“Moltitudini” di Dan Hancox: anatomia e politica delle folle
“Le folle danno potere, anzi, cambiano la vita. Gli psicologi sociali hanno scoperto che mescolarsi a una folla non solo genera sentimenti di gioia e appartenenza, ma forma in noi identità sociali nuove. Trasforma la nostra percezione di noi stessi e di ciò che sappiamo fare. In certi casi, quando scegliamo le folle giuste, diventiamo persone completamente diverse.” ‒ “Moltitudini”

“Moltitudini ‒ Anatomia e politica delle folle” di Dan Hancox pubblicato da add editore nel 2025 (tradotto da Michele Piumini), esplora con estrema attenzione, quasi a voler attraversare un campo minato, in un’analisi affascinante quello che è il ruolo della collettività, in particolare nella società moderna.
Dan Hancox introduce come primo esempio la folla in cui ci si identifica durante il carnevale, spiegandone significato storico e sociale, quasi come un ricordo lontano.
Ma come scegliere la folla giusta?
La folla si contraddistingue come insieme di persone accomunate dagli stessi interessi o motivazioni, ideologia o comportamento. Ma la folla sociale può essere positiva in base al pensiero che la muove o all’opposto pericolosamente travolgente.
Durante lo scorrere delle pagine de “Moltitudini” si delinea un nuovo punto di osservazione sulle masse e il significato di aggregazione sociale, completamente contraddittorio con altri pensieri, che denotano un dominante senso di potere ipnotico che delinea le masse come soggiogate e pronte ad essere manipolate per i peggiori scopi, motivati con ideali accattivanti. Così le folle risulterebbero poco inclini al raziocinio e molto favorevoli alle azioni, azioni non indotte dalla ragione ma da moti casuali. Per Dan Hancox nella nostra contemporaneità prevale un senso di aggregazione, omologazione, che può assumere risvolti democratici.
“Sotto la guida di Albert Speer, l’architetto di Hitler, i principi della psicologia di massa venivano sfruttati per ottenere effetti teatrali sensazionali e generare «un senso quasi spettrale di estasi e soggezione di massa». Allo scopo venivano impiegate un’innovativa illuminazione d’atmosfera- una «cattedrale di luce» mozzafiato costruita con un anello di centocinquanta proiettori della Luftwaffe più riflettori e torce-, musica marziale esaltante e una sorta di festa medievale in versione extra large con tanto di bandiera e parate.”
Un leader carismatico che dirige la folla e la disfatta morale è a un palmo di naso; un’anomala e distruttiva forza mossa da agenti esterni che si muove incondizionatamente abbagliata dalle luci ammaliatrici del manipolatore. Ma in questo volume l’autore ribalta il tutto con un nuovo punto di vista, un ideale democratico in azione, che sviscera contesti storici e culturali che palesano la massa come forza aggregativa capace di determinare e influenzare eventi sociali, culturali e politici, in una bilancia degli opposti che le ridona nuova luce.

In un’epoca in cui tutto muove verso la limitazione di spazi pubblici e centri di aggregazione sociale, ci si indirizza verso la solidarietà e l’inclusione, come il salmone che risale le correnti spinto da un vitale senso di sopravvivenza. Operare insieme per il bene comune per una società identitaria composta da singoli che hanno un libero pensiero, che rispecchia il loro essere individui sociali e socievoli.
“Difendere la folla significa difendere la cultura, perché la cultura esiste solo in quanto impresa sociale collettiva e prodotto della civiltà: la colla che tiene insieme gli esseri umani. Uno strumentista virtuoso senza pubblico può soddisfare solo sé stesso per un breve istante, senza scoprire il potere della sua musica.”
Written by Simona Trunzo


Gentile Simona, vorrei invitarti a prendere la buona e doverosa abitudine di citare i traduttori dei libri che recensisci, a prescindere dal fatto che in questo caso sono io. Grazie
Gentile Michele, non è propriamente obbligatorio inserire i traduttori, di norma per questo tipo di richieste (legittime) riceviamo un’e-mail in privato.
Inseriamo con piacere il suo nominativo.
Ringraziamo per la lettura della nostra recensione e ci auguriamo di vederla spesso sul magazine.
Complimenti per il lavoro svolto.