“Sei mia. Un amore violento” di Eleonora de Nardis: una storia come tante sulla violenza di genere fra le mura domestiche
“Sei mia. Un amore violento“ è un romanzo in forma di diario scritto da Eleonora de Nardis e edito da Bordeaux Edizioni nel 2018.
[Aggiornamento 4 gennaio 2022: il libro è stato recensito nel 2018, anno di uscita, e solo nel 2020 l’autrice ha ricevuto una condanna. Per correttezza verso il lettore non cambieremo la nostra recensione basata esclusivamente sulla lettura del libro in un determinato momento storico.]

Eleonora de Nardis è una giornalista, autrice di saggi e inchieste e conduttrice televisiva coinvolta in brutto episodio di cronaca: il romanzo “Sei mia. Un amore violento” è ispirato a fatti realmente accaduti e c’è molto del sentire dell’autrice, di cosa l’autrice pensa del tema.
Questa è una storia come tante.
Lei è una donna in un momento di difficoltà economica e di instabilità affettiva, condizione successiva alla sua separazione dal marito, che trova uno “scoglio” a cui aggrapparsi nel mare aperto della vita in un uomo alto, prestante, ricco e con una posizione sociale solida.
Questa è una storia come tante.
Lui non è solo il trionfale principe del foro: è un uomo insicuro, timoroso di lasciare la moglie, anaffettivo, narcisista, incapace di empatia e di autocontrollo, in bilico fra due “famiglie”, fedifrago e divorato da una gelosia ossessiva.
Questa è una storia come tante.
La loro relazione non si configura come un rapporto d’amore. Dove c’è violenza, sia psicologica che fisica, non c’è amore: punto. Dopo un primo schiaffo, ad ogni presunta colpa di lei, si scatena un’escalation di insulti, di botte, di sequestri in casa, di minacce di morte perfino ai suoi tre bambini, l’ultima dei quali avuta con lui. Seguono chiamate alla polizia e periodici trasferimenti successivamente ai quali lei capitola, impietosita dalle lacrime e dalle richieste di perdono di lui.
Questa è una storia come tante.
Lei si vergogna di essere vittima di violenza, come se tale condizione fosse esito di un suo fallimento come donna, e nasconde le ombre dell’incubo dietro una maschera di compagna felice e mamma amorevole. Consapevole del proprio valore di persona, della propria intelligenza, eleganza e resilienza, impone a se stessa l’impossibile sfida che lui le propone: renderlo un uomo migliore.

Questa è una storia come tante.
Purtroppo lo è.
Orrendamente lo è.
Questa storia ha un epilogo drammatico, colmo di sangue, di dolore, di umiliazioni, di attese, di logorii, ma lei è viva e può raccontare.
Questa è una storia di violenza domestica, come tante, che avrebbe potuto essere una storia di femminicidio, come tante altre.
Written by Emma Fenu
Info
Rubrica Donne contro il Femminicidio
Rubrica Uomini contro il Femminicidio
Ma è questa simpatica persona?
https://www.giornaledipuglia.com/2020/07/rettifica-accoltella-compagno.html
Il nostro articolo è del 2018, la condanna del 2020. Ringraziamo per la segnalazione.
” coinvolta in brutto episodio di cronaca”
Non è che la condanna cambi qualcosa: lei ha accoltellato il compagno, altrochè “brutto episodio”.
Vergognatevi e cambiate l’articolo
Vergogna è modificare ciò che è stato scritto precedentemente alla condanna, quando non si aveva idea né notizia della colpevolezza della donna.
Non si cancella il passato, ma si aggiorna con un commento.
Così come abbiamo fatto; Oubliette Magazine analizza un libro edito, non pubblichiamo né atti giudiziari né ci occupiamo di cronaca.
Sarebbe opportuno e gradevole firmare con il proprio nome una riflessione (malagrado sia inopportuna) ma forse richiederebbe troppo coraggio.