“Ikigai” di Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō: adottare un nuovo metodo di pensiero

Ci sono persone che sono ricche anche se non possiedono denaro, sono ricche perché valgono molto e quindi hanno capacità di produrre denaro. Se aspetti di avere denaro per sentirti ricco non lo avrai mai. Se attendi di avere un compagno per sentirti amato, non lo avrai mai. Devi essere ricco e amato adesso, perciò devi contemplare tutto ciò che ti rende ricco e amato adesso.”[1]“Ikigai”

Ikigai Selene Calloni Williams
Ikigai Selene Calloni Williams

“Ikigai ‒ Ciò che per cui vale la pena vivere” (Hermes Edizioni del gruppo Edizioni Mediterranee, 2019) si presenta come un viaggio esplorativo che porta alla realizzazione di ciò che si è, di ciò che ti rende felice alzarti dal letto al mattino così come viene tradotta l’espressione “ikigai”.

Gli autori, la psicologa e sciamana Selene Calloni Williams e l’esperto di medicina dell’ambiente specializzato nei rapporti uomo-natura Noburu Okuda Dō, attraverso questo saggio di immediata lettura, mettono in luce come adottare un nuovo metodo di pensiero comparando gli antichi, gli sciamani, gli psicologi del profondo e gli abitanti più longevi della terra come gli abitanti dell’isola di Okinawa e quelli della Sardegna.

Dall’iniziale capitolo Tre spinte propulsive verso ciò che per cui vale la pena vivere si parte, come se il libro fosse un vero e proprio veicolo, alla scoperta di un sentimento universale che, intrecciandosi al destino, manifesta tre grandi spinte che vanno oltre la cultura e l’appartenenza religiosa di ognuno.

Seguire questo flusso di pensiero dei due autori, maturato in decenni di studio ed osservazione delle differenze ed uguaglianze di culture provenienti da tutto il mondo, dà la possibilità di concepire la bellezza di essere se stessi fino in fondo, perché l’ikigai è “essere completamente immersi in un’attività con un senso di intensa passione e gioia[2] per partecipare pienamente della natura espressa “come pathos: bello è ciò che sa emozionare”.[3]

Il testo non si propone come un’attività astratta e distante dalla vita sociale ed economica delle civiltà umane anzi mostra, a differenza di altre correnti spirituali, che il voler perseguire la propria crescita economica e dunque il miglioramento della propria attività lavorativa sia, in realtà, una valida attitudine spirituale, simbolica e non solamente materiale.

I cammini spirituali a volte trascurano, per non dire mortificano, la dimensione della crescita sociale, in modo particolare quella economica, ritenendola una faccenda mondana che non giova all’anima. È un grave errore che lascia il mondo e il potere del denaro ristagnare. […] Le battaglie spirituali vanno combattute anche sul piano cosiddetto ‘materiale’, perché, in verità, questo piano non è materiale affatto, piuttosto è simbolico e metaforico. Il denaro è un’energia che deve passare abbondantemente nelle mani di chi è capace di non accumularla, trattenerla, fermarla per paura, ma sa farla fluire a beneficio della crescita di tutti. Chi ha un’autentica propensione spirituale dovrebbe pensare a questo.”[4]

Parole che denotano il chiaro intento di applicazione di un’arte antica che unifica l’umano con il divino, che conduce ad uno stato di non dualità che in Occidente si tramanda con la trasformazione alchemica mentre in Oriente con l’estetica giapponese.

Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō suggeriscono ai lettori di concretizzare dieci meditazioni (OMI, One Minutes Immersion) ispirate proprio ai dieci principi dell’estetica giapponese, dedicando ampio spazio ad ognuna delle dieci meditazioni con l’esplicazione storica e concettuale della dottrina buddhista e con i consigli su come praticare esattamente l’OMI.

E per dare un’idea della soavità della denominazione delle meditazioni le si riporta di seguito perché anche e solo la recitazione del suono di queste parole avvicina all’energia del vuoto e del pieno, della luce e dell’oscurità: Mono no aware, Wabi sabi, Jo ha kyu, Yugen, Myiabi, Iki, Shibusa, Yohaku no bi, Ma, Kire.

Il volume comprende anche una corposa parte dedicata alla tradizione del mandala ‒ corredata da immagini che aiutano il processo di crescita e trasformazione ‒ che propone in modo esaustivo validi esercizi da produrre in solitudine per riuscire ad affrontare il proprio essere multidimensionale, il proprio essere al contempo bambini, adolescenti, adulti e vecchi in una concezione del tempo simultaneo e non lineare.

Selene Calloni Williams Ikigai
Selene Calloni Williams Ikigai

Un modo di vita ancestrale è sempre un modo di vita oltre la gabbia dell’Io, perché più ci avviciniamo all’istinto, all’anima primitiva e selvaggia e più ci allontaniamo dall’ipnosi che il senso dell’Io esercita su di noi. […] L’Io ha un senso e una vera utilità solo se associato al verbo ‘amare’, associato a qualsiasi altro verbo, ‘fare’, ‘avere’, ‘essere’ è un principio illusorio che porta dolore e sofferenza.”[5]

Pagina dopo pagina, meditazione dopo meditazione, Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō trasportano nella dimensione della consapevolezza nella quale “un costante esame di se stessi è importante per non perdere energie inconsapevolmente e ritrovarsi con una potenza psicofisica così bassa da essere automaticamente disconnessi dal proprio ikigai”.[6]

L’invito che ci si sente di fare è di provare, grazie alla lettura del libro, l’attuazione dell’osservazione della propria energia con lo scopo di avere il controllo di se stessi per imparare, con questa tecnica straordinaria, a direzionare le forze solo in ciò che per cui vale la pena vivere.

 

Written by Alessia Mocci

 

Info

Acquista “Ikigai” su Amazon

Visita il sito di Selene Calloni Williams

 

Note

[1] Selene Calloni Williams, Ikigai ‒ Ciò per cui vale la pena vivere, Hermes Edizioni (Edizioni Mediterranee), 2019, p. 32

[2] Ibidem, p. 13

[3] Ibidem, p. 16

[4] Ibidem, p. 12

[5] Ibidem, p. 99

[6] Ibidem, p. 89

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *