“Quando eravamo femmine” di Costanza Miriano: l’importanza del ruolo della donna nella società contemporanea
“L’uomo agisce sul mondo, la donna dentro di sé, e quando lavora sul suo cuore, se lo mette nelle mani di Dio, ha davvero una potenza di trasformazione del mondo.”
Costanza Miriano è la mamma di quattro figli, e, in secondo luogo, una giornalista alla Rai. È diventata scrittrice di successo grazie ai suoi libri sulla famiglia, che esulano dai soliti schemi. “Quando eravamo femmine“, con sottotitolo Lo straordinario potere delle donne, è la quarta pubblicazione con la casa editrice Sonzogno.
Il libro è uscito a fine febbraio 2016, con una copertina colorata ed accattivante. In quest’opera, l’autrice racconta alle sue figlie Livia e Lavinia, due gemelle di otto anni, il ruolo della donna nella società odierna.
La vicinanza con molte altre donne – amiche che hanno condiviso le loro vicissitudini fatte di strade difficili, gravi malattie, matrimoni incolore e figli che non sono mai arrivati – ha infuso una grande forza. Il fatto che queste donne, queste amiche, abbiano saputo reagire, anziché stare lì a lamentarsi, e abbiano saputo essere madri e mogli in mille altri modi diversi, ha dato lo spunto a Costanza Miriano per scrivere questo libro.
“Mi hanno insegnato che essere felici è possibile, ma richiede un lavoro; che si può pure andare dove ci porta il cuore, ma poi bisogna chiamare il cervello perché ci venga a riprendere, e ci porti in un luogo segreto, dove si mette in moto una vita più feconda e piena. Quello che ho imparato da queste amiche vorrei insegnarlo alle mie figlie, adesso che ancora mi ascoltano: poi – credo sia questione di minuti – saranno adolescenti e sarà troppo tardi.”
Alternando riflessioni profonde ad aneddoti di vita quotidiana; citazioni buffe di frasi pronunciate dai figli; allusioni al flagello della ritenzione idrica e al fatto che a Marilyn Monroe volessero tutti bene, perché si poneva come un cucciolo bisognoso anziché come una “femme fatale”, Costanza Miriano ci restituisce l’immagine di una donna che ha fra le mani l’intero destino della famiglia. Il padre agisce nel presente, è più che altro un compagno di giochi per i figli.
La donna invece, la madre, costruisce per l’eternità, anche se a lei spesso va il compito scomodo di dover essere autorevole. La donna si è emancipata, anni e anni di lotte per ottenere i medesimi diritti degli uomini, ma siamo davvero felici? E a che prezzo, poi? Ma soprattutto, si chiede l’autrice, rendiamo felici le persone che stanno attorno a noi? Troppe aspettative, ci rendono solo più tristi e perennemente “incazzate”?
Per capire a fondo questa nuova condizione, dobbiamo liberarci degli schemi preconcetti, e comprendere quale privilegio sia essere femmine. Destinate dalla natura ad accogliere la vita e a diventare spose e madri. “Una donna che chiede gli stessi diritti degli uomini manca di ambizione e di fantasia. Lo dico sempre. Voi dovrete chiedere diritti diversi da quelli degli uomini, perché siete diverse, e potete dare un contributo diverso e imprescindibile alla società, anche fuori dalla famiglia, ma dovrete pretendere di farlo coi vostri modi e i vostri tempi.”
Interessante anche la lettura che l’autrice dà a proposito di Dio, quale, in sostanza, grande “pacificatore” che aiuta ad accettare il nostro destino e a sentirsi finalmente libere di scegliere ciò che era stato previsto per noi. Destinato a noi, per meglio dire. Purtroppo non sono credente, e queste sono state le uniche parti che non ho condiviso, e in cui ho visto qualche ingenuità e un po’ di retorica.
Però ho apprezzato tantissimo l’ironia di Costanza Miriano – la sua autoironia, in primis – che in questo testo induce a fare delle grandi risate. Dobbiamo valorizzare i nostri mariti, e permettere loro di proteggerci, in modo che possano “fare gli uomini”, lontani da quel modello di “donna virago” che tanto li inquieta.
Su tutto, ho visto “la mamma”, così come si firma l’autrice alla fine di ogni capitolo. Quella che lotta ogni giorno, destreggiandosi fra casa, lavoro, marito e figli, nella quale immedesimarsi. Quella che, prima di tutto, ha un unico grande scopo: che le sue bambine crescano libere e felici. Ecco perché, attraverso questa sua opera, Costanza Miriano diventa portavoce di tutte le madri del mondo.
Written by Cristina Biolcati