è riempita di visitatori e molte delle iniziative sono state un successo. Le visite guidate gratuite hanno registrato una grande affluenza, le attività del centro erano piene di persone intente a godersi la tanto attesa Notte D’Oro.

Ecco, la notte che era stata organizzata è stata d’Oro per tutti, fuorché per coloro che aspettavano Valerio Massimo Manfredi alla sala Corelli del Teatro Alighieri per “Verso Classis Ravenna – Un nuovo museo della città”.

Partiamo dall’inizio, vi va?

Oubliette Magazine ha voluto partecipare all’evento organizzato dalla Fondazione RavennAntica, in fondo il grande autore doveva presenziare e iniziare i presenti al cammino verso l’inaugurazione del nuovo museo Classis che avverrà il primo dicembre.

Una delle fortune è stata che, seppur ricevendo risposta alla nostra comunicazione di partecipazione solo venerdì 5, la mia persona abita a Ravenna e non ho dovuto organizzare uno spostamento.

Posso comprendere la mole di lavoro che RavennAntica debba affrontare ma…

Mettiamola così, l’evento era aperto al pubblico quindi non ci sarebbero stati dei grossi problemi a partecipare comunque, senza bisogno che la fondazione lo sapesse in maniera ufficiale.

Evidentemente devono esserci stati problemi di comunicazione.

E non sono di certo terminati lì.

Sala Corelli del Teatro Alighieri – Ravenna 2018 Photo by Zani

L’evento era pubblico, ospitato nella sala Corelli. Quindi, per errore, io e altri avventori desiderosi di godersi l’incontro, hanno pensato che aspettare di fronte alle porte del teatro fosse la scelta più ovvia per poter poi entrare.

Lo ammetto, non eravamo molti ad attendere. Quindi, a posteriori, comprendo che si sia provveduto a far entrare le persone da altri accessi per riempire la sala e poi, solo in seguito aprire le porte del teatro. 

Difatti era piuttosto strano che all’apertura ci si guardasse, con mal celato disappunto, affermando che la sala era piuttosto piccola.

Svelato l’arcano: la sala era già piena.

Ma ripeto, devono esserci stati dei difetti di comunicazione.

Se l’evento era aperto al pubblico non è questa l’impressione avuta, però.

Una volta che tutti gli ospiti si sono accomodati e dopo una breve attesa, l’incontro è iniziato alla presenza del Prof.re Giuseppe Sassatelli, archeologo e presidente di RavennAntica. Da subito ci è stato detto che l’ospite d’onore e compagno di discussione, in merito al Classis, Valerio Massimo Manfredi era in forte ritardo e si sarebbe iniziato senza di lui ma rimanendo in sua attesa.

Dopo un’ora e qualche minuto in più, è stato evidente che la speranza nutrita dalla sala di vedere il famoso autore sarebbe stata disattesa.

Anche questo un difetto di comunicazione.

Il Dott. Manfredi non è riuscito ad arrivare in tempo. Tutti, me compresa, hanno pensato che la colpa fosse dovuta al traffico o colpa di un ritardo imputabile ad altri. Forse, è stato decisamente ingenuo pensare che le ferrovie ne fossero responsabili.

È stato un gran peccato davvero apprendere che lo scrittore fosse a Finale Ligure dove doveva, sembra, ritirare un premio alle ore 21.

Effettivamente, tutta quella distanza tra la provincia di Savona e la dorata Ravenna non poteva essere coperta in soli trenta minuti.

Veniamo al lato positivo della serata.

Matteo Cavezzali – Giuseppe Sassatelli

Il Professor Sassatelli ha preso con molta maestria il timone della nave in balìa del disappunto e ha illustrato alla platea il progetto del nuovo Classis e della storia che esso si propone di conservare, proteggere ed insegnare.

Il nuovo museo sarò ospitato dall’edificio del vecchio zuccherificio, a Classe, e si propone, affrontando un cammino fatto soprattutto di percorsi tematici, di far conoscere la storia di Ravenna dal V secolo a.C a circa il 1000 d.C..

Il progetto è senza dubbio ambizioso e davvero degno dell’entusiasmo che suscita. Un contenitore che fungerà da collegamento tra tutti gli altri musei e i monumenti della città, per permettere al visitatore di immergersi nell’esperienza di passeggiare ed immaginare i fasti di quella che fu Capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Una città, Ravenna, che si spera recuperi il nome di città accogliente, di stimolo per la cultura e all’apertura mentale e spirituale che aveva ai tempi di Augusto e sotto il regno di Teodorico.

Il professor Sassatelli, di sicuro, non si aspettava di dover essere l’unico conduttore della serata ma ha sostenuto la sfida in maniera egregia.

Inoltre, ci tengo a sottolineare, come ulteriore encomio al nostro ospite, quasi nessuno ha lasciato la sala quando ci è stata annunciata la defezione di colui che doveva essere il collante della serata.

Tutto sommato, è stata una serata affascinante seppur con qualche pecca.

 

Written by Altea Gardini

Photo Matteo Cavezzali – Giuseppe Sassatelli by Altea Gardini

 

 

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Gallery fotografica by Zani

 

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