“Levità” di Leda Guerra: i tessuti diventano sculture, sino al 22 maggio 2016 in Galleria Cavour a Padova
È stata inaugurata l’8 aprile e si concluderà il 22 maggio 2016 “Levità”, la mostra dell’artista padovana Leda Guerra. Mai titolo è stato più appropriato, dato che le sculture sembrano “fluttuare” nell’inconsistenza dei loro materiali, quali il tulle o la garza – tutti leggerissimi –, da cui prendono “vita” figure sempre sorprendenti.
Negli spazi della Galleria Cavour e organizzata dall’Assessorato alla Cultura di Padova, la mostra raccoglie l’intero percorso creativo dell’artista, nota per i suoi quadri-sculture ispirati all’antichità classica a al classicismo rinascimentale, aventi la particolarità di essere costituiti da materiali estremamente delicati e vaporosi. Così come commenta l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton:
“Questa raffinata manualità con effetti plastico-pittorici, crea un ponte virtuale tra i capolavori del passato e la particolare rilettura in chiave contemporanea degli stessi”.
Leda Guerra, nata a Padova nel 1946, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Venezia. Per molti anni si è dedicata all’insegnamento e ha lavorato nel campo della grafica pubblicitaria e del design.
Oltre alla ricerca in campo pittorico, dal 1991 ha iniziato la sperimentazione di nuove tecniche esecutive, di carattere plastico. Ha partecipato a numerose mostre importanti, questa scultrice della “tenuità” e della “sottigliezza”. Ecco quindi che, fra pizzi e drappeggi, l’occhio attento del visitatore può scorgere una personale interpretazione del Partenone o di figure classiche, quali ad esempio la Nike o le famose Cariatidi.
Numerosi sono i richiami alla scultura di Michelangelo e alla pittura di Andrea Mantegna e Sandro Botticelli. Penetrando le “pieghe” della figura umana, Leda Guerra studia e riprende tratti anatomici o fisiognomici.
Le sue immagini tridimensionali lasciano trasparire una sagace originalità. Le opere esposte sono circa una cinquantina. Dai disegni del periodo accademico fino alle elaborazioni del tessuto, attraverso il quale Leda Guerra ha creato morbidi bassorilievi di leggerezza davvero raffinata.
L’artista stessa ha dichiarato: “…da sempre il mio lavoro si basa sulla citazione d’opere classiche, non in forma nostalgica, ma per indagare, con occhio contemporaneo, le forme e il vigore e partecipare al segreto della loro forza vitale.”
Un’esperienza suggestiva, quindi, quella che si prospetta al visitatore. Appena entrati, la sensazione è quella di essere in un atelier di alta moda e di altri tempi. Oppure, nel backstage di un sofisticato servizio fotografico.
I colori – in prevalenza bianco, nero, viola –, così come la versatilità dei tessuti, spingono ad osservare meglio: a scavare in profondità.
E allora, si apre un mondo. Dove fondamentale diventa l’angolazione, e la distanza che si mette fra sé e l’opera.
Fra tutti, mi è rimasto impresso un grande drappeggio ancorato al soffitto.
Pareva un lenzuolo, bianco. In basso, erano state poste due sedie a sdraio, in modo che l’osservatore potesse accomodarsi e gustare l’installazione da sotto in su. In un momento, si è materializzata “La creazione di Adamo”: il particolare del Giudizio Universale di Michelangelo. Erano lì, proprio le due figure sdraiate.
Due dita indici che, posti l’uno verso l’altro, quasi si toccavano. Ebbene, nell’incredulità degli astanti, la visione è divenuta realtà. Ricordo che Padova vi sta aspettando e vedrete che saprà stupirvi.
Written and Photo by Cristina Biolcati