“Io sono con te. Storia di Brigitte” di Melania G. Mazzucco: l’Italia raccontata attraverso la vita di una migrante forzata
“Io sono con te. Storia di Brigitte” è un romanzo- testimonianza di Melania Mazzucco, edito da Einaudi nel 2016. Dopo aver raccontato, in “Vita”, premio Strega del 2003, le peripezie dell’immigrazione di italiani negli Stati Uniti, ora la scrittrice cambia prospettiva consegnandoci la storia di una donna congolese costretta a lasciare la propria patria.

Io sono con te.
Ti guardo mentre cammini senza meta e senza memoria nel non luogo della stazione Termini. Treni, negozi, ristoranti, passi affrettati, ruote di valigie, idiomi incomprensibili. Nella corsa del mondo, tu passi.
Hai poco meno di trent’anni, la schiena ingobbita, gli occhi lucidi di febbre, la pelle d’ebano disidratata, le mani scorticate, le unghie pittate di rosso, un cappello in pelo, un paio di jeans scuri di buona fattura e una giacca nera. Anche la giacca è di marca, ma davvero troppo leggera per il freddo inverno romano, soprattutto se non si possiede nient’altro.
Niente altro che se stessi.
Tu passi. E questo verbo, reiterato nelle pagine che ti svelano a me, mi ricorda l’etimologia del termine Pasqua, ossia passaggio. Ti attende una resurrezione: ancora non lo sai, ma presto inizierà la tua seconda vita, anzi la tua terza.
Non sei sola, io sono con te.
Io sono con te perché ti tendo la mano, perché accolgo il tuo dolore, perché combatto perché tu abbia diritto ad essere persona, perché ti faccio spazio nel mio mondo prima così angusto, senza il tuo sorriso da conquistare.
Ma io sono con te soprattutto perché la tua storia è la mia. Siamo diverse, diverse per destino, per cultura, per desideri, eppure entrambe viviamo l’Italia, un paese dalle troppe contraddizioni ma che è fatto da noi.
Io sono con te perché tu sei con me.
L’ultimo romanzo di Melania Mazzucco non lo si legge soltanto, lo si percorre a piedi scalzi, sentendo le spine della giungla sotto le piante nude e il gelo che intorpidisce le dita schermate da scarpe leggere, sotto la pioggia.
È una storia vera e lo si comprende bene, soprattutto nell’epilogo in cui la scrittrice, credendo nella bellezza della nuda verità, si spoglia di ogni mantello letterario. Ma procediamo con ordine.
“Io sono con te” racconta la vita di Brigitte nata in Congo e diventata infermiera e proprietaria di una casa di cura, denominata Dieu le veut (nome che ricorrerà spesso poiché incarna la filosofia di vita della protagonista).
La donna, vedova e madre di quattro di figli, nonostante le oggettive difficoltà, ha dimostrato forza e intelligenza. Ma gli scontri fra dissidenti politici, che dilaniano il suo Congo, la costringono ad una scelta: essere fedele al giuramento di Ippocrate o rischiare di perdere tutto.

Brigitte, rea solo di aver prestato cure ad invisi al governo, viene portata via dalla sua abitazione e, in seguito, torturata e stuprata. Non ci sono parole per descrivere l’orrore subito: il romanzo non risparmia la verità, ma non vi indugia, perché nulla di umano è avvenuto, nulla che i lemmi possano raccontare senza invocare demoni.
Per una serie di coincidenze o disegni soprannaturali (Dieu le veut) la donna giunge in Italia senza sapere dove si trova e se i suoi figli sono vivi o meno. Ne consegue, per Brigitte, uno stato fisico e mentale gravissimo: sarà un religioso ad abbracciarla prima che la Morte ne culli il sonno eterno.
E qui l’odissea inizia. Il nostro paese è un’Itaca su cui sorge il labirinto di Dedalo e sulle cui sponde muoiono centinaia di Icaro, issati su barconi di cera.
“Io sono con te” ha uno stile immediato, volutamente e sapientemente colloquiale, a volte tendente al flusso di coscienza, che si impone con un ritmo modulare, perfettamente adatto alle scene narrate.
È, in fondo, anche la storia di Melania Mazzucco scrittrice, che il Congo lo ha descritto in “Lei così amata” e che, dopo la pubblicazione di “Sei come sei”, ha subito accuse infamanti dai detrattori della famiglia non tradizionale, e di Melania donna.
Quest’ultima la si sente accanto, durante la lettura, e la si vede agitarsi, con la testa di riccioli scomposti e l’anima dai pettini lisi, a percorrere le strade del mondo e della storia.
Written by Emma Fenu