“Van Gogh Poeti e amanti” docufilm di David Bickerstaff: la mostra della National Gallery

“Trovare nuove storie sullo stesso personaggio non è un fattore semplice, ma con Van Gogh il risultato è spesso ottimale.”

Van Gogh Poeti e amanti di David Bickerstaff
Van Gogh Poeti e amanti di David Bickerstaff

Per la serie della Grande arte al cinema, firmata Nexo Studios, il 4 e 5 marzo 2025 nelle sale cinematografiche italiane si affaccia un nuovo docufilm dedicato a Vincent Van Gogh, pittore per definizione.

Diretto da David Bickerstaff, il docufilm esplora l’universo emotivo e pittorico di un artista fra i più celebri del mondo dell’arte. Offrendo uno sguardo d’insieme su aspetti della sua vita e della sua arte.

“Non so nulla con certezza, la vista delle stelle mi fa sognare.”

L’occasione, per Nexo Studios, è stata di portare sul grande schermo la mostra londinese Van Gogh. Poetie amanti presentata alla National Gallery, museo fra i più importanti al mondo, con un largo consenso di pubblico.

Ideata per celebrare i Duecento anni dalla sua fondazione, la National Gallery è stata fondata dal Parlamento britannico nel 1824, ed è custode di una collezione straordinaria di dipinti della tradizione europea occidentale, vantando capolavori di artisti come Leonardo, Monet, Raffaello, Tiziano, Velázquez e naturalmente Van Gogh.

Iniziativa ambiziosa, che nasce con l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte, Van Gogh. Poeti e amanti offre una nuova chiave di lettura delle opere del pittore olandese, e la straordinaria opportunità di visitare virtualmente una mostra che ha riscosso un enorme successo.

Nel docufilm, infatti, lo spettatore può godere della visione dell’allestimento dell’evento, teso a tracciare la vita di Van Gogh, attraverso un percorso lungo le sale della National Gallery; incluso il ‘dietro le quinte’, dove i dipinti di Van Gogh vengono osservati, controllati e poi predisposti dagli addetti ai lavori. Ed è grazie alla preparazione della mostra che lo spettatore si trova ad immergersi in un excursus tra le opere più amate di Van Gogh: Notte stellata sul Rodano, La casa gialla, i celebri Girasoli, e La sedia di Van Gogh (1889), accanto a disegni e opere esposti eccezionalmente. Ed è proprio dall’esperienza dell’evento che prende il via il docufilm, grazie a una visione d’insieme del legame profondo di Van Gogh con il suo mondo artistico. Che rappresenta un viaggio non solo nella vita del pittore, esplorata con dovizia di dettagli, ma nel cuore della sua arte, tra le sue opere, l’amore per la poesia e il suo legame con il Sud della Francia.

“Cerca la luce e la libertà, non meditare troppo sui mali della vita.”

Eccellente film, Van Gogh. Poeti e amanti fruisce dello sguardo singolare e straordinario del regista, che rivela dettagli affascinanti sull’enorme creatività del pittore; e celebra ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, la sua mitica figura, illustrandone la costante ricerca artistica, e l’impatto delle sue esperienze personali sul suo universo pittorico. Concentrandosi principalmente su di un periodo cruciale della vita dell’artista, quando si trasferisce nel sud della Francia, precisamente ad Arles e a Saint-Rémy. Periodo durante il quale le sue espressioni artistiche subiscono una trasformazione radicale, che lo porta a sperimentare un uso rivoluzionario del colore, e a creare opere che sono a tutt’oggi pietre miliari nella storia dell’arte, come i Girasoli e Notte stellata sul Rodano.

“Cerco disperatamente la strada per rendere un servizio a Dio… non faccio altro che pregare…”

Molto è stato detto e raccontato di Van Gogh, che ha sempre destato l’interesse di addetti ai lavori o di semplici appassionati, e che ancora oggi continua a suscitare un ampio richiamo.

