Gara Poetica gratuita “Il Signore della Pioggia”
Regolamento:
- La Gara Poetica “Il Signore della Pioggia” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine” e dell’autore Giovanni Nebuloni. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara poetica è gratuita. Tema libero.
- Poesia
- Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.
Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.
Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.
N° 1 copia di “Il Signore della Pioggia”, primo romanzo di Giovanni Nebuloni
Saranno premiati i primi tre classificati.
- La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 1 ottobre 2012.
- Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)
Pietro De Bonis (Scrittore, Collaboratore Oubliette)
Nino Fazio (Collaboratore Oubliette)
Siddharta-Asia Lomartire (Poeta)
Luca Allegrini (Pittore)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email:concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230
10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
Fiumi di pioggia
non lavano via
il tuo sorriso
dal mio cuore,
eserciti d’irosi fulmini
e burberi tuoni
non offendono
il tuo nome
né le cupe nubi
potranno mai velare in te
il fulgore degli occhi.
Perchè quando sorridi
vinci il Sole, il tuo sguardo
è forgiato nelle stelle
e il tuo nome…Il tuo nome
è custodito dal Cielo.
Paolo Annibali
Accetto il regolamento.
“Ho fame ancora”
Lo so che non t’importa
del mio anulare vuoto
e la stanza a est
ha chiodi arrugginiti
alla finestra.
Anche bambina,sai,
la mia casa non era diversa:
il mattino mi illuminava a strisce
e ingoiavo odore di pane
a colazione.
“Via Tasso”,
col rubinetto che scandiva i secondi
e la cucina senza Natale.
Sulla poltrona trovai mia nonna
e per un attimo
furono casa le sue braccia.
Grazia di mille candele d’oro,
santuario di tutte le colpe perdonate:
ora sì,abitavo anch’io.
Dal giorno che se n’è andata
ho un indirizzo nuovo
e la porta della domenica
si è chiusa.
Ho fame ancora;
di albicocche,di viole
e del pane di un sorriso.
Accetto il presente regolamento e autorizzo la redazione all’uso dei miei dati,ai fini del concorso.
Daniela Sannipoli
SEMPLICEMENTE
Ed osservo
questo cielo strano,
che muta umore
ad ogni battito di ciglia,
tra un velo stanco
ed un’aurora opaca.
Ed io gitana
erro a ritrovar sentiero
e poi mi perdo e
fondo i miei pensieri,
in una nuvola
da sfondo
ad un soffitto
che mi piove addosso.
E mi rigiro,
riccio tra la terra,
e mimetizzo l’anima
tra i rovi.
Ed un ombrello rosso
aperto sopra un prato
trasporta i sensi
a tingersi di raso,
una chitarra suona
e al vento affida il parto.
Ed un solletico
di polline su pelle
mentre un soffione gioca
tra i capelli ,
ridà colore
ad un mattino avaro.
Semplicemente
un altro giorno ancora.
MT.I.
ACCETTO IL REGOLAMENTO
‘La signoraSemplicita’
Ella si leva sempre di buon’ora
e lesta lesta sgaiattola in cucina..
mentre il caffé borbotta al fuoco
lava il suo viso con acqua di rose,
ha indosso la vestaglia a fiorellini
che a malapena le copre la sottana;
Ha i capelli raccolti
ma una ciocca ribelle
ora le cade e copre un occhio…
sono color nocciola
ma cangianti sotto al sole
le diventan quasi oro!
Or da un occhio alle sue chicche…
lì le tazze coi bicchieri
là i suoi bianchi canovacci…
l’aranciata nella brocca
ed il brico con il latte;
Poi vien l’ora di preghiera…
un pensiero per il mondo
ed un altro alla famiglia…
mentre sgrana il suo rosario
le si rasserena il viso;
Ora e’ lì sul terrazzino
e mentre scruta l’orizzonte
lei saluta le piantine
e nel cavo della mano
tante briciole croccanti
per i suoicari uccellini;
Poi uno sguardo all’orologio
e di colpo si ravvede d’aver perso gia’ del tempo…
e si veste la signora
mentre guarda nello specchio
la sua immagine riflessa…
i suoi anni e le sue rughe
lei non li nasconde mai
mette un filo di rossetto
e s’illumina il sorriso…
dopotutto e’ ancora fiera
del suo aspetto un po’ piu’ in carne
e la gonna che le arriva
un po’ sopra le ginocchia
mostra le sue gambe dritte
che le scarpe con il tacco
bene imposta un personale
ancor degno di guardare!
Un pensiero alle sue tele
con la bozza appena fatta…
l’altro vola un po’ piu’ in alto
pronto per il suo poetare;
Lei non ha vissuto bene
e quel poco che ricorda
l’e’ costato troppe pene
e non vale il rammentare
si accontenta del suo poco…
vive d’arte e del suo amore
nella grazia del Signore!
accetto il regolamento
19/09/2012 Anna Alfano accetto il regolamento
OSSERVANDO POLIA
Osservo dal mio balcone le olivare
raffiorano antiche memorie
di sudori e braccia stanche.
Volti segnati da sole e fatica
sazi ammiravano campi in germoglio
oggi un lucubre abissale silenzio
La paurosa natura abbandonata
ricorda asini e ruote di legno
l’uomo non culla piu’ il sogno del raccolto
ulivi argentei flettono sotto i raggi di luna
implorando a l’uomo il suo ritorno
che nel progresso ha rincorso sogni
la coscienza grida nella calda estate
ritornano alla patria nata
aprendo le porte al sole
si ritrovano i ricordi si respira la calma
il sorriso scompare alla partenza
quando il sogno svanisce il rimpianto
dell’abbandono si fa vivo
ma non si ha il coraggio di reagire.
NOTTEGIORNO
A chi appartiene la notte?
al giorno che viene o a quello che se ne và?
Metà e metà…
si alza da un letto
si corica in un altro…
si divide come fanno gli amanti
che trascorrono istanti..
d’amore
accendendo
ore
nell’oscurità
finchè
bagliore
irromperà…
e rientrando
ciascuno nel loro mondo,
si tenderanno la mano
per non stare lontano.
accetto il regolamento
La primavera
In cerca di profumi vado
per l’aspro sentiero
e colgo il fiore
dell’amor tenero
meterno amore.
(Letizia Lo Prete)
Accetto il regolamento.
Garrafa
Lieve scorri e rimani
ma come poterti accettare?
Eburnea e sola
cerchi rimedio
volando
e un fremito insano
nuota con veemenza
nello spirito azzurro
dell’inedia.
Ti sento, così,
fragile e calda
come un eremo
in un oceano
di neve.
Sola e vigile
risplendi
goccia dopo goccia.
accetto il presente regolamento e autorizzo la redazione all’uso dei miei dati ai fini del concorso.
Andrea Garelli
Alla pioggia
Dolce pioggia preziosa, t’aspettavo
come un’amica antica e confidente
di questo mio difficile presente
che, sempre meno, è quale lo sognavo.
Mentre tu scendi mi consolo e scavo
dal fondo del mio spirito indolente
i ricordi più antichi e nella mente
passano le illusioni che adoravo.
Le gocciole che battono su gli orti
distillano racconti e qui, dal livido
cielo grigio, in terra si ricompone
la musica di mille pianoforti
così che quel che nasce come un brivido
nell’anima diventa una canzone.
Autore: Luciano Tarabella
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME PREVISTE
DAL REGOLAMENTO DEL CONCORSO
IL SIGNORE DELLA PIOGGIA
Luciano Tarabella
IL CIELO A PIEDI
Ho fatto
mille volte
il cieo a piedi,,,
e in silenzio
vi vedevo,,,
in silenzio
vi abbracciavo
in silenzio
vi accarezzavo
vi davo il bacio
della buonanotte,,,
ho fatto
mille volte
il cielo a piedi
senza stancarmi,,,
volavo
col cuore e con
i ricordi e poi
in un foglio
appuntavo il mio
viaggio.
Ada Neri
accetto il regolamento
Ricordo di un bacio
Tu mi chiedesti se ricordo ancora
il primo bacio dato alla mia amata,
ma il tempo ha mescolato quella data,
tra polvere di stelle e nubi bianche.
Fu un bacio, un solo bacio, teso,
ma intorno la sua pelle mi sfiorava
ed i suoi occhi, tra quei capelli neri,
s’aprivano ogni tanto, come lune.
Sopra di noi, il sole ci accecava
più piccolo, con gli anni, diventava.
Quel solo bacio ormai ho dimenticato,
ma quelle ciglia le ricordo ancora.
Forse quei suoi capelli oggi son tinti
e la sua pelle a rughe è diventata.
Guardo tra queste nuvole imbiancate
per scorgere il ricordo di quel tempo,
ma il cielo, tutto terso, è diventato,
pieno di tanti baci colorati,
senza più quello, grande come i prati.
Accetto il regolamento
di notte
giro per strade sconosciute
alla ricerco di un filo
luminoso
e impregnato
del tuo profumo
(paolo mario buttiglieri)
accetto il regolamento
Eclissi
Il sole si spogliò
della veste dorata,
quel giorno aveva appuntamento
con la luna.
Come due amanti
fusero le loro bocche,
un bacio infuocato apparve nel cielo
era l’eclissi.
Accetto il regolamento.
Grisanti Maria
IL MIO AMORE
Ti amo perdutamente,
amore semplice e disinteressato,
senza trucchi, e che vuol essere ricambiato
allo stesso modo.
Un amore pieno di passione
romantico
gioioso
divertente,
pieno di piacevoli sorprese, mai uguali.
Reinventato giorno dopo giorno
libero
mai soffocante.
Con il rispetto dell’ altrui realizzazione,
delle esigenze e della libertà,
maturo e responsabile
dell’ altrui felicità,
fatto di amicizia
ed indiscussa fedeltà.
Mariagrazia De Stefano
Accetto le norme previste dal regolamento
MASCHERE…
… siamo noi… che ce ne stiamo appese
alla parete spoglia
dietro la scrivania
siamo noi nel silenzio che ossessiona …
un refolo di vento alla finestra
appena smuove i fili che ci reggono…
pericolosamente oscillano
sui dirupi dell’anima
siamo noi…
che duplichiamo inutili gli sguardi
vuoti e senza speranza
nello specchio annerito dal passato
dove sbuffano gli anni che si posano
lenti e pesanti sulle nostre spalle
e ristanno ai silenzi del presente
nello spazio ch’ è folto di presenze
di voci di ricordi…
e delle assenze
in quest’angolo d’ombre
stanno mute le bocche disperate
come il grido di munch
le parole che non ci siamo dette
invisibili fluttuano… inudibili
ad occupare il nulla
nella notte svuotata di esistenze …
maschere di noi due… che siamo appesi
alla parete spoglia
dietro la scrivania
di noi due come fantasmi di speranze
in controluce… solo negativi
di falsi visi…
già controfigure
nei cartoni… che credono di esistere
accetto il regolamento
marcello de santis
ANCHE SE
Anche se in bilico
tra il fare e il non fare,
Anche se sospeso
tra il dire e il non dire…
Anche se a corrente alternata…
Anche se sempre e solo
a modo tuo…
Anche se…
Tu ci sei.
FIORELLA CARCERERI
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
S’ODE IL TUONO
S’ode il tuono da lontano
annuncio di pioggia
già l’odore arriccia le narici
arriva lo scroscio
con fragore travolgente
mentre le spalle si rannicchiano
a protezione di un freddo
inconscio che penetra la pelle
si cheta il forte piovasco
sulle tegole rosse lavate
da acqua di cielo ialina
mentre nuvole grigie
frammentate di bianco
permangono ferme
lasciano pensare a un tempo
incerto indefinito .. di muta attesa.
accetto il regolamento
VERSO …..LA NOTTE
(non piangere più)
Lontano, vedo l’orizzonte,
nel tramonto della sera.
Resta così, non sparire
nel profondo del cielo,
lasciandomi nel buio,
di questa notte
che oscura e nuvolosa,
si avvicina,
spegnendo,
ogni mia vaga speranza,
di una luce di amore e
di una luce divina
dall’alto del cielo
in questo tramonto,
che prelude
la tristezza
Calano lente e minacciose
le tristi ombre della sera:
scivoli ora muto,
verso l’infinito,
che ti travolge
e ti nasconde.
Non sparire dalla luce,
non lasciarmi nel dolore,
piangi con me, e
una lacrima ,
lasciala
vicino a quella stella
divina che
sempre ci ama.
Sergio doretti
nato a Ponte Bugg.se il 9.04.1925.
resid, Via della Villa Demidoff. n. 13 50127 FIRENZE
accetto il regolamento
Maurizio Spreghini Sezione A –Accetto le norme del concorso —
SGUARDO
Tra le fronde scruterai i miei pensieri ,
solerte ad asciugar ogni desio
prostrandoti al tuo voler se solo volessi ,
ahimè implorando perdono …
Scrutando l’anima tua ,
laddove tutto tace.
malinconico lo specchio dall’anima mia ,
diretto fin dove non s’illumina se non per poco …
Sarei stato solo un frammento ,
un capello del tuo scivolar sulle spalle
come seta da imbastir ancora ,
cercando aria dall’apnea che ho in me …
Sorridi per oggi mi basterà …
Da qui
Da qui in poi
la semina
che porterà i suoi cristalli
al vento
e dal vento al cuore
così
donero’ al fiume
e lo stesso si libererà al cielo
l’ idea farà strada
spingendone la salita
giacché le offese
oramai saranno spente
per sempre
Accetto il regolamento della Gara Poetica “Il Signore della Pioggia”
AMORI ITINERANTI
Ho capito che eri mia
dall’incrocio del tuo sguardo
che s’interseca col mio.
Ho notato che eri bella
dalla ruga del sorriso,
dalle linee sulle guance
che si chiamano armonia.
Ho sentito la tua voce,
il tuo palpito cardiaco
nelle membra del silenzio
fra le alture del piacere
quando i venti
caldi e forti
s’intrecciano all’immenso
del tuo nome sopra il mio.
E ti cerco
adesso e sempre
fra le note di un concerto
nei meandri immacolati
del tuo vivere leggero.
Esistenza senza senso
il domani senza te,
bevi lacrime d’assenza
tu che cerchi il tuo futuro
fra lenzuola sconosciute
ed anneghi
il tuo presente
in bicchieri di rimorsi
ed alcoliche empietà.
