“Al chiaro di luna” di Ester Cavalli: quando il sentimento si mescola a vicende di cronaca nera

“Era la sera del 16 marzo 1978 e un’Italia scioccata e sgomenta si era spontaneamente riversata nelle piazze per gridare il proprio no alla barbarie che quella mattina aveva insanguinato Roma e, con essa, la Nazione intera. L’onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, partito di maggioranza relativa nel Paese, era stato rapito da un commando di un’organizzazione eversiva denominata Brigate Rosse, e i cinque agenti della scorta, poliziotti e carabinieri che lavoravano rischiando quotidianamente la vita, massacrati senza pietà da un inferno di proiettili.”

Al chiaro di luna

Al chiaro di luna” (Schena Editore, 2016) è il romanzo d’esordio della milanese Ester Cavalli, il cui titolo fa riferimento alle note della sonata omonima di Beethoven, che tanto amano eseguire al piano le protagoniste. Si tratta di un libro corposo, di 422 pagine, che ha la particolarità di affiancare a vicende sentimentali, quali quelle dell’amicizia e dell’amore, fatti di cronaca che hanno sconvolto la nostra Italia al tempo dei cosiddetti “anni di piombo”.

Elena Mattei è ormai all’università quando, in una località di mare, rivede l’amica Marilù, e con lei rievoca i tempi del liceo, segnati da eventi che le hanno viste coinvolte, loro malgrado, in atti terroristici sanguinosi e in storie sentimentali dai risvolti indelebili. La loro vita è cambiata il giorno del rapimento di Aldo Moro, che compendia nella strage di via Fani una delle pagine più dolorose della nostra storia contemporanea.

Il 16 marzo 1978 è anche il punto da cui parte il loro ricordo, quando, in un liceo del Nord Italia, si apprestavano a preparare l’esame di maturità. Ma soprattutto è il giorno in cui Elena conosce Norman, agente della DIGOS, quella branca della polizia che si occupa di terrorismo, e l’amore fa capolino nella sua vita.

L’opera mette in luce la fine di un periodo in cui ci si poteva anche permettere di sognare, visto che la paura di eventi di matrice brigatista serpeggia persino fra i banchi di scuola. I ragazzi non sono più al sicuro ma, d’altra parte, nessuno lo è. Elena rimane coinvolta in vicende fino ad allora a lei sconosciute.

Emma, una delle sue migliori amiche, ritrova a scuola alcuni scritti che rivendicano, con una stella a cinque punte, proprio l’attentato che andrà a compiersi. Inoltre, la vita della protagonista viene sconvolta anche dal punto di vista sentimentale, poiché Elena, con alle spalle una storia familiare non facile, rimane affascinata anche da Julian, fratello di Marilù, un tipo dal temperamento caparbio. Fra Norman e Julian inizierà quindi uno scontro aperto, al fine di aggiudicarsi l’affetto della ragazza.

Ester Cavalli

Il male, che all’improvviso piomba sulla vita di una giovane donna non ancora ventenne, è lo stesso che ha colto il nostro Paese impreparato e, all’apparenza, sconfitto. Sono tanti i temi che l’autrice mette in gioco in quest’opera che, come fossero tasselli di un unico mosaico, vanno a ricostruire la realtà di un’Italia che non sarà mai più la stessa; proprio come Elena, al superamento di questo periodo oscuro.

Una prosa fluida, in grado di passare dalla prima alla seconda persona singolare, riesce abilmente a creare il clima di fine anni Settanta. Il crollo delle certezze, se mai ce ne sono state, è avvenuto proprio in quel periodo, che alcuni di noi hanno vissuto in prima persona, ricordando ancora oggi le cruente immagini che passavano gli allora pochi canali tv.

Fino al tragico epilogo, avvenuto mesi dopo, di quel bagagliaio divelto, con all’interno quel corpo inerme.

Lì, come le protagoniste di questo romanzo, abbiamo tutti capito che la nostra esistenza sarebbe stata soggiogata da turbini di violenza, che, in qualunque momento, avrebbero potuto rompere gli argini. Quel senso di insicurezza di cui, anche se con nomi diversi, rimaniamo tuttora vittime.

 

Written by Cristina Biolcati

 

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