“Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Luis Sepúlveda – recensione di Rebecca Mais
“Potrei dire che Mix è il gatto di Max, oppure che Max è l’umano di Mix, ma come ci insegna la vita non è giusto che una persona sia padrona di un’altra persona o di un animale, quindi diciamo che Max e Mix, o Mix e Max, si vogliono bene.”
Max e Mix vivono insieme a Monaco di Baviera, si rispettano, si sostengono, mantengono ognuno la sua libertà e si rallegrano l’uno della felicità dell’altro.
Un bel giorno però Max scopre che Mix è diventato cieco e la vita cambia per il gatto, fino a quando non scopre che nel loro stesso appartamento vi è anche un altro coinquilino: un simpatico topo messicano che aiuterà Mix a riscoprire sensazioni ed emozioni che lui credeva cancellate per sempre.
Con una storia dal sapore delle fiabe che ci venivano narrate da bambini, Sepulveda con la sua consueta sensibilità e soavità ci mostra una profonda storia d’amicizia tra un gatto ed un umano, tra due esseri che non parlano lo stesso linguaggio ma che sono ugualmente in grado di capirsi e di soddisfare l’uno le esigenze dell’altro con una semplicità inimmaginabile.
“Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” (Ugo Guanda Editore, 2012), dimostra come le differenze non contano quando ci si vuol bene e ci si rispetta.
Proprio per questo motivo nel racconto nasce l’amicizia tra un gatto e un topo, normalmente acerrimi nemici, ma legati qui dal bisogno l’uno dell’altro e non spaventanti dagli abituali luoghi comuni che avrebbero irrimediabilmente decretato la loro divisione e la terribile fine del topo.
Un libretto che ci riporta alla nota amicizia tra il gatto e la gabbianella di un suo passato scritto (“Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”).
Pagine che fanno riflettere i più grandi e che possono, e devono, essere lette ai più piccoli che apprezzeranno certamente le vicende del gatto Mix ed ameranno le illustrazioni della brava Simona Mulazzani.
Written by Rebecca Mais