Accetto il regolamento
Voglia di volare
Ho voglia di volare,
di lasciarmi trasportare dalle correnti
e arrivare fino al mare.
Sentire il vento che mi scompiglia i capelli
e respirare a pieni polmoni un po’ di aria nuova.
Lasciare che la mia anima riprenda un po’ di fiato,
si liberi dai troppi pensieri che da tempo l’affliggono
e ricominci a nuova vita.
Troppo dolore ho accumulato,
troppi tristi ricordi che non mi abbandonano.
Lasciare che il dolore scivoli via
come petali di un fiore sull’acqua,
come gocce di rugiada sull’erba.
Voglia di volare come un bruco
che diventato farfalla assapora
la bellezza finalmente conquistata…….
accetto il regolamento….
Riguardo ai fiordi Norvegesi
Eppur la luce è la stessa,
o così sembrar vorrebbe,
ma diversi il verde e il caldo lilla.
A proteggerli ci son soffici greggi di zucchero filato e sfavillanti rocce incastonate nel nordico vento……
dei celesti messageri tributo agli alti cieli.
Di una cosa son certo, l’ infante meraviglia,
nel mio cuor fece ritorno.
accetto il regolamento
SIAMO COME SIAMO FATTI
D’amore puro il cuore mi bruciava;
aveva desiderio per questa donna
dall’aspetto gentile da luogo di delizia
e all’angelica vista un dolce sguardo e,
fui legato, subito, nella mia tenera estate
e, senza difesa, l’amore suo fu più amabile.
Follie, amarezze e voglia di te;
osservare il tuo volto ramato,
mentre il giorno avanza solitario
va avanti e dormirà con l’amica notte.
Tu, adagiata sul profumato e dorato grano
mi porti a morire tra le tue tornite estremità
e, nella gioia, esalare l’ultimo respiro per
poi rinascere uniti al sorgere del sole.
Antonio Da Campo 01/09/2012
Dichiaro di accettare il regolamento e quanto altro da voi menzionato sopra.
FRANCO DE ANGELIS
Sezione A Accetto le norme del concorso
AMICO PERDUTO
Volo sulle ali della fantasia
guardo il cielo e sogno,
castelli di sabbia crollati
al primo alito di vento.
Mi guardo
nello specchio vedo la
mia vita scorrere veloce,
l’inganno di un amore
contorto.
Parole di un tempo,
sogni infranti di un
sentimento sincero ,un
amico vero, piango,
alzo gli occhi e vedo un
mondo rispecchiato;
un amore ritorto,
l’illusione di un sogno
dissolto, delusione
del tempo svanito e
sconforto per un amico
perduto.
Amarsi di Pasero Monica
Il mio respiro
sulla tua pelle
sfiorerà i tuoi sensi
l’alito di vita
respirerà nel tuo cuore
avvertirai la mia anima
giunger a te
e come uno sbatter d’ali
farà tremar la tua
Dolce e vitale
la mia presenza
ti desterà dal tuo torpore
sentirai la vita che ritorna
ascolterai una volta
solo il cuore
e sceglierai la strada
più difficile
ma che conduce almio amore
accetto il regolamento
FUORI STAGIONE
Sono sopra la città
con questa pioggia battente
sospeso,
tra le vetrate sporche
ad indossare
la sera.
Aspetto di decifrare
il mio percorso
contro la spavalderia
del tempo
che abbatte inesorabile
le stagioni.
E poi ignora il ritmo
sferzante implacabile
le gocce che
si legano al vento.
Ho acceso il mio silenzio
pronto ad un’altra battaglia;
così superba è la vita
che spezza le ali,
ma ora ricomincio
oltre l’incantesimo del giorno
con questo brivido
che sale.
accetto il regolamento…
MALINCOPIOGGIA
Pioggiono i miei occhi
come questo
fottuto tuo cielo
orme di un passato
ch’è limbo nella mente
cedendo
inesorabilmente terreno
ad un presente
che fatica a splendere.
Pioggia d’assenza
penetra l’anima
affoga il cuore
irrorando il viso
di liquido umore
lasciti malinconici
in bianchi fazzolettini
soffiando il naso
abbozzando sorrisi.
Pioggiono i miei occhi
come pioggia dal cielo
prima di un temporale
prima che torni il sereno.
Matteo Crosera
Accetto il regolamento
Anima fragile
Piccola anima fragile a volte ribelle con quell’ aria sognante di belle novelle
Vivevi di sogni in cui riponevi speranze ,quel tempo che sembrava non passasse mai .
Quel tempo che tanto aspettavi…
Quella voglia di crescere che immaginavi.
A volte rimpiangi i giorni della tua fanicullezza ,candida spensieratezza dove niente ti poteva turbare ,
e il tuo unico pensiero era sorridere e giocare.
La vita e ciò che hai sperato non e’ del tutto sbagliato ,
impara a vivere semplicemente le gioie e i dolori con il cuore e la mente .
Un giorno qualunque ti alzerai e di amare la vita non smetterai mai .
Cammina pian piano verso nuove conquiste, assapora ogni attimo , di cose mai viste .
Non far rimpiagere al cuore un emozione ,c’e un tempo per ogni cosa ,questa è la tua stagione .
accetto il regolamento
Hey baby,
non vorrei mai
mai smettere di dissuaderti, all’orecchio,
dissuaderti da qualunque cosa
nel mentre in cui ti bacio gli occhi silenziosi
nel mentre in cui dipingo nella mia camera
un tramonto nero.
Guarda che schifo, che ho fatto, guarda.
l’ho guardato
in faccia e da vicino,
l’ho sfidato
lui e la vergogna ed il voltastomaco
ho sfidato
lo gnomo scimmia
nei suoi occhi piccolissimi
da vicino,
cavalcando la nausea, baby.
A proposito, il detersivo…
Non il detersivo del mio bagno,
che è bianco sporco ed opaco,
ma nel bagno lustro di marmo,
nel bagno lustro di marmo c’è…
questo detersivo.
E chiederai: che c’entra?
Cosa ne concerne?
E’ polvere di fata, ti dico
fate vi nascono,
fate che vivono soltanto nei riflessi
solo nei riflessi le vedi
e appaiono.
Poi chiederai: e che faranno mai queste fate?
Ti dico che non solo lo faranno
ma già lo fanno:
cavalcano l’irrequietezza,
sono le cavallerizze dell’irrequietezza.
di professione intendo.
Cazzo, capirai! E allora!?
siamo fottuti!
(Sto scherzando e mi faccio l’occhiolino allo specchio
alzando un po’ più in basso il pollice della mano destra)
Poi tutto si spegne, nello spaziotempo della dimenticanza.
Nello spaziotempo della dimenticanza
le cavallerizze dell’irrequietezza diventano
fiocchi di spine bianche.
Ed il pensiero è come vento gelato
che soffia senza muovere nulla.
Alessio Lugnan
Accetto il regolamento sopra esposto.
Sole e Terra
L’immobile velocità
di nostra madre Terra
corteggia il sole in cielo
gli scivola d’intorno
ed egli tutto il giorno
oscura ogni stella
e spegne la galassia
per proiettarci luce
e offrirci nuova vita.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Lei
E lei chiuse gli occhi,
al tepore della sera
oltre quell’orizzonte
dove trovo’ l’arcobaleno del suo sogno.
E lei chiuse gli occhi,
dinnanzi a se l’amore
ed un profumo di viole, a lei donate
e trovo’ i sapori di una volta
ricordando l’eterno dolore.
E lei chiuse gli occhi
sorridendo
ad un tesoro immenso
portandolo via con se
dove nessuno mai osera’ piu’
ostacolarla.
E lei chiuse gli occhi…. sorridendo all’amore.
Annalisa Simonte.
accetto il regolamento
Solitudine
inscatolati
nel ventre della terra
corriamo,spintonandoci
come monadi impazzite,
deflagriamo
le nostre solitudini
lungo cunicoli
senza contorni,
le nostre coscienze,
coni d’ombra
filo spinato d’anima.
Fabio Amato accetto il regolamento
PAURA
Che faccio mi butto o non mi butto, patteggio, indietreggio, parcheggio, che disastro, non sono un cuor di leone, ma la sfida è opprimente il cuore non mente, la paura è tanta mentre il tempo passa, oh maledetto se ti potessi stringere in pugno, guardarti in faccia troverei il coraggio mentre la fantasia bacia la mia mente e offusca la paura li mortacci tua!
Walter Festuccia
Dichiaro di accettare il regolamento.
La pioggia
…non ho dubbi.
Rimpiango la pioggia
Sospiro per una sua goccia
Cerco il suo umidore
La sua carezza liquida
Il ritmo del suo cadere
Il luccichio
La sua trasparenza
Quel velo di pulito
L’armonia col malinconico
Ho nostalgia
La voglia di ripararsi all’asciutto
E stare lì
A guardarla
A sentirla
A pensare
E poi scordarla
Accoccolarsi
Amarsi
Tanto fuori piove
…non ho dubbi
accetto il regolamento
SETE
L’ attendi come provvidenziale pioggia
per rimarginar crepe nel terreno dell’ anima,
nel frastuono plasmato alle porte del pensiero
in un susseguirsi di confuse idee sparse
Ubriachi del nostro stesso io
arroganti e credenti nell’ onnipotenza delle parole,
pronunciate al solo scopo di far tacere riflessioni
vorticanti in menti non così ebbre
Sete di altri pensieri…unici atti all’ allietar dello spirito
ACCETTO IL REGOLAMENTO
poesiaFB#018
Mi fanno ridere
è passato un anno
Come sul ghiaccio
l’ho fatto io!!
il sole s’è fatto smorto
Il panino con la mortadella
Cercate sempre, per quanto possibile
https://www.facebook.com/AccademiaPoetica?ref=hl
accetto il regolamento
noi
due anime
che diventano una sola anima
nel trepidio di un attimo
che traspare
dalla nostra fattibile realta’
all’orizzonte
nasce il sole
che s’infiltra nelle persiane chiuse
e i suoi raggi
si fermano sui nostri visi
che trasudano felicita’
e mentre i tuoi occhi si aprono
io mi perdo beatamente in essi
e quella luce che ritrovo
rischiara la mia anima
come la tua anima
che per me e’ una pergamena
su cui sono incisi
i miei sentimenti per te
i tuoi sentimenti per me….
amore…
sincerita’….
passione …
vita.
accetto il regolamento
E’ tempo di vendemmia
La mia terra attende meriggi assolati
dopo sere annacquate
tra il sudore nei campi disegnati dal tempo.
Inesorabile il giorno scorre
tra scampoli di ricordi e preghiere mozze.
E’ giunta l’ora della vendemmia e grappoli d’uva volano
tra gioiosi canti e sbiaditi racconti
dolci nenie che si chetano all’imbrunire.
Emanuela Bertello
Dichiaro di accettare il regolamento e la norme in esso contenute.
-RADICI-
Afferrarsi con le unghie ben salde al
cordone ombelicale d elle proprie origini
Sapore di mare e di vento leggeri e freschi
Bacche di mirto e foglie di palme
E quel profumo della propria terra
in un clima tenue,come la gente mia..
Tradizioni da ricercare pur senza radici,
perché la mia testa vaga e dove và si posa
Anche qui tra afa estiva, nebbia e rigido inverno
mi adeguo con rispettoso modo a questa terra amara ..
Aria purpurea, lusinga lo spirito,bizzarro, fascino Crepuscolare
Questo esilio in pianura cosi distante dall’isola
Fiumi e pozze qui si trovano, nessun porto.
Smarrimenti ignoti e precipiti in un momento ..
Palese l’intento ostentatore,
chiariscimi l’Integrità di persone amate
le reminiscenze poco si addicono al presente
si demonizzano gli intenti di un turpe gioco
ma ormai si è scaraventato di tutto nel mio animo..
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA -IL SIGNORE DELLA PIOGGIA-.
In altro modo
Seduta stante nella mente
di colpo assente.
Sete sente e siete
stessi i sessi
siate certi
sempre persi.
Nelle teste si veste
Dio senza feste.
Alle luci spente
di stelle che vagano
da il sole lontano dalla sera:
“Non ha senso il bagliore
se non esiste la notte”.
Andrea Borrelli – Accetto il regolamento
LACRIME DI PIOGGIA
Sono dolci
queste tue
lacrime di
pioggia
che
fra cupi nubi
lentamente scompaiono
nel grigio mare.
Nascosto
tra i pini
e’ l’ansimare
lento
di questo vento
che eccheggia
fino
al mare
fino alla notte.
Appare tutto
cosi’quieto
cosi’ come
nei tuoi pensieri
fra i tuoi capelli
fino al tuo seno.
Ora il sole
ci somiglia
avvolge
ci protegge
contro il tempo
cosi’
come allora
noi
che provammo
a vivere la vita
in un’istante:
noi
fra dune spoglie
e
onde danzanti
brillanti
nelle loro
vesti
nuove
al mattino
nel ricordo di
quelle lacrime
di pioggia.
accetto il regolamento
Daniela Giorgini – Sezione A – Accetto il regolamento
“CHI SEI?”
Buia è la notte,
ma una fiamma perpetua
illumina i miei pensieri.
Chi sei, tu?
Che addormenti le mie notti
e risvegli i giorni,
che con il vento m’accarezzi
e di pioggia mi baci.
Chi sei,
che mi respiri nella pelle,
mi batti il cuore e
ti avvolgi nell’anima mia?
Io so chi sei.
– Sei mio –
L’aria amara,
cade pioggia salmastra,
da tanto
forse ricicla il mare
l’odore che non può gettare,
forse prepotente
racconta la sua mole
alle piccole gocce.
Annuso intorno l’aria
sgrano gli occhi.
Anna Mosca
Accetto il regolamento
VENITE A CELEBRARE LA PIOGGIA
Venite a celebrare la pioggia
le asprezze che furono
han lasciato un sapore di zucchero.
Vieni a cantare la pioggia!
Destra e sinistra
un calore piacevole
un gesto interrotto
su un sogno che brucia.
Vuoto sperone
sospiro di un vortice:
musica che non rammento!
Palpitavano amori
“Ma l’amore non conta!” Dicevano.
Anima mia, per la mia anima
che ora torni a nutrire il silenzio!
Fratture
mura inumane.
caliginosi rifugi.