Nato nel 1853 nei Paesi Bassi, Vincent cresce in una famiglia protestante e inizialmente sogna di diventare pastore. Ma dopo vari tentativi falliti di trovare una sua strada, capisce che la sua unica vocazione è la pittura. Ed è così che dà inizio a un viaggio artistico che cambierà per sempre la storia dell’arte, non dipingendo per piacere ai critici o attirare su di sé l’attenzione.

Dipinge perché quella è la sua natura.

Ogni quadro è una parte della sua anima, un frammento del suo dolore e della sua passione. Le sue pennellate non sono solo colore, ma energia pura, quasi un flusso vitale che esplode sulla tela.

Van Gogh dipinge oltre 800 tele e realizza più di 1.100 disegni, ma in vita vende un solo quadro. La sua arte è troppo innovativa per il suo tempo, e la sua epoca non è in grado di capirla. Solo suo fratello Theo, mercante d’arte e suo grande sostenitore, gli rimane accanto, aiutandolo economicamente e moralmente.

Dalla natia Olanda Vincent si trasferisce a Parigi, città nella quale entra in contatto con l’impressionismo. Che si afferma come corrente artistica di sicura innovazione, e come un movimento artistico che risponde a un’esigenza di rinnovamento. Nelle loro rappresentazioni, infatti, gli impressionisti si ispirano all’unicità e all’irripetibilità del momento pittorico.

Lì, dove gli oggetti e le figure tendono a confondersi in un mondo penetrato dalla luce e dalla materia, in quanto non delimitati dal vuoto, ma circondati dall’aria, altra materia che rinfrange la luce e attribuisce alle rappresentazioni nuove tonalità. Per gli impressionisti, quindi, la rappresentazione pittorica necessita di un impiego del colore che permetta alla tela di adeguarsi alla mutevolezza delle condizioni di luce, per farsi riproduzione del reale.

Ciò che gli impressionisti si impegnano a fissare con pennellate rapide e sicure è un’impressione, un’istantanea, la percezione momentanea e unica di un paesaggio in una determinata atmosfera.

Da qui la enunciazione En plein air, ovvero un modo di raffigurare la realtà che richiede di lavorare all’aperto e non più negli atelier. Gli impressionisti non prediligono le immagini nate dall’osservazione diretta del mondo reale, ma si concentrano soprattutto sull’impressione suscitata dall’osservazione dei paesaggi, dove i mutamenti dovuti dalla variabilità della luce si fanno più evidenti. Sono dunque impressioni, quelle su cui si basa il lavoro degli impressionisti. Da cui il termine impressionismo.

Ed è corrente artistica che Van Gogh sente come propria e a cui aderisce, pur distinguendosi da altri esponenti per il potente soggettivismo che imprime ai suoi lavori. Van Gogh, non soltanto è fedele alla realtà, ma la studia e ne dà una rappresentazione personale, corroborata dal suo momento umorale che ne condiziona l’universo emotivo.

Il paesaggio è il suo soggetto preferito, di campagna o di città o dell’amata Provenza che sia, diventando interpretazione assolutamente intima e individuale. La struttura dei suoi dipinti è dinamica, i cieli non sono sereni ma solcati da un turbinio di nubi, mentre il sole e la luna irradiano di giallo le sue tele.

L’attrazione esercitata su di lui dal suo mondo visivo è molto forte; Van Gogh si considera infatti un ‘uomo della natura guidato dalla mano della natura’ e, negli anni maturi, immerso nei colori della Francia meridionale trasforma le sue emozioni in splendide immagini del mondo che lo circonda. La natura per Van Gogh ha sembianze miracolose, soprattutto lì, dove il cielo, colmo di stelle è simile a vortici di energia che riempiono lo spazio pittorico. In altri lavori, invece, un semplice campo di grano può essere elemento sinistro di una natura matrigna.

