“Il giro del miele” di Sandro Campani: quando vita, amore e sogni prendono strade differenti

“Non so quanto mi ci è voluto per rendermi conto che qualcosa al di fuori del sogno sbatteva davvero alla porta, e anche forte: una serie di colpi irregolari, squilibrati, d’intensità diverse. Stavo quasi per alzarmi e andare fuori al buio a controllare: erano i vasi grandi dei ginepri, che il vento mandava a rotolare contro l’uscio? Oppure qualcuno bussava?”

Il giro del miele

La vita sa essere così imprevedibile e lo sa bene Davide che nella sua semplicità ha sempre desiderato solamente di vivere la sua vita con tranquillità, tra le sue api e la sua amata Silvia.

Ma nulla è mai come lo si vorrebbe e la via per il precipizio può apparire improvvisamente come la più semplice da seguire.

Per fortuna Giampiero, falegname di professione, lo ha sempre sostenuto ma come essere certi che lui sia veramente sincero?

Entrambi affrontano un’esistenza travagliata, ciò li unisce nel profondo e Davide è dotato di una testardaggine che lo porta a cercare ancora quella moglie che ormai non vuole più avere a che fare con lui.

Il giro del miele” (Einaudi, 2017) è l’ultimo romanzo di Sandro Campani, autore classe 1974 residente in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano.

Non si tratta di un libro semplice ma racconta delle storie importanti, quelle di due uomini che hanno deciso di non arrendersi mai, nonostante tutto e tutti. Davide e Giampiero potrebbero essere uno di noi, ognuno con le proprie incertezze e speranze.

Ciò che insegnano al lettore è che i sogni vanno coltivati, proprio come fanno con i rispettivi lavori: uno leviga il legno e lo modella a piacimento, l’altro vive e si confonde tra le api, insetti senza i quali l’esistenza dell’uomo non avrebbe senso. Da una parte il plasmare dal nulla, dall’altra la cura per un qualcosa di miracoloso.

E poi c’è Silvia, donna cocciuta i cui atteggiamenti sfociano talvolta nell’egoismo. O forse sono stati gli anni con Davide a portarla a tale comportamento?

È sicuramente interessante osservare come Campani si destreggia tra i diversi personaggi, tutti interessanti e complicati al tempo stesso.

Sandro Campani

Nella prima parte del racconto vi è quasi il rischio di perdersi, troppe parole affollano dal nulla le pagine, ma è necessaria un po’ di pazienza, che viene poi ben ricompensata, prima di comprendere ciò che sta accadendo, i fatti ai quali si fa riferimento e apprezzarne scrittura e stile unici.

Quando un posto ti interessa vai a cercare il proprietario della terra, ti metti d’accordo per lasciargli una parte del miele che ne verrà fuori, comunichi alla provincia quando e dove porti gli alveari, quanti, e tutto il resto; torni con il furgone carico di arnie sistemate bene bene in un container, e un muletto elettrico per scaricarle. Io cominciavo che era ancora notte: tra caricare e fissare le arnie veniva luce, poi durante il viaggio mi fermavo a controllare che le api non stessero soffrendo.

 

Written by Rebecca Mais

 

 

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