Si ergeva tutto in un giorno:
“La gioia non è vostra!”
Ci urlavano dolori!
E ora sospesi ad un flusso
i miei occhi che furono,
i tuoi occhi che sono.
Autore: Luca Gismondi
ACCETTO IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA
Vite in bilico.
Anna cammini sotto il cilo di un’alba ferita, il tuo bambino ti stringe la mano e ti guarda fiero.
Tu non lo ami, non sai amarlo, perchè figlio di un abbandono indelebile.
Sorride il bimbo ed è un sussurro in te, un vibrar di tenerezza per lui, germoglio innocente dell’umana scelleratezza.
Giuseppina Ciervo “Giusi”
Dichiaro di accettare il regolamento della gara poetica Il signore della pioggia.
Ernesto Cristiano /04/09/2012
GLI ALBERI D’INVERNO
Gli alberi d’inverno
sono anime nude,
grondano tristezza,
raccontano rimpianti,
parlano d’amore.
I sorrisi ibernati,
nascosti tra i rami,
non si sciolgono
in lacrime.
Gli occhi sono faville
che incendiano il sole,
vivono speranze,
regalano emozioni.
Mi parlavi del domani,
mi dicevi che tanta libertà
avrebbe oscurato il cielo
e che le tue e le mie illusioni
erano soltanto voli dipinti
dal nostro eterno immaginario.
Ora, come vedi, il tempo è andato.
Le parole sono riverberi di luce
e non ci sono rintocchi di campane
da amplificare a festa.
Bisognerà aspettare
che le anime nude di questi alberi
ritornino a fiorire
e non sapere se a primavera
il profumo dei fiori
avrà il tuo sorriso impigliato
nel vestito rosa del tramonto.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
NELL’ABBRACCIO DI SETTEMBRE –
NELL’ABBRACCIO DI SETTEMBRE ,
LASCERO’ CADERE
LE MIE ULTIME PERLE !
TOCCHERO’ LIEVEMENTE ,
LA MIA ANIMA !
VOGLIO RESTARE MUTA ,
NEL RICORDO DI LUI !
BACERO’ CON PASSIONE
LA SUA AURA ,
E
IN VENTO CALDO
MI TRASFORMERO’ !
LA MIA FORZA ,
SARA’ SUGGELLO D’AMORE ,
CHE ,
DATO E SPEZZATO
MAI FINE AVRA’!
IL MIO AMORE
STANCO……
SI RIPOSERA’
SU QUELLE ALTURE
MAI CALPESTATE !
SI ADAGERA’
SU QUEI FONDALI
MAI ILLUMINATI !
SI LEVERA’ COL VENTO
PER CORRERE IMPAZZITO
SUI CRINALI !
ARGENTO DELLA LUNA
LO ACCOPMAGNERA’ ,
E LA’,
SU QUEL PIANETA
DI NESSUNO,
AL FINE SI DISPERDERA’ ……
ENERGIA
PER NUOVI,
GRANDI AMORI !
SETTEMBRE ,
NELLA SUA DOLCE PIOGGIA ,
MI VEDRA’ ,
E MI RACCOGLIERA’
QUAL PICCOLA GEMMA
DI
ETERNITA’ !
accetto il regolamento
Foglia morta !
Una foglia si stacca dal ramo..
non vola lontano…
rimane ingiallita per terra
tra le altre…
Foglia tra le foglie,
in un autunno di dimenticanza,
abitudine e freddezza…
Chi passa vede solo foglie morte..
vecchie …perse nel degrado del tempo
non pensando che un tempo le stesse,
hanno reso belo e florido l’antico albero
scosso dal soffio del tempo…
Cosi’ una donna caduta sotto i colpi
dell’indifferenza…
dal ricatto morale di chi pur non capendo
la dura legge dell’età…
non riesce più a vedere la bellezza vera
che è in lei…..donna sola…
pallida sbiadita come foglia morta…
Scordata e ingiallita…
questa all’ombra di un albero…
La donna all’ombra di un inutile vita !
by. Emily.
di:Emilia Simonetti.
@tutti i diritti riservati.
accetto il regolamento
SEZ. A
Motolese Ciro
accetto il regolamento
LA GRAMMATICA DI DIO
Sillaba il tuo nome
la pioggia
nel cadere
togliendo il senso
al silenzio
di un tiepido
pomeridiano
e divaricando piano
gli angoli della mente
imparo a scorrere
con la mia costruzione
andando in posti
dove la ragione
non ha nessun dove.
E sillaba il tuo nome
la pioggia nel cadere
sulle ultime mie “case”
sulle ambizioni accatastate,
in disuso.
Piove in un blu elettrico
diffuso.
Sulle voraci tempistiche moderne
sulla falsità appiattita
degli schermi
scardinando un gioco,
il trucco che più non tiene
perché si ha una via di fuga
da tutto questo
quando si vuol bene.
Piove su una cattedrale di pensieri
sugli alberi delle mie speranze appese,
impiccate.
Sui mieilunghissimi viali distesi
come ferite cauterizzate.
Piove sulle latrine dei miei giorni,
sui riflessi delle mie “tue” vetrine.
Piove su quello che hai lasciato.
Una corona di spine.
NEVE
Cade la morbida neve
tra una folata gelata e l’altra
appare disincantata.
Ammalia lo sguardo
nel concedere geometrie
che il vento plasma
in allegoriche fantasticherie
di forme ataviche.
La candida neve urtata e raggelata
dalla brezza dislocata,
poggia la sua soavità
su tutto ciò che incontrerà
regalando allegria e felicità,
a chi più speranza non ha.
Grava su aspiri compiacenti
e beffeggia mestizie inesistenti.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO
Capuano Bartolomeo
LEGGEREZZA
La ragazza ricamava boccioli di rose
sulla coperta di tela grezza.
Voglio sorridere a dispetto dell’angoscia
che mi attanaglia le viscere.
Ogni mattina mentre bevo caffè
si danno appuntamento tutti i miei errori
per giocare al girotondo sul tavolo.
Voglio danzare facendo sberleffi alla paura
che mi paralizza le gambe.
Senti come gorgoglia il filtro della strega
che fece del mio cuore il suo crogiuolo
La ragazza ricamava foglie di geranio
sulla coperta di tela grezza.
Voglio giocare col vento
come i gattini paffuti della mia infanzia.
Voglio abbattere i mulini
agguantando la spada offertami dalla follia.
La ragazza ricamava un bouquet di lacrime
sulla coperta di tela grezza.
Chi potrà impedirmi di vivere?.
Accetto il regolamento
scendi pioggia, scendi,
io ti guardo da qui
dalla terra del signore.
vedo appoggiarti sui miei occhi
guardandoti con occhi luccicanti
con occhi che brillano
con occhi che sembrano tristi.
ecco ora ti sei appoggiata sui miei occhi
ti vedo ma non puoi sentirmi
allora ti chiedo di cadere
cadi pioggia, cadi cadi ai miei piedi
cadi e rendimi felice
cadi dando la forza
di rialzare gli occhi al cielo
con la speranza che il mio
cuore possa asciugarti
tra le dolci nuvole
dove io ti ho vista.
accetto il regolamento
Preghiera
China al tuo cospetto
prego le tue attenzioni
affinchè un segno
diriga il mio timone.
Il vento gonfia le mie vele
ma la prua è cieca
e le cime arse e tese
non promettono vittoria.
Il sudore si scioglie in sale
e le ossa scricchiolano
sotto il peso delle mie scelte.
China al tuo cospetto
prego le tue attenzioni
di fare delle mie paure
concime per i fiori
del tuo giardino
Dichiaro di accettare il regolamento
La Danza che ritorna
Il vento assapora la fuggitiva goccia di paura
che incuti con la tua fitta veste,
hai improvvisa voglia di bagnare il sole
con le tue scroscianti parole,
ma la tua anima bruciata
dal soffio dell’aria violento
turbina in discese di amaro tormento.
Il tuo soprabito trasparente
denuda la tua forma prorompente,
ma senza di te, pioggia
il mare non sarebbe oceano
e un vulcano
un bacino di raccolta per un lago;
imprimi di nostalgica sensazione
di due innamorati il primo bacio
sotto il tuo immortale creato.
Il tuo cuore scivola
fra le ali colorate di un ombrello,
ma rimane impermeabile
sulle verdi voglie dell’agave
che conservano
le tue lacrime di cielo.
Acqua di pioggia artista
dipingi insieme al sole
un arcobaleno
in quella foglia
incantata di meraviglia
dove una goccia
di rugiada piomba
ed ecco la tua danza
che ritorna.
Francesca Ghiribelli
accetto il regolamento
CONVERSAZIONI ETEREE
– Alberi –
antenne cosmiche
urlo silente
di braccia tese al cielo
-risponde il tuono-
tutte le nuvole
alla chiamata
ricamano centrini di pioggia.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA
“IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Valentina Meloni
http://poesiesullalbero.blogspot.it/
PIOGGIA
Il crepitio della pioggia
giunge in punta d’ali
madido di nuvola
distilla pulviscolo.
La sua frescura
desta le mie primizie.
Ivana Orlando
Accetto le norme previste dal regolamento
PARTITURA DI NOTE
Stringimi.
Forte.
Stringimi stringimi.
Forte forte.
Stringimi stringimi stringimi.
Forte forte fote.
Stringimi forte.
Lasciati avvolgere
Dal profumo muschiato di bianco
Mentre riposo sul tuo petto.
Partitura di note
Sulle corde
Di una chitarra scordata.
Accartoccio il pentagramma.
Lo lancio tra la pioggia e il mare.
Si scioglie, umido,
Tra i flutti.
accetto il regolamento
goccia a goccia
nelle notti d’inverno
ascolto il canto della pioggia
infrangersi sulle persiane
e con gli occhi chiusi
accarezzo con la mente
la vita di ogni goccia
cadere leziosa
scivolando sulla pelle
mentre il cielo si confonde
con l’umida terra
reinventandosi
ai miei sensi
Cosimo Rotolo
Accetto il regolamento del Concorso.
Pioggia forte,
improvvisa,
annunciata
da un cielo plumbeo
con la sua cappa
grondante d’acqua.
Dal mio riparo
osservo
lo spazio circostante,
mentre l’asfalto della strada
riarso per la calura
evapora
il suo ringraziamento.
I muri delle case
sferzati dallo scroscio
mettono a nudo
i segreti più nascosti,
gli alberi
protesi in avanti
si abbandonano
al benefico ristoro.
Il grigio
avvolge tutto
e mette fine
alla lunga attesa.
I miei pensieri
affidati
alla pioggia ristoratrice
non trovano conforto,
mi avviluppano
in un groviglio,
come mille rivoli
d’acqua
nel tentativo
di scomporsi.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Piove …
Chissà per quanto ancora
sentirò questo odore
di terra bagnata,
questo scroscio di pioggia
sul tetto e il selciato,
questa voglia di bere
che viene dal prato.
Chissà per quanto ancora
questo fresco leggero
sentirò sulla pelle,
come carezza di madre pietosa
e, chiudendo gli occhi
mi rivedrò di nuovo bambina,
calpestare pozzanghere,
riparare in un portico allegro
e tornare a giocare con l’acqua.
Chissà per quanto ancora
rivivranno i ricordi
a ridare una tregua,
a scandire il presente,
a spronarlo …
a tradirlo.
Chissà per quanto ancora,
ostinata ed illusa,
crederò nella vita,
da pensarla preziosa
fino a che non sarà finita
…e già non piove più.
Marinella Ottonello
Accetto il regolamento del Concorso.
28 Ricerca
Il mio cuore spazia
nel tempo e nel mondo,
ma la strada è vuota.
Cerco con gli occhi un’anima
e mi accorgo stranamente
che sono perse
le chiavi del cielo.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
LA LUNA NEL POZZO
Sto dentro al pozzo
e guardo la luna che passa,
breve
inargenta pareti scoscese,
illusorio chiarore su nere, infinite,
ripide storie di vita.
Poi il buio.
Aspetto.
Forse un raggio limpido, bianco,
domani,
nel fondo.
accetto il regolamento
Piango…
Senza te nulla ha senso.
lacrime scendono sul mio viso,
mischiandosi alla pioggia
che inizia a scendere dal cielo.
Come in un silenzioso dolore,
il mondo piange,anch’esso,la tua perdita.
accetto il regolamento
L’altro
L’altro è colui che cammina con te
Ti guarda fisso e non dice perché
Assorto si ferma , ansante , su un fiore
Tu non lo sai, ti cammina sul cuore.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
“Così e’ per sempre!
Sale di luce Passi di mai
Spezzati fiumi del domani
Non si arrestano
Su disciolte porpore delle pro messe
Ne’ nel brivido verticale
Di penetrante anima d’ametista
Che ricongiungono occhi di fiume e mani del tempo
Così e’ mai!
Corte se ascesa d’un misterioso canto d’anemone
Che voce diurna del mare E notturni fianchi di luna
All’improvviso divora
Con ali di spe ranze assenti
Mentre il vuoto d’una foglia delle piogge
Cattura rosee curve D’una piuma degli addii
Così sei tu!/Silenziosa traspa renza delle voglie
Purpuree distanze di vittoriose ferite
Calme sulla pallida follìa Di parole affamate d’amore
Viaggio sofferente d’avviluppati respiri
Che cercano completezza
Nel doppio sogno dell’ombra
E che e’ e non e’ infuocato sigillo di vita
Piccoli infiniti d’acqua E inchiostro di nuvole
Perduti in un abbraccio di pagine d’eterno
Smarriti l’una nel cuore dell’altra.”
accetto il regolamento
PER TE
Ti penso
fra le ombre
di candele proiettate
nel vento,
sotto l’arco
dei tuoi occhi voltaici.
Ti cerco
nel fumo denso
di una sigaretta malsana,
nel bicchiere imbrattato di vino,
nelle dolci evoluzioni
del tuo essere.
Ti amo
nelle lettere trascritte
e mai spedite..
sopra i muri delle case
mai vissute.
Ti prendo…
con la foga
e l’esperienza di un pirata,
la dolcezza e l’innocenza
di un poeta.
Accetto il regolamento
Il soffiare del vento
Se allunghi le mani
al soffiare del vento,
afferri pensieri e parole.
Dette da chi non saprai,
sussurrate da chi non sai.
