Intervista di Irene Gianeselli al Castellaneta Film Fest Staff e al critico cinematografico Gemma Lanzo

La terza edizione del Castellaneta Film Fest, il festival internazionale dedicato al cortometraggio d’autore, si è conclusa lo scorso 19 luglio a Castellaneta (TA), suggestiva cittadina che emerge dal cuore del “Parco Naturale Terra delle Gravine”.

Castellaneta Film Fest

L’associazione “Articolazioni”, il cui obiettivo è creare “un processo dinamico di relazioni”, intende premiare e proporre le produzioni più originali del panorama cinematografico internazionale diffondendole sul territorio. Partner dell’edizione 2015 sono stati il “Festival Cinematografico Vicoli Corti” di Massafra (TA), la “Festa del Cinema del Reale” di Specchia (LE), lo “Scratch International Film Festival” di Lecce  ed il laboratorio cinematografico e musicale “Rec’n’Play” di Bari, il Lucania Film Fest.

Il Festival ha meritato l’attenzione di un pubblico che ha seguito partecipe ed entusiasta il fitto calendario di proiezioni e di incontri a partire dal seminario “Cinema e territorio, la Puglia e i luoghi del GAL – Seminario informativo sul legame fra Cinema e territorio” durante il quale sono intervenute le autorità del Comune di Castellaneta, i rappresentanti di Apulia Film Commission ed il dottor Alfonso Cavallo, presidente del GAL: in questo ambito è stato presentato il progetto “Puglia, passeggiate nei film” a cura della professoressa Angela Bianca Saponari mentre Pippo Mezzapesa ha raccontato “Il paese delle spose infelici” ed il suo rapporto col territorio nei suoi film “Quando Torni”, la personale dell’illustratrice Virginia Mori a cura di Giorgia Noto, ospitata nelle sale dell’antico Palazzo baronale, ha riscosso grande interesse dopo la prima esposizione romana. La musica di giovani cantautori come Frisino, Diodato, Giorgio Schino e Nabel si è inserita nei vari momenti del Festival.

Pier Paolo Paganelli con “La Valigia” è stato premiato per il Miglior Cortometraggio e ha ricevuto il Premio Castellaneta Film Fest Staff. Il Premio Miglior VideoClip Musicale è stato vinto da “Him & Her” diretto da Keith Tedesco. Il Premio della giuria popolare è stato assegnato a “Scrabble” di Cristian Sulser. Premio per la categoria documentario a “In cerca di un amico” per la regia di Karma Gava e Alvise Morato, per la categoria animazione a “Monster in my heart” di Yawen Zheng e per la categoria fiction a “Mother” di Juha Hippi.

Intervistiamo lo Staff del Castellaneta Film Fest composto da Ernesto Carbonara, Francesco Di Dio, Mariela Casamassima, Pamela Frisino, Marianna Di Dio, Rosanna Bussolotto, Simonetta Salinari ed il critico cinematografico Gemma Lanzo giurata in questa edizione del Festival con Edoardo De Angelis (regista e sceneggiatore) ed Ippolito Chiarello (attore).

 

I.G.: Com’è nato il progetto del Castellaneta Film Fest?

Castellaneta Film Fest

CFF Staff: Il progetto del Castellaneta Film Fest è nato quasi per caso da un piccolo gruppo, esattamente i sette membri del direttivo dell’associazione Articolazioni, che tre anni fa, accomunati dalla passione per il cinema e dalla voglia di concedere una possibilità di riscatto ad un territorio bellissimo, ma ancora poco considerato, si sono imbarcati in un’avventura che oggi si concretizza in un festival che non è solo un contest di opere d’autore provenienti da ogni parte del mondo, ma si trasforma, nello spirito della promozione del territorio stesso, in una vera e propria rete articolata aldilà dei confini del comune di Castellaneta. Da una prima edizione che, se pur più modesta, già lasciava intravvedere le ambizioni di un gruppo di volontari “facinorosi”, il Festival è cresciuto ogni anno di più, al punto da riuscire a traghettare Castellaneta, primo tra i comuni della provincia tarantina, verso la Film Commission regionale; al punto da suscitare l’attenzione del Gal, per il riconoscimento del lavoro svolto in merito alla valorizzazione della Terra delle Gravine, esaltando il potenziale cinematografico di un paesaggio ameno e suggestivo; al punto da ottenere un sempre maggiore riscontro da parte di un pubblico interessato ed attento e degli stessi ospiti che, nelle tre edizioni, hanno arricchito la cornice del Festival prestandosi ad una causa che hanno fatto propria.

