“Zibaldanza” di M. Francesca Consiglio: giostra di prosa e versi nel bipolarismo dell’arte
“Zibaldanza” è una raccolta in prosa e versi di M. Francesca Consiglio, disponibile in esclusiva su Amazon.it.
Ci sono libri che non vanno letti, vanno morsi.
Ci sono recensioni che non possono raccontare, possono solo evocare, bruciando incenso davanti all’effige della Dea Scrittura.
Zibaldanza è uno di questi: pensieri sparsi che ci ricordano l’opera leopardiana farcita, però, da una sfrontata baldanza e da una ritmica danza.
Nacque una bambina, 28 anni orsono, a Scalea. Le portarono doni presso la culla di trine, come alla Bella Addormentata, ma a lei regalarono un fuso la cui puntura fa restare troppo svegli, nelle notti oscure, ad ascoltare voci straziate di demoni che chiedono vita attraverso l’arte.
Non vi sarà solo chiesto di leggere, ma di essere parte di frammenti di storie spezzate, lame nelle carni, tessere infinite di mosaici mai compiuti che ritraggono angeli blasfemi.
Conoscerete bambine allattate dal capezzolo del male e cullate da una nenia perversa che ne violenta l’innocenza con il colpo di grazia di una mannaia.
“Vedi quella bambina che picchi e non abbassa lo sguardo?
Sfiduciata eternamente considera ogni essere bugiardo.
Le hai insegnato che del mondo non bisogna aver paura
ma dentro casa sei tu il mostro che il terrore le procura.”
Conoscerete figure che brancolano nell’incertezza, precarie di tutto, istruite negli atenei della menzogna e dell’ipocrisia, che del progresso conoscono solo il volto inumano e si servono degli artigli dell’ironia spietata per dilaniare venditori di verità che seguono il percorso di infiniti gironi intrisi di peccato.
“In questo secolo orchestrato da anime vuote, impegnate nella corsa che s’alterna tra campi di menzogne e ostacoli di nevrosi e violenze, nulla ci è più garantito, neppure un posto all’Inferno.”
Conoscerete amanti bipolari, bianco di voluttà e nero di masochismo, vampiri di lacrime e sorrisi, che si nutrono dalle duplici bocche di Giano senza pietà neppure per se stessi.
“Fammi spazio e ti entrerò nel profondo
la carne tua è pasto caldo per il vagabondo.
In un istante già verso sangue dalla bocca,
il morso tuo è come lama sulla pelle di un’albicocca.”
Dove è la salvezza?
Nel Paradiso capovolto della Scrittura, che permette di lanciare un messaggio, di trovare chi ci decifra e ci confonde, chi ci ascolta in un delirio di miti e epopee, storie infinite di Cassandre mai credute, di Veneri deturpate, di Giuda idolatrati, di “matti che fanno scacco”, perché solo loro la verità la possono svelare, con l’ingegno e con la zibaldanza.
“Vorrei che le mie parole fossero i pilastri di una casa immaginaria dove poter sentirsi cullati, dove poter infine divenir immuni dalla vacuità del nostro tempo”.
Written by Emma Fenu
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