Ma fra le mani
raccolte le avrai…
per non farle svanire.
Giuseppe Puglia
Accetto il regolamento del concorso.
ASCOLTA
Ascolta.
La pioggia
che cade lontano
racconta
antiche memorie.
Celo’ il rumore d’un bacio
dilavo’ piu’ tardi
il sangue dai volti
offerti alla orrore della guerra.
La pioggia
che cade lontano
a cui il poeta si disseto’
divenne la sua voce
accetto il regolamento
La mia poesia
La mia poesia
è il tuo sorriso,
è il profuno quotidiano
delle tue camminate.
La mia poesia
è la tua voglia,
la tua carismatica
e schivante nostalgia
dei sogni raccontati nella campagna,
dove le magiche spighe di grano
erano vedette di facili
carezze buttate giù istintivamente.
La mia poesia
è simile alle stagioni
è un armoniosa
chiave dei sensi,
un solo soffio
non basterà a farla morire.
La mia poesia
è un sguardo tenero,
è un ti amo detto in silenzio
accetto il regolamento
LA NOSTRA GENERAZIONE
Cinquantenni brizzolati o stempiati,
nell’animo ventenni di eterni adolescenti.
Navigando in mare aperto, all’orizzonte,
non s’intravede tramonto
per il nostro mondo.
Sospesi nel tempo
e sempre “On the Road”,
l’isola felice circumnavighiamo
nel ricercar pace, amore e libertà
sventolando la bandiera
di quel ‘68 che fu il nostro motto.
Negli anni lieto è il viaggiar
imbarcati in colonne sonore
“pop, country, rock”,
veleggiando nel “blues”
nel sogno mai finito
della nostra generazione,
porto essenziale di epocali passaggi
fra crisi, benessere e tecnologia spaziale.
Sull’onda del passato si continua a navigar
facendo rotta nel presente
alla ricerca permanente
di una migliore umanità.
Utopia, realtà:
non spegnerti O speranza!!!
Lasciaci salpare ancora verso il futuro,
nel continuo ricercar…
Magici tesori e mondi migliori.
accetto il regolamento
Prima classificata al Premio Nazionale Virella Apicella Granese.
Il libro degli spersi di Monia Minnucci
Stracci lucenti cullati dalle onde,
strisciano l’orma livida
nel guizzo buio della scia d’una nave.
Il pensiero s’allaccia alla coda,
non diventa serio,
non ossessiona,
ma batte l’acqua e vola.
Ho sognato un tragitto lineare,
un traguardo fiorito e potente,
un lume d’eterno rogo
che, nel ricordo del nome, sopravvive l’uomo.
Le porte sono state aperte,
soffia l’eco di fiori spenti,
ho nascosto il cuore nel dedalo dei versi
per non sciuparne la bellezza.
La civetta di carta
disegna la soglia delle fiabe,
lentamente spira l’anima del bosco,
spine cordiali intrecciate di niente e temporaneità.
Non posso pettinare ricordi
di occhi chiusi e aperti
nel sogno evanescente degli specchi,
ma acciuffando la coda dei riflessi
m’hanno impressa nel libro degli spersi.
(Dichiaro di accettare il regolamento)
Abbaio a una luna randagia
non riesco a mordere la terra
annego anche in una pozza d’acqua
e mi spezzo facilmente nel riflesso
di una lacrima veloce
come una scintilla
come una scheggia
…
già,il mare
tiepida risacca
in me
si spegne
l’ultima parola
della notte…
Claudio Tedeschi accetto il regolamento
PIOVE
Piove
piano
sulla citta;
come il pianto
sommesso
d’un uomo.
Antonio de Curtis
che accetta il regolamento della gara poetica “Il signore della pioggia”
COSI’ COME SEI
Tu sei grassa, molto grassa,
non ti curi e non ti depili.
E mi hai sempre mentito
ma io ti amo, così come sei.
Tu sei brutta,molto brutta.
Hai la bocca storta e i denti scomposti.
E sei adulta senza essere cresciuta,
piena di paure e di insicurezze.
Ma io ti amo, così come sei.
Tu sei pazza e dispettosa.
E hai gli occhi a palla.
E me ne combini di cotte e di crude.
E mi fai impazzire di gelosia.
Ma io ti amo, così come sei.
Perchè solo così ti posso amare,
solo così è il vero amore:
amarti così come sei.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO DI POESIA” IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
NON TORNO INDIETRO
Da tanti dolori
voglio tirarmi fuori,
lotto più che posso
per scrollarli di dosso.
M’insidia l’invidia
schiacciando il mio Io
e resto restìo
a dargliela vinta.
Giorno per giorno
terreno conquisto
e finché resisto
indietro non torno.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Dichiaro di accettare il Regolamento
SUL BOSCO…UNA RONDINE
Le mie parole contano
i silenzi degli alberi,
il vento, che congiura,
ne scombina la serie
Cresce sul pentagramma
l’equazione irrisolta
che si propone canto
col becco di una rondine.
Marinzia Maria Nunzia)
PALUMMIELLO NCALORE…..
·
Nu palummiello appullaiato
ncopp’à na funtana…
guarda na culumbrina
ca sta tre metre luntana!
Tuba, tuba ‘o palumiello…
s’avota, sè gira…
tene ‘e smanie dint’è scelletelle!
ma essa nun se smove…
sta sempe ferma lla’…
“povero palummiello ncalore!”
penz’io guardanno ‘a scena…
“chella nun t’è penza proprio…
‘e nun se vo fa curteggia’!”
Ma quanno sta ncalore
‘a culumbrina…è essa
a svulacchia’ attuorno a isso…
‘e tanto c’adda’ fa, ca ‘o sfruculeo…
e ‘o palummiello fesso ppò nc’è care…
‘E io penzo, all’ ammore mio
ca vo’ fa ammore quase tutt’è sere…
‘e io ca l’è dico sempe “aspiett’à ddimane!”
e isso comm’è cane bastunato…
s’avota all’autru lato ‘e cerca ‘e s’addurmi’!
Nuje femmene? che nc’è tenimme ncuorpo!
nuje femmene…vulimme mantenè mmano…
pè essere vuluto sempe cchiu’ bbene!
accetto il regolamento
Alves Lazzarini
25 maggio
.
* ROSA DI PRIMAVERA *
Di Salve Lazzarini
Dormi e io ti guardo ,sfioro
delicatamente il tuo viso
ascolto il tuo respiro
mi avvolge il tuo profumo.
Ti sento ancorata
alle radici del cuore
dove ogni giorno
fioriscono siepi d’amore.
Nelle praterie dell’animo
la luna gioca con le nostre
notti piu’ intense dove tutto
e’ fuoco ma non sarà mai cenere.
Dormi e io ti guardo
aspettero’ il tuo risveglio
accarezzero’ il tuo viso
sfiorerò le tue labbra.
In quel timido bacio
e’ racchiuso tutto l’ardore
la passione di un tempo
come ora
piccola Rosa di Primavera.
Accetto il regolamento della gara poeticaIL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
G.E.M. (Gioia, Emozione, Magia)
Avvolgimi nei riflessi del tuo sorriso,
nei significati dei tuoi gesti,
nei colori del tuo nome,
nel tuo essere.
Portami nell’azzurro del cielo
e nel riflesso del mare.
Dammi forza,
rossa,
dammi la passione.
Splendi nei miei occhi perché figlia di due raggi di sole,
e ti guardo attraverso la luce del sole,
sole che scioglie i miei dolori,
sciogliamo gli sguardi nella nostra vita.
Noi che ci addormentiamo lontani e vicini,
uniti nel mare delle nostre idee,
e nei fiumi delle nostre passioni.
Lasciami affogare in te.
Baciami fino all’ultimo respiro.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
-Avrei anche voglia di farmi male
Avrei anche voglia di farmi male,
appendermi ad un chiodo
rimanere lì, fermo,
all’autodisciplina del dolore,
una giacca di piombo
delicatamente appoggiata sulle spalle.
– c’è ancora tanto spazio
e ancora tanta forza da sfruttare –
Sempre col sorriso sulle labbra,
ma sempre troppo poco sorriso
e parole urlate e urlate e urlate
ma sempre troppo piano;
ad urlare si impara dal troppo silenzio,
posso fare di meglio!
Non avrò albe migliori
e forse nemmeno le voglio
di quelle attraversate da queste solitudini di sempre,
che hanno il solo difetto
di lasciare troppo spazio ai sogni,
che hanno ingoiato senza masticare,
ed ancora ingoiano,
parole ed emozioni
in bianche stanze di alabastro;
giorni, in fondo, da lì ne son passati
e continueranno a passare
quasi senza incertezza.
Chissà se poi va davvero tutto bene?
Ma non vi preoccupate,
quando presenterò il mio conto
sarà assai salato
saranno domande senza risposta
in punto di morte
per una vendetta immortale.
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME PREVISTE DAL CONCORSO ‘IL SIGNORE DELLA PIOGGIA’
love
… amo il sole di notte
amo la luna di giorno
io oscuro fiore che sboccio
nella notte del viver voglio …
dal bocciol uscir
incurante nel buio
non temo l’oscurità
non temo il disprezzo
mi sporgo solitaria
nell’aria rarefatta
senza patti astratti
rapace della schiavitù
che s’immerge
nel giorno spinoso
accantonando prede
per poter saziare nella notte
inghiottire il vil veleno
sparso nei campi
raccolte in balle di fieno
parole secche nei biechi d’echi
tra fronde sfogliate al vento umettato
me ne sto sola ma sola non sono
imperlata di lacrime
mi sorveglio per non morire
in me …
è il mio canto di libertà
luisa
*DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA
Grazie
Il senso dell’amore
Ti aspetterò all’imbrunire
della sera, per sciogliere tutto
il ghiaccio che invade il tuo cuore.
Ti porterò dove la chimera
dei tuoi sogni, ti rende invincibile
all’amore.
Eterno è il cospetto che giace
in questo sospirato giaciglio,
ci abbracciamo alla vita,
all’ingenua sensazione
di un amore che va oltre
la spiaggia dei nostri desideri.
Mi lascio cullare dalle tue
morbide labbra quasi a voler
carpire l’ardore che lascia
trapelare il senso dell’amore.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Goccia sorella
Fra fosche nubi un dì
S’affacciò
Colui che tutto può
Il gran Signore
Dell’acque, del mondo,
Dell’universo intero.
Ricordatevi -disse-
Con voce roboante
Che io v’ho regato
La fonte della vita
E voi già la sprecate!
In dono vi fu data
Goccia sorella
Pioggia
Che dal cielo stilla
Rugiada per i campi
Ristoro per le genti
E chi lo sguardo rivolto al cielo aveva
Ebbe orecchie e comprese
Quanto preziosa
Goccia sorella sia
Ringraziando il Signore
Parlò con l’altra gente
E intonò una preghiera
Perchè presto si plachi
La sete sulla terra.
Dichiaro di accettare il regolamento della gara poetica “Il Signore della pioggia”
SCENDE LA PIOGGIA.
Ci siamo erosi rischiando la follia.
Forse non c’incontreremo più.
Forse è stata soltanto una notte di pazzia.
Forse è stato soltanto un attimo.
L’amore è un eterno momento
o un dolore di un intenso silenzio.
Forse non eravamo noi a dover mentire.
Forse ci siamo consumati
aspettando un unica magia.
Forse favorita dal destino
è stata la malinconia.
Non ha resistito al fascino
di farci compagnia.
Forse non ce ne siamo accorti;
il futuro assomiglia molto al passato.
Tra il ridicolo e il beffardo
saremo ancora soli,
come lo eravamo prima.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Cerco una luna che bruci
un sole notturno che veli gli amanti –
un cielo su cui si cammini e si sfoglino fiori
una terra che sovrasti le case – elevate d’aria –
un mare fatto di pietra –
una montagna che sia d’acqua e verde –
una foglia che posi sul vento – fatto macigno –
un’alba che abbia nere le labbra –
un tramonto che dia splendidi chiarori mattutini –
una sera che riluca d’oro – come un tetto chiaro a primavera –
un albero che voli libero – come ali i rami –
un uccello fermo come impastato di pece –
un tempo che non muova i passi – come paralitico –
un cuore che sia sulle mani come sabbia al fanciullo –
un uomo che sia sul deserto mesto – fiorito dell’ora –
un dio che sia fatto di uomini e sangue –
una morte che sia risveglio su un prato innocente.
Cerco un uomo che stringa la mano –
un uomo che tocchi i passi del cuore –
un uomo che sappia il sapore del pianto.
Cerco una donna che canti al dolore –
una donna che sorrida al vento –
una donna che ricordi amore.
Cerco un dio che accompagni il silenzio
un dio che scenda a sera – umano
un dio che dia voce alle preghiere.
accetto il regolamento
Accetto il regolamento del concorso.
Poesia: Amore
Sbatti le ali,
o cuore!
Raggiungi le vette
più alte,
respirando forte
l’amore.
Nascondi le lacrime nere
che ti ha lasciato
l’inganno.
Il mondo, spaurito,
solleva,
con l’incanto
che scuote l’ardore.
E soffia
più forte del vento,
finché l’amore
non si possa frenare.
A BORDO VITA
La gente percorre strade
senza guardarsi attorno,
senza conoscere la meta.
Alza la voce per non sentire
chi con un silenzio urla.
Regala oggetti futili
per riempire spazi di vita dimenticata.
E chiama povero
chi ancora abbraccia la terra,
chi seduto sulla soglia di casa
si rallegra di un tozzo di pane.
Hanno perso il gusto
del sorriso sincero,
della stretta di mano
come patto vero.
Hanno perso il dono
dell’accoglienza,
del far posto al proprio fianco
anche lasciando il proprio.
Mi alzo e riprendo il cammino…
guardo i miei piedi…
rallento.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
FIGLIO DI UNA DEA SENZA NOME
Schiavitù intellettuali, riti tribali.
L’infuocato delirio umano
brucia petali, dolori e regine.
Madre, strappami il cuore,
offri il suo pianto di sangue
oltre queste desolate pianure di cenere.
Sulle colline del tempo i tuoi venti
Ne avranno cura.
Ora posso uccidere.
