“Tresor and the Camp Musicians” di Neil Shaw: un rifugiato congolese in Malawi e la sua passione per la musica

Tresor Nzengu è un musicista originario della Repubblica del Congo costretto dalle guerriglie interne al suo paese a scappare.

 

Tresor and the Camp Musicians

Diventa uno dei tanti rifugiati presenti nel campo profughi di Dzaleka in Malawi e cerca, con la sua forza di volontà, di tenere in piedi un gruppo di musicisti  per produrre un album. La sua missione è dare voce, grazie alla musica, a chi, come lui, viene privato della dignità di poter condurre un’esistenza libera ed equilibrata.

Storie recenti, quotidiane ormai: le immagini di chi, privato di tutto, cerca di sopravvivere al flagello. Il Mediterraneo è testimone, in particolare in questi ultimi anni, di tentativi disperati di continuare a vivere. C’è chi tenta la fuga, avallato da accordi scellerati prima e respinto da politiche inette del vicino continente europeo poi.

C’è chi rimane in Africa, costretto però a spostarsi in altri Stati ed a vivere, senza alcuna indipendenza, in campi profughi. È in linea di massima quello che è successo al protagonista del documentario di Neil Shaw, Tresor Nzengu, che racconta la sua storia, unica e come tante allo stesso tempo, di rifugiato da ormai 5 anni.

Tresor and the Camp Musicians

Il campo profughi di Dzaleka in Malawi è attivo dal 1994 ed accoglie dalla Repubblica del Congo oltre 20.000 persone. Dagli anni 90 molte cose sono cambiate, le tende sono state sostituite da edifici ma le condizioni per chi è all’interno rimangono precarie.

Tresor va avanti e nonostante la frustrazione per aver perso tutto quello che aveva nel suo paese, comincia lentamente a portare avanti la sua passione e a cantare in alcuni locali del Malawi. Riceve permessi per poter uscire temporaneamente dal campo – le regole per i profughi sono ferree e non c’è libertà di lavorare o lasciare il campo quando lo si desidera – e matura l’idea di produrre un album usando esclusivamente i finanziamenti di piattaforme online. A seguirlo nel progetto ci sono altri suoi connazionali, che costituiscono la maggioranza all’interno del campo, assimilabile ormai a un vero e proprio villaggio.

Aline, Ombeni e Kano, musicisti e cantanti congolesi, desiderano più di ogni altra cosa uscire dal campo e diventare membri riconosciuti di una società. Nonostante il loro paese di provenienza sia vittima di atrocità di guerra legate alla ricchezza di minerali e a un controllo dittatoriale sanguinario, l’adattamento e la convivenza nel campo del Malawi è un lavoro quotidiano e duro, “difficile da spiegare a chi viene da fuori”, ci tengono tutti a precisare.

Tresor and the Camp Musicians

Come se non bastasse farsi accettare dal paese che li accoglie non è affatto scontato, il più delle volte si è vittime di pregiudizi nonostante i quali, però, riescono a prendere il positivo dalle esperienze che vivono. Come quella di aver registrato una canzone dell’album ideato da Tresor, il quale è riuscito a coinvolgere nel progetto anche un gruppo di artisti hip-hop del Malawi. Il loro album Mon delire rappresenta un’opportunità per loro e una speranza per le migliaia di rifugiati in Malawi e nel resto del mondo.

Neil Shaw è un regista, produttore e cameraman che lavora nel campo televisico e documentaristico dal 1999. Ha prodotto, tra i suoi lavori principali, 9 documentari per UNHCR, UNICEF, UNDP, UNAIDS, Associated Press Television News, the BBC, Al Jazeera, M-NET, SABC, E-tv, Southern Africa Direct and South African Airways.

Il documentario “Tresor and the Camp Musicians è andato in onda il 20 luglio 2015 sul canale  Witness – Al Jazeera.

 

Written by Irma Silletti

 

 

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