Van Gogh fa del colore un impiego del tutto nuovo: tocchi marcati dal denso cromatismo, con colori usati spesso allo stato puro, dove la pennellata costruisce l’immagine con segni frenetici, talvolta incisi con l’estremità del pennello. A differenza dei romantici che comunicavano le emozioni con una pittura legata alla tradizione, Van Gogh comunica le proprie emozioni tramite il colore, che associato alla tecnica offre al mondo dell’arte un’importante innovazione stilistica.

In continua crisi esistenziale Van Gogh sviluppa una pittura drammaticamente evocativa; in un primo tempo rivolge la sua attenzione a temi sociali, per approfondire poi un discorso pittorico introspettivo in cui, sia la pennellata che i colori e la composizione stessa, riflettono i suoi sentimenti in rapporto con la natura. Si può quindi affermare che la pittura di Van Gogh veicoli un messaggio forte e appassionato; la cui carica espressiva è custodita nei suoi soggetti, ed è rivelatrice della vera essenza dell’uomo, prima che del pittore.

Quando, agli inizi della sua carriera, in veste di predicatore presso i minatori del Borinage (Belgio), raffigura le famiglie dei minatori che lì consumano le loro povere esistenze, ne fa un tratteggio che si esplicita nelle loro espressioni spente e dall’atmosfera grigia delle abitazioni.

Quale per esempio I mangiatori di patate (1885), in cui manifesta grande empatia per il dolore e per la fatica dei lavoratori della terra, partecipando alla loro durissima condizione.

“Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?”

È il 1888 quando Van Gogh si stabilisce ad Arles, dove viene poi raggiunto da Paul Gauguin, in cui ripone aspettative professionali e affettive che hanno la parvenza di dargli un nuovo equilibrio.

Dopo di ché la sua arte evolve rapidamente: dai primi dipinti scuri e malinconici passa alla scoperta della luce e del colore del sud della Francia. Ad Arles, nel 1888, la sua tavolozza si accende: il giallo del sole, il blu della notte, il verde brillante dei campi, danno vita a memorabili capolavori come I Girasoli, La Camera di Vincent ad Arles e Café Terrace at Night.

Nel sud della Francia, dove per un breve spazio allontana da sé i fantasmi che lo perseguitano, la sua mente è un vulcano e dà libero spazio ad un’accesa creatività. Con la natura che assume un ruolo di primo piano nei suoi lavori, ma che dà anche spazio a rapporti interpersonali affezionandosi anche alle persone, che ritrae con minuzia e con il suo stile inconfondibile, oltre che con colori brillanti stratificati gli uni sugli altri. Rappresentazioni che danno vita ai suoi capolavori più celebri, e dove la sua arte raggiunge l’apice di intensità emotiva e di innovazione tecnica. Purtroppo, trascorso un breve periodo, le sue crisi di angoscia e allucinazioni si fanno più gravi.

Il docufilm, però, non indugia troppo sulle sofferenze psichiche dell’artista, ma si concentra sulla sua passione che lo spinge a rivoluzionare il mondo dell’arte, indagando anche aspetti meno noti della vita di Van Gogh, per esempio i motivi che lo portano a trasferirsi nel Sud della Francia e il ricovero all’Hôtel-Dieu di Arles, immortalato nei suoi dipinti.

Come sulla sua straordinaria intelligenza, che fruisce dello sguardo del regista volto a raccontare dell’esistenza di un uomo le cui qualità non sono contenute solo nelle opere da lui realizzate, ma anche nella passione che ha impresso alla sua arte e al suo studio indefesso. Ma le aspettative riposte nella presenza di Gauguin andranno deluse, anche per incomprensioni caratteriali fra i due. Oltre che per punti di vista artistici differenti. Quando Gauguin abbandona Arles, Van Gogh cade preda di una forma di delirio.

Veder naufragare un’amicizia su cui aveva puntato molto è un episodio che segna il pittore olandese nel profondo, tanto da indurlo a mettere in atto un gesto rovinoso e sconsiderato come quello di tagliarsi il lobo di un orecchio.