Ora posso morire,
ora voglio vivere
liberando l’amore dal furente inganno del giusto.
accetto il regolamento
Incanto
Ali di fantasia
come fogli di cartapesta,
sottile e impalpabile amore
roviglio di animi infuocati
passione incalzante sei tu…
attimi desiderati
roventi gli occhi tuoi
labbra assetate d’amore,
che impazzisce allo sguardo e
assapora miele di desiderio.
Sogno o realta?
Apri gli occhi all’amore
oggi siamo solo noi.
Annalisa Simonte.
accetto il regolamento
Le ombre della notte
Piano piano svaniscono
i colori della sera
lasciando nell’ombra
e nella foschia…
un luminoso cielo
ormai stanco di luce!
Ora, piano piano…
tutto s’addormenta;
il sole si copre d’orizzonte
la luna s’addobba
con i colori della festa
mentre scendono implacabili
le ombre della notte!
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
NEGATO
Swing e malessere
almeno la pioggia
lei
nuvole in fuga
annuncio di passi
un tram
si tiene a distanza
il buio
che è intorno
sono fatto di pelle
scarno pensiero
assenza di sguardi
il fiato assordante
la stretta caviglia
schizzo
in più direzioni confuse
la città i giardini
il disordine
di forme negate
e mille chilometri
la distanza tra noi,
chiusi ostili,
anche il perdono
l’anima trema
è specchio stregato,
la pioggia mi copre
tutto di me.
Luigi Carlo Rocco
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
SMEMBRATO
Ho deposto in una piccola scatola
uno spicchio del mio cervello
così che tu possa avere sempre vicino
l’immagine dei miei pensieri
mi sono incastonato serrature
negli atri e nei ventricoli
perchè con il possesso delle chiavi
tu possa decidere i flussi della vita
ho reciso la mia trachea
collegandola ai tubi della tua aria
e tu padrona della ghigliottina
puoi decidere l’intensità del respiro
che siano affanni o ansimi o sospiri
tue sono anche tutte le vene
che nel tagliare sia bocciolo rosso
di questo roseto di corallo
che altro posso donarti dimmi
la saliva il sudore la pelle
oppure forse ti basterà
ogni battito di ciglia involontario
degli occhi contenti di vederti.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
SOLLEVARE LA POLVERE
Togli la polvere dal mio viso
che stinge di ombre antiche
che sanno di lacrime amare.
Togli le ombre dai miei occhi
che aprono le palpebre
alla luce intensa del tuo viso.
Togli la tristezza dalle mie labbra,
rosee di sangue che scorre
nelle vene del fiume
che irrora la mia anima di vita.
Togli gli scudi alzati
per proteggere il cuore
che si arrocca dietro all’indifferenza
per non tornare a soffrire.
Togli le mani chiuse a croce
sul petto,
malinconico di gesti sfatti e consunti,
scosso dal dolore
che lacera e spande note di lugubri dies ire.
Braccia aperte alla luce stellata
di marea in sole nascente,
filo d’oro che raccoglie
due anime
in ricerca dell’eterno,
amando le tue fragilità
di uomo in cammino
nella strada della vita.
ACCETTO IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA IL SIGNORE DELLA PIOGGIA
Antonella Dadone
Pierre
Lo vidi là, sotto la soffusa luce
Di un lampione qualsiasi
In mezzo al deserto della notte
Tra dolorosi ed inespressi silenzi
Un’esile ed incerta figura di chi
Non era più un bambino
Ma nemmeno un uomo ancora
Un corpo tacitamente celato
Dietro ad inconsueti colori
Che non ricordavo suoi
E che rendevano la notte
Ancora più solitaria ed amara
Le sottili labbra all’ingiù
In un’inconsapevole smorfia
Che sapeva di rinuncia e d’arresa
E la vecchiaia già nelle mani
Che tremolavano in quel freddo
Presente nel suo cuore indurito
Dalle rughe del suo ruolo
Capii subito che
La dolce e fragile verginità
Fu affidata ad anime solitarie
Che lasciarono dopo di sé
Intimi solchi di penosa solitudine
Che bruciavano salatamente
In occhi privi di lacrime
Come chi ha perduto tutto quel che fu
Senza averlo ritrovato mai
E ne ha accettato una ragione
– una ragione qualunque già
Era proprio lui, là davanti a me
Il mio amico d’infanzia
Così delicato in quell’istante crudele
Che pareva dolorosamente irreale
E vedendomi abbassò lo sguardo su di sé
E sembrava voler scomparire
Nella luce soffusa del lampione amico
Come un fantasma di ricordo
In una triste penombra che
Non tollerava dignità né verità
Perché indifferente al proprio destino.
-Accetto il regolamento-
La bellezza esiste
in stille di pioggia.
Umano disincanto.
Accetto il regolamento, in fede
Stefania Mercatali
Prima pioggia autunnale.
Limpida cadi
pura e preziosa gemma.
Lievemente ti posi
sull’arida terra.
Vecchie e ingiallite foglie
accarezzi dolcemente
mentre giù scivoli
verso la campagna bramante.
Tintinnante è il suono
delle gocce sulla grondaia
e novelli torrenti scorrono
portando via fragile erba e ghiaia.
Inebriante profumo di natura bagnata
malinconico saluto all’estate andata.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
ELISABETTA RAVIOLA
BRUCIATURE
Il velo dei ricordi dietro una tendina.
Guardo.
Sono già bruciate, le emozioni.
Stampo nel cuore di polveri arse.
Ho lavato l’anima ma non vedo le trasparenze.
Non basta. Mutamento. Cambiare.
Vorrei cambiare,
dare luce e spazio
al caos che mi reprime.
Voglio.
Ora mi conosco.
I ricordi mi aprono
e la vita esplode fuori.
Accetto il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali.
contemplando un’unghia a scavare il cuore
nelle radici di un vecchio melo
che senza la cura dell’uomo
ha riempito uno spicchio di mondo
sei tu
delle allodole il precipitare
per poi riavere il cielo
sono io
poi piangere d’istinto, come le nuvole
alla distanza apparecchiata
e le posate inutili
Accetto il regolamento
Annamaria Giannini
Dichiaro di accettare il regolamento
“L’ANGELO DELLA PIOGGIA”
Il fiume è ancora gonfio
di fango e strie di luce,
frena il battito delle ali
l’angelo della pioggia e
le chiude come ombrelli,
anche stormi di uccelli neri,
che ruotano sulla piazza,
scuotono le ali prima
del riposo in seno
alle muragle della chiesa.
La pioggia cessa e il sole
irrompe livido tra nubi saponose.
Sorride l’angelo della pioggia
e canta con voce di suono
tagliata da frange di parole;
contempla con fuoco freddo
il caos dei tetti lucidi,
le nuvole, gli alberi, i venti torridi
e chiede all’aria:
“Cosa vuoi che dica la mia bocca,
pozzo di nomi che non ho detto
e forse non dirò, parole
che non si possono udire,
perché il mare mi salva
dal sogno e le sue porte
si aprono
per l’angelo della pioggia.”
AGHI
Da tutte le parti mi arrivano pensieri:
una pioggia di gocce
affilate come aghi
da cui non posso difendermi.
Mi serve uno scudo,
un guscio,
una coperta,
un abbraccio che mi avvolga
e che attutisca le punture.
Accetto il regolamento
Anna Arpinelli
Conforto
Ho riaperto un armadio in disuso
tra le cose precise, ordinate
lì da mesi in attesa di andare
verso mani che lisciano pieghe
ed accoppiano stili e colori.
Ho accostato ai tessuti il mio viso
ricercando da te una carezza,
ma soltanto il tuo odore è rimasto
a sbiadire nel tempo che va.
Così,orfana della tua voce,
del tuo abbraccio e di ogni conforto
ho indossato per farmi coraggio
il vestito più usato, il più saggio,
per trovarci qualcosa di te…
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
GIORNI PIOVOSI
Piovose giornate
trascorrono lente
pregne di odori
di terra e fango.
Incessanti scrosci,
fitti, insistenti,
imperiosi inducono
ad infausti rifugi.
Tettoie e portici
si affollano d’anime
tirate in secco.
Nascono amori
da sguardi incrociati,
storie di vecchi soldati,
di tempi andati
e terre lontane,
rimbalzano tra oziosi uditi
persi nell’attesa
di un ciel sereno.
Uno squarcio or appare nel cielo,
mille occhi in alto rivolti
tristemente ritornano in se.
Lentamente svaniscono i sogni,
come gocce asciugate dal sole
che imprevisto ora fa capolino,
riportando alla vita usuale.
Accetto il regolamento.
Massimo Imperato
Rivederti
Rivederti è stato per me
un tonfo al cuore.
Non ti ho riconosciuto subito,
ma quando ti ho guardato
negli occhi,è stato come
se mi svegliassi da un sogno
durato un’eternità.
I tuoi occhi mi hanno parlato
quando mi sono specchiato
in quel mare immenso.
Quante cose mi hai raccontato
con il tuo sguardo.
Come sei dolce.
I tuoi capelli non sono più neri,
e quei fili d’argento sul tuo capo
ti fanno diventare più bella.
Quei solchi che segnano il tuo viso,
sono spariti con le tue lagrime.
Come mi sudano le mani.
La tua voce è cambiata,
è diventata più leggera.
Come stai?
Quanti figli hai?
Che bello rivederti!
Ho piantato un albero
nel mio cuore.
Ovunque tu sarai
io sarò con te.
Giuseppe Nocerino
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Le stagioni dell’amore
Se un pensiero d’amore
Un giorno ti nascerà in cuor
Sappi che io sto pensando
al nostro passato amor.
Nulla poteva cambiare
Eravamo sicuri di noi
Tutto era facile allora
Anche dirsi ti amo.
C’eri tu solo per me
io vivevo per te
Solo l’estate esisteva
Nel nostro amor.
Venne l’inverno e sotto la pioggia
dicesti: amo lei.
Furono giorni un po’ tristi
Passati oramai senza te
Pur se un altro la sera
Divide i pensieri con me
Vorrei vederti una volta per dirti
Amo te!
Scende la pioggia, e c’è
sempre freddo
Dentro il mio cuor.
Adesso é tardi non puoi
riprendere il filo d’amor.
La nostra vita ha vissuto altre trame
ma senza di noi.
Vorrei saperti felice
anche senza di me
Vorrei che tu qualche volta
pensassi un po’ a me.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”.
la piena
vorrei morire solo un istante prima
dei miei desideri partoriti
rotondi come onde e come miti
andati a fondo al largo della vita.
non vorrei mai più sentirmi vittima
delle tensioni, delle altezze e degli aneliti
che lasciano vuoti nudi ed impauriti
nel tempio che il buio sublima.
nella stanza modesta dei miei quarant’anni
getto via come una pietra a fondo
l’ingannevole attesa di rose senza pena.
fuori anche il vento mostra i suoi affanni
accusa d’eccesso di poesia e suono
tutti i miei sogni figli della piena.
Accetto il presente regolamento e autorizzo la redazione all’uso dei miei dati,ai soli fini del concorso.
“L’ALTRO VOLTO DEL TEMPO”
(Nicoletta Di Cecio – 23/02/2011)
E’ nell’eternità
l’altro volto del tempo,
è nelle fragili gocce di rugiada
che si disperde l’altro volto del tempo…..
quando il sole dell’aurora
bacia ogni cosa e svaniscono
come lacrime senza età…..
Vorrei fermare quel volto fugace
che non dà certezza
che si smarrisce in fretta
e ti lascia solo nella confusione
del nuovo giorno…..
E’ nell’eternità senza fine
che si nasconde l’altro volte del tempo
dove ogni pensiero si smarrisce
dove ogni emozione perde la sua cognizione
e ti ritrovi con lo sguardo spento
e non rimane altro che un fugace ricordo
del tuo tempo che fu……
Sono io, sei tu, siamo noi
sguardi riflessi nello specchio dell’età,
l’altra faccia del tempo
che ricerca una nuova emozione
nel volto nascosto del tempo che verrà.
Accetto il regolamento
MIA GIOIA
Raramente appaiono fecondi giorni
perché mi possa fasciare l’esultanza,
da quando è tempo vorticoso
tra pareti conforto non aleggia.
Mia gioia, ora è lungo il lasso
che non t’affacci alla soglia,
non avverti gemito mio
ed io peregrino afflitta.
Potresti consolarmi dal dolore
son taciturna, non colgo l’aurora
…è pena restare solitaria.
Fuggo da quest’aria
che non è oasi di pace
le labbra
non si schiudono al sorriso
vaga per il cielo grigio tepore
nessuna rondine
s’appresta a spiccare volo.
M’affaccio al poggio
e contemplo ridente pianura,
un sogno mi conduce
nel giardino delle favole,
con l’anima bambina
resterà incognita
la sofferenza che m’opprime.
*
Accetto il presente regolamento e autorizzo la redazione
all’uso dei miei dati –
Vieni questa notte
e svanisci nei miei occhi.
L’abito nero e
la bianca pelle
tra vortici e chimere
fuochi e parole.
Saluteremo il giorno
affossando il consueto.
L’attimo di luce
rigata da grate
bagnerà i nostri volti
asciugando le mie lacrime.
Qui il tramonto
Qui l’alba
Qui il cielo
Qui il suolo
Dormi,
occhi socchiusi
e lenti respiri.
Imma Marzovilli
Dichiaro di accettare il regolamento
Abbiamo difeso il nostro amore
da tutto e da tutti
tranne
che da noi stessi.
accetto il regolamento
NUDA
Lascio le vesti, lascio la pelle
spoglio il mio cuore,
mi vesto di stelle,
cruda è la notte
cucino sogni,
la carne che bolle
la mente un po’ folle;
stringo al mio corpo
passioni celate
sapori e alchimie
di vite passate.
Strega stregata,
nuda percorro
nottate insonni,
fate soccorro,
nuda trabocca
l acre mia brocca
l acre mio miele
l amaro mio fiele.
Calpesto la neve
barcollano i fiocchi
si chiudono gli occhi
il respiro è più lieve.
Affondo la testa,
in cuscini di seta
la mia anima inquieta
di vagare s arresta.
Nuda mi nutro
di muschio lucente
attendo una voce
un urlo indecente,
un grido vorace
che possa dar pace
ai sensi di oggi…
all Eco di ieri.
accetto il regolamento
UMANO SONO
SIMONA CARRELLO
La sapienza dell’essere sta nella semplicità di essere umano.
