I fantasmi di Villa Stuart a Roma: l’occultismo, il Casino degli Spiriti e lo scheletro di Lord Allen

A Roma, in via Trionfale al numero civico 5952, poco dopo la salita per l’Osservatorio astronomico, sorge una villa del Seicento, oggi sede di una nota clinica privata conosciuta come la “clinica dei calciatori”.

Villa Stuart – Roma

La villa ha una storia particolare: eretta sul punto più alto della città, circondata da uno splendido parco naturale di pini e cipressi, fu scelta come seconda dimora, nel XVIII secolo, da James Francis Edward Stuart, pretendente al trono inglese.

Il nonno, re James I, credeva alla stregoneria e mandò al rogo parecchie donne ritenute streghe e fu anche autore di un trattato di demonologia.

A fine Ottocento, la villa fu ereditata dalla contessa Emmeline Stuart-Wortley, appassionata di occultismo, che occupava gran parte del suo tempo a fare sedute medianiche. Il suo amante, Lord Allen fu coinvolto da Emmeline in rituali di magia nera.

Villa Stuart divenne così un salotto famoso, frequentato dalla nobiltà capitolina per praticare l’occultismo e lo spiritismo.

Lady Stuart ospitò i più famosi sensitivi d’Europa, pagandoli profumatamente; nel piccolo “Casino degli spiriti”, risalente al Cinquecento, si raccontava di presenze inquietanti, ombre che svanivano dinanzi agli occhi di increduli visitatori.

Tali pratiche occulte finirono per ossessionare i nobili amanti.

Iniziò il degrado della residenza, trascurata dai suoi proprietari. Le visite si diradarono e i due rimasero soli.

Le sosteneva di vedere la sorella morta in ogni angolo; Allen credeva invece di parlare con Satana, e una notte scomparve.

Villa Stuart – Roma

In casa, giurava la servitù, i tavolini “ballavano” da soli, piatti e bicchieri traballavano di continuo.

Un bel giorno, terrorizzati, i domestici scapparono.

Secondo alcune voci, anche Lord Allen era fuggito, ma Emmeline insisteva nel dire che era morto e il suo spirito vagava per le stanze. Diceva: “La notte mi carezza la mano, le sue dita attraversano la parete”.

Molti anni dopo, durante dei lavori di ristrutturazione della villa, nei sotterranei gli operai scoprirono lo scheletro di Lord Allen. Pare che Lady Emmeline, pur di non perderlo, l’avesse murato in cantina, lasciando un buco nella parete in modo da potergli talvolta accarezzare le dita.

La gente del luogo racconta ancora di strane apparizioni al “Casino degli spiriti”.

Nel 1979 il celebre imitatore Alighiero Noschese, qui ricoverato per un esaurimento nervoso, si sparò un colpo alla testa con una calibro 38, che nessuno sa come si fosse procurato.

Nel 1984 anche l’ottantaquattrenne Eduardo De Filippo passò a miglior vita tra le mura di villa Stuart, che fu soprannominata “La villa dei fantasmi”.

Che altro aggiungere? Ci atterremo, come Eduardo, al motto “Non è vero, ma ci credo”?

 

Written by Alberto Rossignoli

 

Bibliografia

A.M. Ghedina, “Guida ai fantasmi d’Italia”, Odoya, Bologna 2017

 

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