 

I.G.: Come è iniziata la collaborazione con il Castellaneta Film Fest?

Gemma Lanzo: La collaborazione con il CFF è nata già dalla scorsa edizione: la collana di cinema che dirigo, “Moviement”, ha fatto da Media Partner ed abbiamo presentato i nostri volumi. Fin da subito ho percepito la grande professionalità degli organizzatori, la loro competenza e il desiderio di far crescere il Festival. Auguro loro davvero un bel successo, perché se lo meritano. Poi ricordiamo che l’hanno scorso hanno premiato un corto, “Thriller“, di Giuseppe Marco Albano, che ha poi vinto il David di Donatello come miglior cortometraggio! Mi sembra un bell’inizio…

 

I.G.: Puoi parlarci dell’esperienza in giuria?

Giuseppe Marco Albano - Gemma Lanzo

Gemma Lanzo: Vedere nuovi film per me è sempre interessante, direi che potrebbe facilmente essere la mia attività prevalente! Poi i corti che ci hanno sottoposto erano tutti di altissimo livello. Ben girati e dai contenuti molto interessanti. Sono un riflesso, a livello internazionale, dello stato delle nuove produzioni indipendenti e, se vogliamo, è proprio grazie a questi Festival se certe realtà e certe produzioni si mantengono ancora in vita. Ne emerge un quadro molto interessante, un’energia fresca e il desiderio di comunicare, attraverso l’immagine audiovisiva, stati e situazioni che riflettono le condizioni dell’uomo. È stato molto interessante osservare il modo in cui queste sensazioni vengono espresse. “Mother” di Juha Hippi, ad esempio, è un corto finlandese semplicissimo, una camera a mano ed il volto stupefacente di un’attrice (Inka Kallén) che esprime uno stato d’animo difficilissimo da raccontare, quello della perdita di un figlio.

 

I.G.: “La valigia” di Pier Paolo Paganelli è il corto vincitore. Quali le motivazioni di questa scelta?

Gemma Lanzo: Sono stata molto contenta che abbia vinto “La valigia” per due ragioni, la prima è legata, nuovamente, al modo in cui viene affrontato il contenuto. In questo caso ci troviamo davanti alla malattia dell’Alzheimer, ma il regista Pier Paolo Paganelli non racconta la malattia dall’esterno, dal mondo per così dire “reale”, fa un’operazione molto più interessante, ovvero cerca di immaginare il mondo “interno” della malattia vissuta dal protagonista, lasciando che il protagonista ripercorra i momenti della sua vita grazie ai ricordi racchiusi in una valigia. Cosa ne risulta è una “visione”, e lo spettatore viene totalmente avvolto da questo mondo “altro”. La seconda ragione è che Paganelli per raccontare tutto questo si affida ad una tecnica cinematografica che secondo me è una delle più pazzesche, ovvero l’animazione a passo uno e lo realizza insieme allo studio di animazione bolognese Studio Croma con una precisione ed una bravura non semplici da trovare. Il risultato è un’opera dalla grande forza espressiva ed estetica. È un film, inoltre, che ha grande cura dei tempi narrativi, componente fondamentale per la riuscita di un corto. Tutti i corti in concorso erano molto validi. Tra i miei preferiti, oltre “La valigia” e “Mother” anche “Bombard the Headquarters” di Stepan Grusha, che racconta il clima di tensione provocato dalla situazione politica in Russia ed Ucraina nel 2014, utilizzando il punto di vista di un gruppo di giovani russi.

 

I.G.: Il logo del Festival è molto particolare, la geometria rimanda ad una idea di condivisione e di legame, quasi come una rete della conoscenza, potreste parlarcene?

Castellaneta Film Fest

CFF Staff: Sì, il logo dell’Associazione, piuttosto che del festival in sé, nasce proprio per trasferire in un’immagine immediata e comprensibile il nome “Articolazioni”. Il logo vuole stringere e rinsaldare il legame tra il cinema, nei confronti del quale l’Associazione rivolge grande attenzione, e la natura stessa dell’associazione in sé. Di fatto rimanda a legami ‘articolati’, a possibilità innumerevoli di scomposizione e ricomposizione, partendo dall’esemplificazione di pellicole e bobine, si presta a declinazioni sempre nuove nella direzione dell’evoluzione e del cambiamento.