Umile al cospetto di chi ingoia veleno al sol guardare.
Umili come amabili trionfatori della vita stessa.
Sapiente al corrente di tutto senza udirne parola.
La pioggia fa il suo corso ed io corro nudo.
ACCETTO IL REGOLAMENTO PER IL CONCORSO IL SIGNORE DELLA PIOGGIA.
GLI UOMINI NON SONO MATEMATICA
Gli uomini non sono matematica.
Diverso non è maggiore o minore.
Diverso è possibilità
è un altrove.
L’uguaglianza si cerca per paura
per mancanza di forza,
per vigliaccheria
ma vuoi mettere la curiosità
la fantasia
che muove il salto
dell’inaspettato.
Altri mondi ci sono
altre galassie
e grandi navi
possiamo costruire
per andare da me a te
e varcare
il mare chiuso
del Mediterraneo.
accetto il regolamento
LODE ALLA NATURA
Laudata sii,
oh madre natura!
Per l’acqua che piove dal cielo
e bagna il mondo,
donandogli la vita.
Per il calore del sole
che riscalda noi
ed i nostri cuori sconsolati,
donandogli l’amore.
Per il soffio del vento,
che ci porta lontano
e fa volare i nostri pensieri
sopra le nuvole del cielo,
donandogli la speranza.
Per la terra compatta
che sostiene le nostre dimore,
di ieri, di oggi e di domani,
donandogli la forza.
Per i colori del creato,
che ci risplendono intorno,
donandoci arcobaleni illimitati.
Fiorella Fiorenzoni – Accetto il regolamento
ARIA DI TEMPESTA
Gocce di ghiaccio
Forti, pesanti
Brillanti comete
Come angeli impazziti
Dilaniano il vuoto
Frantumano la terra
Molestano la gente
nel moto radente
fra alberi e muri.
Oscuri quartieri
nel cielo
Nasconde all’occhio
il cereo velo
le antiche sale
che accolgono il parto
di nude gestanti grigie
accompagnato
dal crudo ringhiare
dell’iracondo
attempato animale.
Gonnosfanadiga, 24.05.2011
accetto il regolamento
Pioggia bagnata
Come un temporale
Mi appare all’ improvviso
Disegnando i contorni
Cammino lenta sotto
La pioggia di novembre
Mentre il mio cuore
Piange e si nasconde
Tra le gocce che bagnano
Il mio viso
Senza ombrello
Per sentire l effetto
Sulla mia pelle
E sui miei vestiti
Come è buono
L ‘odore
Dell’ asfalto bagnato
Il mondo mi guarda
Inconsapevole
Di cosa sto provando
Mentre tu
Te ne vai
Lontano da me e
Dai miei occhi
Ti guardo andare via
Sotto la pioggia
Con il tuo cappello
Nero
Come il buio
Della notte
Non ti volti nemmeno
Mentre grido il tuo nome
Poi mi accorgo che solo un ombra
Che la pioggia
Si porta via.
L’uomo della pioggia
Non esiste più
E al suo posto…
Solo le nuvole
Solo il sole
Non c’ è più
Niente di te.
——————————————————————–
Sezione A
Accetto il regolamento
Ci si trova senza appigli
nell’esaltazione del vano.
Quell’assoluto fragile
che ha divaricato le nostre ansie.
Uova senza scadenza
schiuse nottetempo
nella scatola dei bottoni.
Incompatibili
con le asole dell’alba.
( da ARMI BIANCHE di Spiro Cortimiglia 2011
Approvo il regolamento.
Un tramonto rutilante
centellinando del buon vino
ecco cos’ho davanti.
Lontani garriti
giungono come suoni stregati
all’udir della mia mente
che offuscata dall’infittirsi
di una bruma peccatrice
cerca un nuovo appiglio
per tornare intatta
da un viaggio senza spiegazione,
ed io
ancora figlia
di un dormiveglia senza tempo
diletto i miei sensi
delle ultime tracce
di un inconscio
che riposa ancora…
(Alessandra Corsano) accetto il regolamento
SIMILITUDINE DI ME STESSO
Io fiore di campagna
nato da un piccolo seme
trasportato dal vento qua e là.
Mi alzai. E gridai il mio nome tra l’erba alta.
Le piogge primaverili diedero vita alle mie prime foglie;
il vento mi diede la forza per resistere a lungo
e il sole la speranza di fiorire ancora!
Non pioveva da giorni
e c’era solo un contadino
dall’altra parte del prato
che poteva darmi salvezza,
ma egli non aveva acqua
per potermi dissetare,
bensì una falce.
…Io caddi a terra
con gran dolore
vedendo della mia vita
contate le ore!…
Dopo tanto tempo scese la pioggia
e io ebbi la forza di crescere nuovamente,
alzai grandi steli e foglie
con bellissimi fiori
e così rimasi, fisso per terra,
in attesa che le belle farfalle si facessero vive,
e cosi fù!
Io ero vita! Ero nutrimento per le piccole creature,
sentivo che donare era un gesto bellissimo
e il mio cuore si riempiva di gioia.
Ma adesso, cm allora, non piove più
da giorni, mesi, anni.
Ed io aspetto, aspetto da tanto.
In ricordo di quel seme che mi diede la vita,
di quelle farfalle che venivano a trovarmi.
Ma adesso soffro!
E le mie foglie stanno per cadere,
i miei petali bruciati dal sole sono stanchi,
si staccano fino a raggiungere il suolo.
Sono spoglio, nudo!
Ma ho ancora tanto da offrire
e la pioggia non si cura di me.
Ed io timido fiore di campagna
assetato d’amore aspetto!
ACCETTO IL REGOLAMENTO
LEONARDO CANTORO
AMORE SPEZZATO* 23/09/2012
Hanno separato il nostro amore,
vigliacchi assassini senza pudore,
in questo mondo dove le lacrime
si contano a gocce sul palmo della mano,
eravamo, eravamo felici nell’infinità dei sogni,
puliti nel candore della passione,era puro,
pieno di vita, sereno, gli ostacoli superati
erano ormai un cespuglio di rose
illuminate dal sole anche nelle notti piu scure,
amore, io ti chiamavo ;amore…
come un fiore nella neve coloravi il nostro inverno,
mentre d’estate ci tuffavamo nei ghiacci dl nord,
per spegnere il fuoco della nostra passione,
ora osservo il tuo corpo pesante,
freddo, immobile, mentre ti stringo al cuore
le mie ali aprono un varco nelle nuvole
di questo cielo senza colori,mentre lacrime
innondano le mie mani, è il dolore
che si perde come un fiume nell’infinità
di questa valle fino ad’arrivare là…
in quella diga dove l’odio alimenta il dolore
dell’anima mia, per poi con forza fluire,
ed’esplodere ancora e ancora nell’oblio
dell’umana follia*Benny pensiero*(Benito Russo)
dichiaro di accettare il regolamento della gara poetica” Il Signore della Pioggia”
ARCOBALENO MATTUTINO
Esco di casa e
alzando lo sguardo
al primo incrocio,
tra due pezzi di palazzi,
scorgo
la meraviglia a sette colori
su uno sfondo di cielo,
oppressivamente grigio.
Proseguo il mio cammino
e generosamente
mi si concede ancora.
Si espande smisurato l’arco nel cielo
tra indesiderate gocce di pioggia
che picchiano il finestrino
e avvolgenti raggi di sole
muti ad oriente ,
alba di una nuova primavera.
L’arcobaleno ha cancellato
con la sua ricchezza cromatica
i miei cupi incubi notturni
poveri di luce
e ha avvolto il giorno appena iniziato
di insolita allegria
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
TRISTEZZA
Suonano silenziosamente
i campi di viole
e piangono le loro lacrime di solitudine
lontani dal calore dei raggi di sole
che,spariti dal cielo,
hanno smesso di trafiggerli.
accetto il regolamento.
LA PIOGGIA
Mi è sempre piaciuta la pioggia,
quella fine che cade,
sotto i raggi del sole,
e ti bagna appena il viso,
sembra quasi una carezza.
Tutto intorno profuna
di terra bagnata,
come quando si sta nei campi
e ovunque si espande
un profumo intenso di fiori.
Allora, sotto la pioggia,
pare che tutto ritorni nuovo:
i ricordi, i bei pensieri,
il tuo passato trascorso.
Così si va in cerca dell’amore vero
per le strade infinite.
E, poi, qualcosa di magico,
sembra avvenire a tua insaputa
dentro di te:
una corsa quasi folle
di emozioni vive,
ti rinnovano l’anima
come un vestito
appena apparso in vetrina.
Anna Scarpetta
Dichiaro di accettare il Regolamento della gara poetica: “Il Signore della pioggia”
Esuli pensieri
Mi parlo e mi racconto nell’inutile sfida
del mio vivere quotidiano, di giorni inadeguati
e mi espando in segreto in un luogo insufficiente,
come percorso confuso di una lacrima.
Vivo le mie contraddizioni in esuli pensieri,
nude forme d’eccezioni insostenibili,
un giorno riaprirò il libro all’interrotta pagina
per leggermi al contrario… questo mi dice l’anima!
E scriverò ancor di me, senza mai dimenticare
d’essere stilo che graffia fogli bianchi,
nell’oblio di un incanto che si ciba d’apparenza,
d’altra coscienza e di oltraggio alla speranza.
Esili tracciati di consumate e inutili malinconie,
trasfuse nell’aria irreprensibile di giorni sempre uguali,
rumori indistinti negli attimi inventati, immensi…
come l’oceano che nel pensiero si congiunge all’infinito.
(Accetto il regolamento.)
Sezione A: Poesia
Accetto le regole della gara poetica “Il Signore della Pioggia”.
… Distanze …
Niente da dividere,
voci allegre
che si spengono
come silenzi,
colori vivaci
che si perdono
come cenere,
incubi infiniti
scalpitano nel sonno agitato
come un richiamo
agonizzante,
visioni di ricordi felici
si frantumano
come specchi spazzati
da un vento assordante,
distanze temute
diventano realtà
di solitudine del cuore
privo di quell’amore desiderato.
Daniela, 31.Agosto.2012
Nasconditi,mostrati
Resta al chiuso
Vestiti, copriti, nasconditi.
Mostra solo un angolo
E solo ogni tanto.
Vestiti, copriti, nasconditi
Utilizzando le parole degli altri.
Solo a chi ha il potere degli occhi puliti
Mostrati.
Al potere dello sguardo pulito spogliati
Mostra la tua pericolosa potenza.
Accetto il regolamento
Sento
Sento tutto.
Il grido di chi parte
e non può tornare,
il grido di chi torna
e non vuol restare.
E sento la mia voce
in fondo
giù
soffocare.
Il mio grido
esausto, chiama.
Non voglio ascoltare.
Accetto il regolamento
Sonia Lambertini
Fermo restando il vento della notte,
Fermo restando il fischio,
l’ululare del lupo alla civetta,
che sbuffando gonfierà le sue piume sui suoi sogni,
restando fermo il tarlo nel suo legno,
restando fermo il respiro del cielo,
mi muoverò sol io, tornando indietro
sui passi consumati dal tempo e calpestati,
per mordere l’acciaio delle stelle,
per piangere sui miti camuffati,
per verniciare candidi pensieri,
racimolando nei marciti sogni
tracce di cose andate,
di schegge agognate, strie di sangue,
e di remoti sogni
e sospirate voglie,
appassite all’aurora,
o forse mai!
Copyright 2011 Nicola Andreassi
tutti i diritti riservati
15 ottobre 2011
accetto il regolamento
OCCHI DI PIOGGIA
Infette rotte armonie
in silenzi saporosi di fiele.
La mia vita ti poteva bastare?
Mi odio! mio uomo! mio Dio!
perché m’hai uccisa d’amore?
Io leggo di cuore, miei cuori.
Sento i tuoi strazi marcire.
Urlareeeeeeeeeee!
lo vorrei, non posso!
Mio figlio piove silenzio
e per lui sì che urlerò!
salirò di rabbia, muffa e vergogna
lotterò! … si che lo farò! … lotterò!
Per me di dentro tomba
di te attendo d’oblio il tempo.
Pioverà mai in te il rimorso?
E proverò d’altri il tenero starti vicina?
Albeggerò d’orizzonte
nel sorgere di nuovi sguardi,
di mondi non tuoi,
di un me su cui tu morrai.
Trappole per “tope”, le tue,
che l’anima tranciano
e che piovono o pioveranno
nell’incubo di trappole
che per te saranno
… solitudine.
Roberto Ioannilli – settembre 2012 – diritti riservati
accetto il regolamento
Soffocare
Tra le fiamme
le tue mani mi avviluppavano i polsi
e li annodavano al suolo come rami spezzati.
Sotto il tuo petto
c’era il mio,
ingordo del tuo peso ardente
e c’erano sogni avviliti,
cagionevoli.
Arte in catene bramava la liberazione
e ansimava per la profondità
del tuo indagare le mie costole.
Nella tua vigorosa esplorazione
hai realizzato che nulla ti era sfuggito
dall’animo dei miei occhi,
salvo il desiderio di te avvolto alla mia solitudine.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
LETTERA AD UN BAMBINO MAI NATO
Non ho potuto abbracciarti,
ma lo avrei voluto tanto.
Guardare i tuoi occhi,
ridere,
giocare con te.
Tenerti per mano, passeggiare…
guardare insieme il tramonto
vederti dormire.
Avrei voluto dirti mille e più cose,
regalarti mille e più colori,
stringerti a me.
Non ho potuto.
Ora qui
piango disperato
il sogno di averti tenuto tra le mie braccia.
Me l’hanno negato
per sempre.
Ti ricordo in una lacrima,
in un bacio che non c’è stato mai.
Ti voglio bene,
anche se non te lo dirò mai
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO
QUEL RESPIRO
D’amore abbiamo vissuto gli attimi
fugaci ,
intensi,
unici.
L’amore ha addormentato
quasi tutto il creato,
lasciando svegli
solo gli usignoli
ad accompagnar con il loro canto
quel brivido d’amore.
Di fianco or sei ,
mi plasmo al corpo tuo
la chioma tua fluente
copre il tuo amabile collo,
la sposto dolcemente,
il volto mio
si pone a baciar
così dolce bellezza,
e lascio viver lì
il mio respiro…
(accetto il regolamento)
Come
Come il profilo atavico
della montagna eterna,
come il bacio del vento sul mare
i miei occhi rapiti dal tuo viso
esitano infiniti.