Ricoverato in un ospedale psichiatrico di Saint-Rémy continua però a dipingere, creando opere straordinarie come Notte Stellata, un quadro che sembra pulsare di vita propria, con un cielo in movimento carico di mistero e inquietudine. Da quel momento la sua pittura diventa un grido di disperazione, un mezzo per comunicare il suo malessere esistenziale, che da adesso in poi si esprime in contrasti di colore dalle atmosfere più cupe.

Purtroppo, nel 1890, dopo un periodo di apparente calma, Vincent si spara un colpo di pistola in un campo di grano a Auvers-sur-Oise, per morire due giorni dopo tra le braccia del fratello. Le sue ultime parole sono struggenti: “La tristezza durerà per sempre.”

“L’umanità è ciò che ci tiene tutti legati…”

Racconto squisito e delicato al contempo, quello realizzato da David Bickerstaff, è focalizzata proprio sul periodo francese di Van Gogh, con l’occasione, per lo spettatore, di immergersi visivamente nei luoghi che lo hanno ispirato. Il film elabora in modo elegiaco, grazie anche alla voce fuori campo che impersona Vincent, il soggiorno di Van Gogh ad Arles, partendo da alcune opere presentate alla mostra personale presso la National Gallery di Londra.

Nel film Van Gogh. Poeti e Amanti, Bickerstaff esplora con cura il rapporto del pittore con la poesia, l’amore e la sua ricerca incessante di esprimere la sua visione del mondo, rompendo con le convenzioni artistiche dell’epoca. Ecco perché Vincent, appena trasferito ad Arles, nella iconica casa gialla, attraverso un fitto carteggio di cui dà conto il docufilm, racconta al fratello delle nuove sensazioni che gli suscita quel luogo nuovo e ospitale, tanto da farne un artista davvero prolifico. Ed è proprio da questo suo momento esistenziale, che il docufilm narra della corrispondenza epistolare fra il pittore e suo fratello Theo, sviluppata nel docufilm con toni lirici, partendo dalla prima lettera del 1888 in cui il pittore descrive la spettacolarità dei luoghi e di quella luce che ama profondamente, ed è motivo per dare ampio spazio ad una creatività senza limiti.

Lo scambio di lettere fra il pittore e suo fratello sono testimoni fondamentali per l’universo artistico non solo di Vincent, ma per tutto il mondo dell’arte, le quali vanno a confermare la sinergia tra i due, anche perché uniti dal comune interesse professionale per l’universo artistico.

Theo, collezionista e mercante d’arte, nonché sostenitore di Vincent, l’altro pittore, la cui valenza pittorica è stata riconosciuta dopo la morte. Nonostante le criticità psichiche di Vincent i due sono rimasti legati in vita da un profondo affetto. E così è stato anche nella morte: la moglie di Theo ha scelto di seppellire il proprio marito accanto al fratello, dopo la sua scomparsa.

“Il girasole è mio, in un certo senso.”

Nei quadri di Vincent van Gogh c’è qualcosa di magico e tormentato. Guardarli significa entrare nel suo mondo, fatto di pennellate vorticose, colori accesi e un’emozione travolgente. Van Gogh non è solo un pittore: è un’anima inquieta che ha trasformato la sofferenza in arte, la solitudine in luce, la disperazione in bellezza. L’intensa passione che animava Van Gogh non è solo la ricerca della bellezza estetica, ma anche il tentativo di tradurre in immagini il suo tumultuoso mondo interiore, influenzato anche da poeti e scrittori. Aspetto cruciale della sua persona, che spesso sfugge alla proverbiale narrazione soltanto della sua sofferenza psichica.

Il regista, infatti, non si limita a documentare la straordinaria evoluzione artistica del pittore, ma si addentra anche nelle sue relazioni con la letteratura, la poesia e l’amore, che hanno avuto un impatto profondo sulla sua arte. In particolare, il regista esplora come le sue esperienze letterarie e le sue letture abbiano ispirato la sua pittura, che sono il risultato della fusione fra visione poetica e percezione sensoriale, tanto da rendere il suo stile così distintivo.