 

I.G.: Cinema e architettura. Come si è realizzato questo connubio?

CFF Staff: In maniera molto banale la collaborazione con l’Ordine degli Architetti nasce per via del fatto che lo staff organizzativo comprende la partecipazione di ben tre professionisti in architettura. La collaborazione con l’ordine provinciale si è concretizzata in un seminario rivolto al racconto di Taranto nella veste di città post-produttiva e post-prodotta. Avvalendosi del Castellaneta Film Fest come veicolo per il racconto di una città possibile, l’Ordine degli Architetti di Taranto ha espresso la propria volontà di trasferire per immagini questo racconto: non c’è da stupirsi, perché il cinema e l’architettura sono da sempre connessi in un legame, in molte occasioni, addirittura simbiotico. Basti pensare ai grattacieli sfavillanti e i cupi sotterranei in cui si snodano le scene del film “Metropolis” diretto da Fritz Lang già nel 1927 e poi a “Shining” del 1980 in cui il regista Stanley Kubrick impiega la struttura architettonica dell’albergo, i lunghi corridoi, le ampie sale deserte, i colori saturi delle ambientazioni per creare un clima ossessivo e claustrofobico o addirittura, per fare riferimenti più recenti, al film “Inception” del 2010 scritto e diretto da Christopher Nolan, in cui le architetture diventano luoghi della mente in continua metamorfosi.

 

I.G.: Il Cinema in Puglia si concretizza anche attraverso Festival come il vostro che è giunto alla terza edizione. Quali le linee di sviluppo dalla prima edizione?

CFF Staff: Il cinema è anche un mezzo attraverso il quale poter promuovere una terra con una forte ambizione cinematografica, una terra che negli ultimi tempi è sempre più raccontata. Il racconto della Puglia rischia però di essere parziale se l’attenzione non è rivolta a tutti gli scenari che essa offre. Si è vista una sempre maggiore attenzione rivolta al Salento, all’interland barese e qualche volta alla Taranto connessa all’ILVA, dunque per un racconto specifico, necessario, ma in qualche occasione ripetitivo. Il nostro intento nel costruire una rete trasversale, e in qualche caso interregionale di partners, è quello di diffondere la conoscenza delle nostre peculiarità territoriali oltre i confini locali, di sdoganare l’unicità della ‘Terra delle Gravine’, troppo suggestiva per non essere raccontata. Inoltre il Festival si pone l’obiettivo di raggiungere un pubblico che vive nella provincia e di offrire per questo alla provincia un riscatto per mezzo di workshop, mostre, proiezioni e concerti, tutti strumenti di cui ci si è avvalsi nei tre anni ormai scorsi, opportunità sempre nuove per un luogo che voglia perdere la sensazione di essere periferia.

 

I.G.: Qual è stata la risposta del pubblico quest’anno?

Castellaneta Film Fest

CFF Staff: Il pubblico, sempre più numeroso, comincia ad apprezzare e riconoscere la qualità di un lavoro ben fatto, è sempre più affezionato e consapevole, quest’anno anche partecipe nel sostegno di una campagna di crowdfunding che ha permesso anch’essa al Festival di muovere un piccolo passo nella direzione della crescita e del miglioramento. Il nostro auspicio è che l’evento sia sempre più percepito come una festa per il paese, difeso da un pubblico che, al pari dell’organizzazione, lo accolga come proprio patrimonio, ne avverta la responsabilità.

 

I.G.: Molti artisti sono stati ospiti graditi di Castellaneta. Quali le loro impressioni?

CFF Staff: L’aspetto più interessante nella partecipazione degli ospiti illustri che si prestano a contribuire alla buona riuscita di questa nostra avventura è il riportare la sensazione di sentirsi ben accolti, in un clima genuino e famigliare, eppure professionale, tanto da lasciarci consigli e porte aperte a future collaborazioni.

 

I.G.: Quali le previsioni per il prossimo anno?

CFF Staff: Le nostre aspettative sono tante, tutte volte ad allargare e consolidare la rete di collaborazioni, per far crescere il Festival nella direzione già intrapresa, ma siamo un gruppo di scaramantici e preferiamo riservarci di raccontare quello che deve accadere nel momento in cui si sarà prossimi al che accada.

 

Written by Irene Gianeselli

 

 

Info

Sito Castellaneta Film Fest

Sito Lanzo Editore

 

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