Come avrei fatto a morire
senza sapere com’eri?
Perché solo ora ti riveli al mio mondo,
ti avrei amato e arricchito
di abbracci.
Come una meteora che passa veloce,
ti sei avvicinato all’improvviso
e mi hai stretta in un anello di fuoco
e ora ti allontani, poco a poco.
Alla fine della vita
ho incontrato l’eterno,
ti ho vissuto vicino senza saperlo,
forse ti aspettavo e chiedevo
ai mari e ai monti perché vivevo,
ma sol’ora lo so.
accetto il regolamento
Tronata ‘e pensieri
Lastre ‘nzerrate, anema ‘ntufata.
Acqua furzata senza fermata scenne ‘a cielo cu ‘nu velo,
se posa ‘nterra e nun torna addrèto.
Ammarramme ‘sta fenesta, stamme a sentì, ca ‘n’acino ‘e sale nun vale ‘a menesta.
Pe’ ‘ntramente te muzzechi ‘o fegato e ‘o core,
pecché ‘e trone cchiù forti se sentono dinto,
nun se sentono fòre.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
CIAO RAGAZZO!
Eri uno splendente raggio di sole
nel fondo bui della chiesa
lontano dall’onore degli altari
lasciati a pochi eletti.
Cristiani che arrancano nel buio
come i mercanti cacciati dal tempio.
I ragazzi nel buio delle chiese
sono fasci di spighe lucenti
in mezz a folle di ciechi
sordi, presuntuosi e irriverenti.
1 Febbraio 1999
ACCETTO IL REGOLAMENTO
ADAGIO D’AMORE..Rapide cascate di ricordi,un fiume in piena sfocia inaspettato nell’oceano dei pensieri..come un canone inverso che si ripete all’infinito,il triste adagio di un concerto che si chiama amore.. noi,due note risuonate nello stesso violino dall’archetto della vita..e divisi da una pausa che sembra interminabile..tu,melodia costante della mia anima..dai toni dolci,e talvolta amari..mai potrei confondere con nessun’altro, l’amorevole canto che dai tuoi occhi sinceri è giunto al mio cuore..nel quale la tua voce,sibillante e che tremava,si è incisa eternamente come una fiorita e dolce sinfonia di primavera..frammenti di languide stelle prive di cielo,ora sono le mie lacrime,che scendono nel dolore della tua assenza..tu,giovane rosa,dolcezza indelebile dentro di me..non scordare il calore dei miei abbracci..e il profumo del mio amore..
Accetto il regolamento
PASSAGGIO OBBLIGATO
Non sono le ferite del tempo
o gli scogli di un mondo che opprime.
Non è il naufragio dei sogni
o la zattera della speranza.
Non è l’impeto dell’orgoglio
o il rancore dell’umiltà.
Non è l’ansia del desiderio
o il tarlo del pensiero.
Non sono le perle dei tuoi occhi di fuoco
o le comete del tuo sorriso d’argento.
E’ la mia vita
che a te mi conduce:
un passaggio obbligato.
Accetto il regolamento
ANOREXIA
Solo nel buio d’uno specchio
dentro l’urla d’uno straccio
fuori essiccata carta al fine
con in testa controversia
è corpo organico grattugiato
con due occhi scavati nella roccia
sicuro all’apparenza
chiuso nell’antro del magro io
poca carne cresce
nel vuoto del cammino
da agguato di fame
deperisce orizzontale
il tessuto assediato
prigioniero della mente
in conflitto col ventre
segue forme ideali
d’ingannevoli apparenze
mezzi e strumenti
sono sagome ammalianti
sfornano silhouette
in fabbriche della moda
ma attente e attenti
terapie intensive
sono attese tribolanti
nell’anticamera della morte
Dichiaro di accettare il regolamento e di autorizzare l’utilizzo dei miei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)
L’amico che non c’è
Vieni. Siediti. Prendi un po’ di vino.
Non ci vediamo da quasi vent’anni.
Cosa abbiamo fatto in questo tempo?
Io sono cambiato, tu no.
Io sono ingrassato, ho perso i capelli, tu no.
Tu non hai potuto.
Io mi sono sposato, ho messo al mondo dei figli. Tu no.
Io ho lavorato, cambiato lavoro, cambiato modo di vedere. Tu no.
Io ho sposato cause, cambiato opinioni, preso decisioni. Tu no.
Io ho speso il mio tempo, perso tempo, vissuto il mio tempo. Tu non hai potuto.
Cosa hai fatto tu, amico mio?
Hai osservato tutto questo con distacco?
Hai mai provato la voglia di sentire quello che sentivo?
Hai mai provato ad essermi al fianco?
A volte ti ho sentito, sai? A volte ti ho visto.
A volte mi sono chiesto cosa avresti fatto tu.
A volte ho visto quello che avresti fatto tu.
A volte sono stato d’accordo con te. A volte no.
Avrei voluto poter litigare con te su tante cose.
Insultarti e farmi insultare da te.
L’abbiamo fatto tante volte. Mi è mancato.
Dov’eri tu, amico mio? Dove sei ora?
Prendi un altro bicchiere di vino.
Dimmi cosa faresti tu, dimmi cosa tu non faresti.
C’è sempre stato un posto vuoto a tavola.
Anche quando abbiamo smesso di parlare di te.
Ci sarà sempre quel posto vuoto.
Non abbiamo mangiato la tua parte.
Non abbiamo tolto la sedia e le posate.
C’è un luogo nella memoria e nel cuore
dove sono sicuro di trovarti sempre.
Prendi un po’ di pane.
Sono quasi vent’anni che non ci vediamo
e ho così tanto da dirti.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Sirena
inciderò il passo su ogni selciato
il duro granito si scioglie
lascia le curve la memoria
resta inciso e impigliato
ogni briciola di sogno
mentre il sapore del ricordo
espande la propria ansia
riguardo e rivedo:
vecchi motoscafi all’asta
ammiccano agli occhi dormienti
il miglior offerente
si straccia la veste
giura di saper già
come era andata a finire
ignoro la sirena
la grazia del suo canto
lascia solo onde frenetiche
un tono in più
e l’avrei seguita
accetto il regolamento
Amore Impedito
Nel libro,
della nostra storia
infinita,
amicizia,
complicità ,
e in seguito
emozioni,
sono fin dall’inizio,
al timone,
delle nostre anime
che navigano,
in questo oceano
di passione.
Il vento contrario ,
della ragione,
ci fa indietreggiare
e ci riporta a riva.
Ma ,la tempesta
di sentimenti
che ne riemergono,
ci riporta
testardamente
al largo.
Accetto il regolamento
TI CERCO
Vorrei scrivere di te
del momento che
ha visto incrociare
due vite lontane,
vorrei scrivere di te.
Raccontare di te
e del benessere
con cui hai invaso la mia vita
Sempre Ti cerco
Ovunque Ti trovo
odo la tua voce
qualche volta svanisce
ascolto il tuo silenzio
amo la tua assenza,
fluttuante presenza
che accompagna
l’armonia di un cuore
i lineamenti di un dolore
il racconto di una vita,
di una speranza mai finita.
Ad ogni alba
odo il tuo respiro
odo la tua voce
voce che sussurra
sostiene
conforta
sprona.
Così vorrei ancora
scrivere di te
e del dolore che attraversa
la mia anima
quando poi resta sola…
ad ogni far della sera.
“DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
PIOVE
Le nuvole coprono
le ultime folate dell’estate
gli uccelli fuggono gridando al cielo
la tempesta che arriva.
L’aria rinfresca e porta l’odore della terra bagnata
un profumo di settembre
che inizia a vivere con i suoi colori dorati.
Le foglie chiacchierano allegre
con le prime gocce di pioggia
e ballano in altalene con il vento malinconico
privato dai ricordi dell’ultima estate.
Con il viso al cielo e gli occhi chiusi
raccolgo le sue lacrime
che fanno scivolare per un istante
dalla mia anima tutte le paure
e immobile serena
sento l’acqua fredda che mi buca i pensieri.
Pioggia lenta silenziosa
che lucida ogni cosa che copre
cadono le gocce rimbalzando nelle pozzanghere fangose
e sui sassi lucidi specchi del cielo.
Un tuono squarcia il silenzio
e rotola cupo nel giorno che lentamente muore.
GABRIELLA AFA
DICHIARO DI ACCETARE INTEGRALMENTE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
ho inserito una mia poesia la scorsa settimana ma non vedo il mio testo cosa è successo forse ho sbagliato qualcosa?
Anna, la tua poesia c’è. Il titolo è Aspettando Polia. Entra nel bando e fai ctrl + f, a destra in alto ti compare una finestrella, scrivi il tuo nome e clicca invio così la ritrovi velocemente. :D
(IL DESTINO)
Adesso che
l’emostatico canto
della natura
appena riflessa dall’ugola
m’illumina
io inzolfato della mia terra
in un ciclostile d’immagini
risento fidente il passato
avolterato con il dissenso
del presente
e chiudo la bocca
per non inghiottire
il destino.
DICHIARO DI ACCETTARE ILREGOLAMENTO DEL CONCORSO
Sulle rapide della vita
Mi vesto di ricordi
Il mondo che io vedo non mi piace
È succube di un idolo insolente
Il Dio denaro mi offende
Rincorro con la fantasia
Giorni di bimba senza pensieri
Rimembro di quando felice
Attraversavo prati di cicorie
Cantavo, danzavo, ed era solo ieri
Oggi canto ancora?
Nel silenzio della casa mia
Non ballo più balli di allegria
Non corro più sui prati di cicoria
Frenetica rincorro il tempo che mi sfugge
Lo prendo al volo e via
Sulle rapide della vita
Nel mondo che oggi vivo
Accetto il regolamento
Bianca l’essenza
Sotto un mare di nuvole
si nasconde
la luna,
come neve
si riflette la luce
su montagne di ghiaccio.
Il vento
ne muta la forma
e il colore,
ma di puro sogno
bianca rimane l’essenza.
Maria Luisa Mazzarini Accetto il regolamento
Intorno al tavolino rosso
Intorno al tavolino rosso
ho visto fermarsi un bimbo
con una pizza in mano
ed una tracolla addosso,
e mentre sgambettava
a più non posso
l’ho visto giovanetto
succhiare un’aranciata
e dire sbruffoncello:
dove mi va mi metto!
Intorno al tavolino rosso
ho visto una ragazza bruna
fare un cruciverba,
grillo su uno stelo d’erba
gliene diceva una,
l’ho visto con la gamba
cercare il suo tepore
e di lei un’occhiata
quasi senza pudore.
Intorno al tavolino rosso
ho visto due donne
intrecciarsi i capelli,
mentre il ragazzo
colpito dalla luna
si perdeva in quelli:
il quotidiano in pubblico
destava gli umori
e la luna appesa
ne rimaneva fuori.
Intorno ad un tavolino rosso
ho visto birre e sigarette
ed uno sguardo fosco,
solo l’uomo filtrava dal bicchiere
volti comuni di mille sere.
Intorno al tavolino rosso
ho visto una nera
e l’uomo sorridente
che allungava le mani
pur scansando un fendente,
l’ho visto malfermo
scusarsi del disturbo
giocare con un bimbo
con una tracolla addosso
comprargli una pizza
mormorando di nascosto.
Che avrebbe bruciato
e buttato in un fosso
quel che restava
del tavolino rosso.
ah ah ah ah
Giuseppe Cataldi, accetto il regolamento
PIA COGONI
potrei suonare
potrei suonare
solamente con il cuore
la stessa musica che ti poteva cullare
nei giorni teneri della tua tenera vita
sei divenuto scoglio
che più non accoglie
tenere melodie
a me non rimane
che il sogno
di un tuo tenero ritorno……….
………. a mio figlio ♥…….
PIA ……
ACCETTO IL REGOLAMENTO.
DROGA
Illusione di vita mentre morte tu dai
china al tuo giogo riduci la gente
nulla regali per ciò che ti prendi
come speranza fornisci illusioni.
Giovani menti ti guardan curiosi
assistono ignari al tuo ferimento
il reale si perde e il sogno comincia
luccichii di bolle in una notte di nero.
Mille colori ed incanti fermano il tempo
occhi sbarrati verso quel firmamento
cuore che pulsa, parole annebbiate
la vita si ferma e di niente t’accorgi.
Smettila giovane, non sai quel che fai
hai forza abbastanza e idee ben chiare
hai tutta una vita che ancora ti aspetta
non bruciare in un giorno la tua giovinezza.
Oblii di droga e di sue false illusioni
solo morte ti danno e ti chiudon la vita
guardati intorno e osserva il tuo giorno
giovinezza e splendore ti danno l’amore.
Non essere stupido non lasciarti ingannare
usa il cervello, il tuo cuore e i tuoi occhi
la droga solo ti lascia e ti brucia in un’ora
quei falsi splendori solo morte ti danno. (G. Costa)
Accetto il regolamento
(Taranto)
Edifici di porpora
come grasse candele
che ridono
in faccia alla morte,
sorvegliano il mostro.
Taranto,
anche oggi ti svegli così,
in mezzo al torpore
del futuro che brucia
davanti ai tuoi occhi impassibili,
con l’immagine delle raffinerie
a violentare il mare all’orizzonte,
l’indifferenza
è una pistola puntata alla tempia
che trasforma il diritto del lavoro
in condanna.
Il fumo delle acciaierie
si eleva fiero al firmamento
tingendo di veleno
le giornate morenti,
i colori della sera
mutano ancora,
strozzando il cielo ombroso
che avvolge la città,
si torna a dormire
Taranto, o forse
non ci siamo ancora svegliati.
(Luca Bagordo)
Accetto il regolamento
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
RUGHE
Provo a contare
le rughe
che ho nell’anima.
Ma non ci riesco.
Ne appare una nuova
ogni volta
che elemosino
il tuo amore.
Davvero troppo,
anche per un vero mendicante.
UN FIORINO ( di Homeless)
Ho le scarpe rotte e il ciabattino
Vuole un fiorino per ripararle.