“L’umanità è ciò che ci tiene tutti legati…”

Uno degli aspetti più affascinanti del film è proprio l’attenzione che Bickerstaff dedica al periodo che Van Gogh trascorse nel sud della Francia, punto di svolta della sua carriera. In quegli anni, l’artista si confrontò con nuove sfide, sia personali che artistiche, che lo portarono a sperimentare una rivoluzione stilistica caratterizzata da un uso innovativo del colore. Le sue opere, come La casa gialla e Notte stellata sul Rodano, riflettono questo cambiamento, dove il paesaggio e la luce del sud della Francia diventano protagonisti di una pittura sempre più vibrante e simbolica.

Lì, dove emerge l’intensità del legame di Van Gogh con l’amore e la solitudine, problematiche che attraversano tutta la sua vita e la sua arte.

Il regista, inoltre, esplora con grande sensibilità non solo l’artista tormentato, ma anche il suo desiderio di affetti, e la sua lotta volta a dare un senso al mondo che lo circonda attraverso il suo processo creativo. Che è anche ricerca di bellezza, passione e comprensione, elementi spesso associati alla sua sofferenza.

Morto povero e incompreso, il destino di Van Gogh è quello dei grandi: essere scoperto dopo la morte, quando le sue opere diventano tra le più celebri e amate al mondo.

“Prima sogno i dipinti, poi dipingo i sogni.”

Vincent van Gogh citazioni vita
Vincent van Gogh citazioni vita

Uomo dall’animo travagliato, diventato icona di ogni tempo, Van Gogh si è battuto con tenacia per realizzare il suo più grande desiderio: diventare un pittore, nel significato più puro contemplato da tale definizione. Con uno stile che ha influenzato generazioni di artisti, e con un nome diventato sinonimo di passione, sofferenza e bellezza assoluta.

Guardare un quadro di Van Gogh significa entrare nell’animo di un uomo che ha saputo trasformare il suo dolore in arte. Perché Vincent non dipingeva solo ciò che vedeva, ma soprattutto ciò che provava. Ed è per questo che la sua arte vive ancora oggi, vibrante e immortale.

In un viaggio visivo ed emozionale che celebra la vita e l’arte di Van Gogh in un modo nuovo e affascinante, il film non si limita a esaminare le opere del pittore olandese, ma esplora anche il contesto emotivo e psicologico che le ha generate, illuminando la complessità del suo carattere e la sua ineguagliabile capacità di trasmettere emozioni attraverso il colore. Rendendo la visione accessibile non solo agli appassionati di arte, ma anche a chi desidera scoprire un lato più intimo e profondo dell’artista.

Il docufilm Van Gogh. Poeti e Amanti, proiettato in alcune sale italiane il 4 e 5 marzo 2025, rappresenta un’opportunità irripetibile per vivere un’esperienza cinematografica completa e coinvolgente. Che va oltre la semplice esposizione delle sue opere: offre una riflessione sulla sua eredità culturale e sull’influenza che la sua arte ha avuto sulla storia dell’arte e sulla percezione della bellezza.

Con l’ausilio di una narrazione coinvolgente e di una fotografia curata nei minimi dettagli, Van Gogh. Poeti e Amanti riesce a trasmettere la potenza e il sapore lieve della produzione di Van Gogh, permettendo al pubblico di entrare in sintonia con l’anima di uno dei più grandi pittori della storia.

Grazie anche alla commistione di immagini ad alta definizione delle opere, e di approfondimenti storici, il film permette di esplorare la connessione di Van Gogh con poeti, scrittori e la sua passione per l’arte, offrendo un’esperienza unica per tutti coloro che vogliono scoprire un Van Gogh diverso, più intimo e profondo.

 

Written by Carolina Colombi

 

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