Vuol dir che aspetterò il mattino
Che spiova. Così il fiorino
Lo investo in un panino.
accetto il regolamento
PARTE DI (DA) ME
Del cuore che batte
resta un’eco lontano
scandisce le ore
le migliori
passate con te, le ultime
amaro ricordo di gioia
ameno sogno che porta
a questa dura realtà
di nuova solitudine
(Luca Fadda)
Accetto il regolamento in ogni sua parte
Riandando splendido
Il sole non riposa nemmeno oggi che è domenica
scansa nuvole a più non posso, entra da me
seducente come un’ombra e con un’ombra scappa via
ritorna poco dopo albeggiando un muro
tra il rosa e il blu manda un segno di affinità
nei colori diaframma coglie un fiore di cristallo.
Ora l’ombra è preannuncio di vento e un freddo improvviso
mi sfiora la punta delle dita; in contrasto con la temperatura
esterna il calore del mio corpo avverto come una febbre.
Noi siamo angeli, angeli di neve nel sole.
Aspetto di assopire la voglia, quella di fuggire.
Tanto poi ritorno, come sempre tornerò a cercarti.
Siamo angeli di parole.
Giuseppina Di Leo
Dichiaro di accettare il Regolamento del Concorso.
Amor Amato d’Amor Profano.
Elevami
su creste d’onda che s’inclinano di lato,
su placide spume di prosciugati mari.
Germogliami nel grembo,
d’un verbo che ti rifletta.
Impalpabile ala di tempesta.
Sussurrami
cantilene dimenticate.
“Dove voli questa notte?”.
A chiara voce mi chiami,
sorretto da ritratti di sale,
tra brume che non riesco a navigare.
Sollevami,
stringimi le mani.
Dissolvimi in farfalle,
in spire di mortali serpi.
Le stringerai al petto
trovandone conforto.
Innalzami,
sorreggimi a piedi scalzi,
tra lettere di un Ti amo e di un Addio
che vorrei urlare,
ma che orfana di Te non oso pronunciare.
(EmmaVittoria F. Dall’Armellina)
Accetto il regolamento
A mio padre.
Già ti parlo,
giorno di festa,
mentre percorro quelle poche curve
che adesso ci separano
e nell’anima, prima,
ci separavano.
Silente, dinnanzi a te,
sepolcro ancora spoglio,
ricerco ricordi antichi;
invano,
raccolgo solo foglie secche
e petali caduti.
Il cielo dalle dense nubi
ascolta i miei pensieri
e degli altri le parole
e un caldo raggio di sole
accompagna la mia preghiera
e si richiude sul mio amen.
Accetto il regolamento.
LUNA RIFLESSA
G.Ganzerli
Vedo te, oh Luna!
Specchiarti nello stagno
dove emani raggi bianchi creando mille riflessi
dando così alla notte tante luci ed ombre
tutte al mio vedere incantato ben messe
che sembrano al suono del saggio silenzio danzare
ma anche tu oh mia Luna, sei specchio di un altro astro
che pur splendendo di luce propria
in te manifesta il suo lato più dolce…
a quel magico invito allungo la mano
e la immergo in quelle acque dormienti in apparenza
ma nel far questo perdi forma e consistenza
credevo di averti toccata …
ma ho solo unicamente bagnato dell’arto la sua estremità
pian piano riprendi la tua immagine originaria
mentre la superficie ritrova la sua quiete;
perché una cosa ci sia non basta vederla
ma bisogna nella sua essenza sentirla
allora deluso guardo verso il cielo ma sei troppo lontana
provo ad allungare il braccio e le dita
ma non è abbastanza
anche se mi metto sulle punta dei piedi…
quindi chiudo gli occhi e stringo la mano a pugno
e finalmente ti raggiungo facendoti mia
ora sei dentro di me e nel mio palmo rinchiusa.
Copyright Giambattista Ganzerli 2012-09-29
accetto il regolamento
“LULLABY OF LOVE”
Fiumi di foglie
steli di grano
vento di parole
smosse di lontano,
piccolo seme
in culla di luna
unghia d’argento
avrai per trono.
Tu,germoglio d’amore
candida piuma
fagotto di carne
dondola tra fortezze
di balocchi e sagome di sogni,
note di fiaba ti incantano
e nel sonno imprigionano,
maglie di fili d’oro
intessute di carezze
son la tua corona d’alloro
e di baci hai cinto il capo
e per gemme hai di sussurri
e tenerezze lo scettro incastonato..
dormi felice,dormi beato
tump timp tippete ta
delfini volanti,farfalle parlanti,
nuvole viola,sole di vetro,
giganti,nani,elfi e fanti,
tump tamp tuppete ti
fiumi di latte,laghi di panna
aghi di ghiaccio,semi di spuma
fiori d’ovatta,fiocchi di manna
lapilli di polline,gocce di bruma….
mio re bambino,tenero involtino veglierò sul tuo cuoricino..
accetto il regolamento
CARTA,PENNA E CALAMAIO
Carta ,penna e calamaio,
ricordi lontani
sui banchi di scuola.
Neri i grembiuli,
colletti di pizzo.
Tremante,la piccola mano,
a vergar lettere
in neonata calligrafia.
Rosse le gote,
ornate di efelidi dorate,
timida l’anima
nascosta in me.
Foto di rito,
e fiori alla maestra.
Ricordi lontani
di emozioni che non si provan piu’.
Accetto il regolamento.
Uomo
Scricchiola
geme e spera
mazzo d’ossa;
che canta
la fine della notte
accetto il regolamento
siede sul letto
i capelli tagliati a zero
non uscire di casa, non toccare nessuno
gli occhi sbarrati
vagano senza una meta precisa
all’interno della torre
con riflessioni che ruotano a vuoto
come satelliti spenti
e parole immerse in un sonno artificiale
per difendersi dal mondo
la traccia nascosta
che vedi solo se la guardi nel profondo
dei suoi occhi
chiede aiuto e una risposta
se la vita ti uccide
usando l’amore
puoi continuare ad amare la vita?
”Noise from the adolescence”
accetto il regolamento
Luna
Mi inchino al cielo,
alla sua Signora
dal collo lungo e diafano.
Complice degli amanti,
sorella di ombra
e chiaroscuro,
ha occhi di miele
e ciglia di latte.
Mi inchino al cielo
ed alla sua Monnalisa.
Poesia pubblicata nel libro “I segreti delle orchidee” (distribuzione La Feltrinelli ed ilmiolibro.it) di Mara Giglio.
Copyright del testo: Mara Giglio. L’autrice accetta le regole della gara poetica “Il Signore della Pioggia” ed autorizza al trattamento dei propri dati personali ai sensi del D.lgs. 196/2003
accetto incondizionatamente le condizioni di pubblicazione della poesia
Ammaliato
Per le viuzze del paese mio
all’imbrunir la vidi camminar,
fissai lo sguardo su cotanta grazia
e per incanto stetti ad ammirar.
Leggiadra andava con quei passi suoi,
parea quel calpestio voler volare;
tanta avvenenza io non vidi mai…
che il cuore mio chiese di parlare.
Fisso negli occhi posi il lungo sguardo
e amabilmente volli pronunciarmi;
che cosa dissi non ricordo affatto
ma cosa certa fu… complimentarmi.
In ogni modo esposi le parole
che dal profondo mi dettava il cuore;
le labbra si toccavan per magia,
non riuscivo che.. parlar d’amore.
Cosa cercavo – quello fu certezza –
tanta bellezza non passasse invano
fu mio intento quel di conquistarla
e timidamente gli chiesi “la mano”.
Plástica vibración
[Mirando a Viengsay Valdés]
Sei foglia che, insistita dal vento: tentenna, accenna,
e si distacca e innalza rapida, flette in aria, …
sospesa …ti arcui: scossa, riemergi, in balia del nulla…
senza leggi certe e concreta dimensione:
solo: istinto, arte e sensazione.
Torni a percuotere una simmetria di battiti,
equilibrato incedere di eterei contrappunti
dipinti da una rondine con la luce sul cristallo,
tintinna il cuore distillato in liquido sentimento:
rapito e sincrono all’incanto.
Svanisce la materia, resta solo il movimento
in pura e cangiante dinamica risposta,
ti liberi dal peso e sciogli il nodo dell’inerzia:
noi siam con te nel sogno ove rifugge
senza vincoli in essenza la traccia della realta’.
Senza rumore oscilli e ti ravvivi in scintilla,
fiamma di candela riavvampi in alto, e scatti:
calore che scava il cero e sforma i contorni;
svolti in volute di fumo, rotonde e lente,
spirali suasive che avvolgono e intorpidano le menti.
Dal morbido abbraccio di umida foresta, si distacca
un’ala di farfalla: cogliamo tensione di fibrille:
d’un tratto balzi a passi di felino sul mantello nero
della notte e affondi i polpastrelli tra le ricettive fibre,
agili a plasmare palpiti d’armonia.
———————-
Accetto il Regolamento
il valore di un libro
Quando nelle vetrine della vita trovi innumerevoli libri sei affascinato dalla loro storia,
cerchi di capire cosa spinge alla scelta,guardi il titolo,osservi la copertina,vedi quante pagine formano il contenuto ma
non sai mai se è quello giusto che riempira’ la tua curiosita’.
Di libri ne ho letti,forse pochi,scegliendo l’argomento che placasse la mia sete di sapere e quando l’ho fatto ne ho tratto soddisfazione nel vedere che le mie idee non erano fantasie di sognatore.
Le pagine di questi libri pero’ mi sembrano bianche quando so di avere un libro meraviglioso che leggo tutti i giorni
per sentirmi vivo,per ringraziare la vita che l’ho ha regalato a me.
Pagine interminabili che regali con tanto amore scrivendo il silenzio della lontananza con l’unicita’ che tu solo sai donarmi.
Ogni giorno il pensiero che accompagna le mie giornate è di ringraziamento perchè sei fonte di saggezza e d’imitazione per questo mondo dove va sempre piu’ scemando il vero valore che è la vita.
Che libro eterno meraviglioso so di avere quando la sera la malinconia mi assale e leggere pagine che sanno di storia ,
che è la storia del mio cuore,inonda l’anima mia di sapiente amore che so essere anche nel tuo.
Pagine che ogni giorno sono scritte dal tuo essere semplicemente donna che sa ricominciare sempre da zero per arrivare al tesoro che dentro te è nascosto per poter regalare tanto amore a chi ha la fortuna d’amarti.
Pagine che sono l’insieme di un libro da leggere tutto di un fiato per la purezza d’animo che dentro ci trovi.
e se la copertina non è di degno valore ,la storia è inestimabile.
Libro dal testo semplice come sei tu ma che restera’ nella vita per intere generazioni.
Questo libro si chiama “ANNAMARIA” ed è la mia amata sorellina.
accetto il regolamento
“LULLABY OF LOVE”
Fiumi di foglie
steli di grano
vento di parole
smosse di lontano,
piccolo seme
in culla di luna
unghia d’argento
avrai per trono.
Tu,germoglio d’amore
candida piuma
fagotto di carne
dondola tra fortezze
di balocchi e sagome di sogni,
note di fiaba ti incantano
e nel sonno imprigionano,
maglie di fili d’oro
intessute di carezze
son la tua corona d’alloro
e di baci hai cinto il capo
e per gemme hai di sussurri
e tenerezze lo scettro incastonato..
dormi felice,dormi beato
tump timp tippete ta
delfini volanti,farfalle parlanti,
nuvole viola,sole di vetro,
giganti,nani,elfi e fanti,
tump tamp tuppete ti
fiumi di latte,laghi di panna
aghi di ghiaccio,semi di spuma
fiori d’ovatta,fiocchi di manna
lapilli di polline,gocce di bruma….
mio re bambino,tenero involtino veglierò sul tuo cuoricino..
Dichiaro di accettare il regolamento.
[Traduttore]
Percezioni
Un suono espande dalle alte cime,
attratta dalle vibrazioni, inseguo le melodie e m’innalzo nel cielo, al di sopra delle nuvole, oltre il sole.
Capto paure, indifferenze, delusioni, sogni ed emozioni,
sostano in aridi terreni polverizzano
come granelli, composti, intatti, divisi e disuguali,
non hanno forma di vita, ci soffia il vento e volano
per la loro strada.
Sbriciolano come meteoriti, attratte dall’ignoto cadono sulla terra,
contornate di ombre e luci,
vagano carismatiche, misteriose, si percepisce la loro valenza e
l’ambiguità in concreta.
Sfaldano in tanti pezzettini le compongo come un puzzle ed affascinata, addolorata, delusa ed amareggiata le tumulo nella tomba.
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “IL SIGNORE DELLA PIOGGIA”
Dichiaro di accettare il regolamento.
NUVOLA
Muove tra i pensieri,
spersa agli orizzonti,
nell’attimo trema;
Lieve il suo scorrere,
sfuma tra i colori d’autunno,
scivola nel blu cobalto
e leggera ascolta il vento.
a quando i vincitori?
Ciao Carla, i vincitori saranno tra qualche giorno. Il concorso è scaduto la scorsa settimane e ci sono tantissimi partecipanti. Serve qualche giorno alla giuria per il verdetto! :D Come sempre pubblicheremo i risultati del concorso sul magazine e sui social network.
Dichiaro di accettare il regolamento. – sezione A
Esistenze sganciate
Vite accoppate,
strapazzate, calpestate,
trucidate.
Incrociate in un’alba
deserta.
Sopra un lembo
di spiaggia dorata:
aghi di siringa
lordi di sangue.
Il mare sputa bava
perlacea.
Un istinto animale
ammorba l’aria.
Sostanze potenti
frantumano
angosce latenti.
E, la mente tira le cuoia.
Molluschi guasti
rotolano nella conchiglia
fra granelli di sabbia:
Progetti putrefatti.
Un odore di marcio
impregna i miei passi.
abbozzi di sogni
rantolano in aria.
Fotogrammi del tuo
delirio passano.
Flashs sparati nelle
pupille vacue.
Mozziconi di frasi
giustificano il tuo essere.
Ascolto lo scempio,
non vorrei.
Le membra slavate della
tua compagna bambina
gonfia di alcool
giacciono sul telo sporco.
-Per tre volte ha svuotato
il suo ventre-
Tu, demente, riveli
impassibile.
Mentre continui a trascinarti
nel tuo mondo rotto
con in mano i cocci
dell’ultimo giocattolo
distrutto.
Eppure, tua madre,
lo aveva comprato
Solo per barattarlo
con un sorriso.
Serenella Menichetti