Intervista a Cuspide: vi presentiamo il singolo “Anima Fantasma”

Diego, in arte Cuspide, è un artista napoletano trapiantato a Bologna. Il 17 gennaio ha pubblicato il suo primo singolo, Anima Fantasma, parte di un progetto più ampio che vedremo nei prossimi mesi.

Cuspide Anima Fantasma intervista
Cuspide Anima Fantasma intervista

Cuspide ha un’anima sensibile e molto riflessiva che si rispecchia nei suoi testi e nella sua musica. Il suo lavoro parte da avvenimenti personali per configurarsi come esperienza universale sul dolore, sull’amore, sul mettersi in discussione e sul desiderio di appartenenza.

La sua carriera approda nella musica solo dopo aver inserito le sue radici nella scrittura, terreno fertile per conoscersi e riconoscersi.

Appassionato di funk, soul, cantautorato e musica elettronica, ha regalato al pubblico una splendida composizione che miscela elementi diversi, come testimonianza che la bellezza può fondarsi sull’eterogeneità.

Il singolo è disponibile su Spotify e su tutte le altre piattaforme, prodotto e suonato da Itten e distribuito da Believe Music Italia.

 

I.S.: Ciao Diego, come stai? Il tuo nome d’arte è Cuspide e mi piacerebbe conoscere il significato che si cela dietro.  Perché questo nome, da dove proviene, da quanti anni ce l’hai?

Cuspide: Ho iniziato a scrivere di ciò che mi accadeva quasi subito, quando avevo circa 13 anni. Non scrivevo di musica, ma annotavo pensieri. Questa abitudine mi è rimasta, anche nel modo in cui strutturo le mie canzoni. Non avevo un diario, perché per me era troppo schematico. Scrivevo pensieri sparsi in merito a ciò che mi accadeva. Poi, ad un certo punto, mi sono avvicinato alla musica grazie alla presenza in famiglia di artisti e musicisti da cui rubavo letteralmente ascoltando e guardando. Anche se non suonavo, ero affascinato dal modo di giocare con le parole e adattarle alla musica. Mi affascinava la potenza della parola, essere introspettivi grazie ad essa. Quindi ho iniziato a provare le prime cose, soprattutto rap/rnb. A 17 anni, poi, ho vissuto un evento piuttosto spiacevole nella mia vita. Parallelamente a scuola stavamo studiando la cuspide in matematica. Mi ricordo di questa lezione che è stata un po’ lo specchio di ciò che stavo vivendo. La cuspide che interviene sulla curva e ne cambia il moto: esattamente ciò che stava facendo la musica con la mia vita, mi stava salvando. Ho pensato subito “Wow, è perfetto”.

 

I.S.: È la prima volta che pubblichi o ci sono state altre creazioni in passato?

Cuspide: La musica ha diversi canali per uscire, o meglio, l’arte in generale ha diversi canali per uscire. Se parliamo di progetti ufficiali, questo è il primo. In passato fare musica è stata dapprima una cura poi si è trasformata in un’esigenza senza una vera forma. Quel bisogno nel tempo si è concretizzato divenendo Anima Fantasma, il primo singolo di un progetto più ampio. Dalla mia adolescenza ad ora non ho mai smesso di comporre, anche nella mia intimità, con me stesso. Ho iniziato a strimpellare la chitarra, ho preso lezioni di pianoforte, ma non mi definisco un musicista. Sono cresciuto nel tempo con l’esperienza, anche solo nel capire quali fossero i principi base che muovevano la musica, ed è stato fondamentale per sviluppare il progetto.

 

I.S.: Quindi Anima fantasma è il preludio di un progetto nuovo, in cui vuoi comunicare quale messaggio? Chi è Cuspide?

Cuspide: Per comprenderlo bisogna fare un passo indietro, quando vivevo a Napoli. Ho vissuto la mia infanzia e adolescenza nella quasi totale presenza di maschi. In una realtà anche pervasa da un certo machismo e una certa distanza fra i due sessi: i maschi avevano amici maschi e viceversa. Quindi, fino agli anni dell’università, mi sono un po’ perso quello che era il rapporto con le donne, che definisco la vera essenza della vita. Dalla triennale e poi, definitivamente, dal trasferimento a Bologna per la magistrale ho cominciato a instaurare rapporti intimi con le donne: ho iniziato ad ascoltare attentamente ciò che mi trasmettevano. Grazie alle mie colleghe di università, alle mie coinquiline e le amiche che ho avuto la fortuna di incontrare, ho appreso tanto dal sesso femminile, anche se forse loro non se ne rendevano conto. Credo di aver ricevuto molto più di quanto io sia riuscito a dare. Ho riconosciuto la mia sensibilità, che spesso nella nostra società viene considerata come “caratteristica prettamente femminile”. Queste esperienze mi hanno condotto ad esplorare la mia parte sensibile, la consapevolezza di poter esprimere ciò che sento. Quindi questo progetto vuole mostrare la parte vulnerabile di me, e mettere in luce tutte le cose che ho vissuto e condiviso con le donne della mia vita, ma soprattutto grazie ad esse. Anima Fantasma vuole essere un punto di partenza di tutto questo.

 

I.S.: Il testo di Anima fantasma è molto profondo. Ci puoi spiegare di cosa parla e se è autobiografico? Qual è lo storytelling, il background che ti hanno permesso di arrivare a comporre e suonare Anima Fantasma?

Cuspide: Anima Fantasma è il racconto di un’esperienza che ho vissuto con una ragazza, ma che mi spinto a pensare anche a tante altre situazioni vissute da me o da altre persone che conosco. È stato l’input che mi ha permesso di creare. Tocca temi come: la tossicità dei rapporti, la difficoltà di comprendere la realtà in cui si vive e l’evasione estrema dai propri drammi. Tempo fa ho frequentato una ragazza, ma ho sin da subito percepito qualcosa di tossico nel rapporto che avevamo e ho deciso di interromperlo. Sono andato avanti con la mia vita finché un giorno, mentre ero in un club underground a Bologna, l’ho vista sotto cassa ballare. Era un contesto molto dark, con tante persone che le giravano intorno. Istintivamente nella mia mente è affiorato un “Che bella!”. È stato un pensiero malinconico, seguito poi dalla consapevolezza di tutta la tossicità vissuta con lei, seppur in brevissimo tempo. Dopo quella notte ho scritto uno storytelling sull’avvenimento, un pensiero poetico. Questo è diventato poi la canzone Anima Fantasma, in cui descrivo appunto questa tossicità ma anche la difficoltà di sentirsi parte di un luogo, come Bologna, in cui tutto è temporaneo: le amicizie, le situazioni, la stessa vita vissuta lì. Della mia esperienza a Bologna da studente a volte mi son chiesto: ma cosa mi è rimasto? Ed è un sentimento comune, proprio perché è una città che spesso spinge al limite, in cui tutto appare e svanisce velocemente.

 

I.S.: In Anima fantasma c’è una miscela di funk, musica elettronica, cantautorato, dialetto napoletano e lingua italiana. Come è venuta l’idea di unire queste cose che, tra l’altro, sono molto diverse tra loro?

Cuspide: La diversità per me è un vantaggio. È la sfida ma anche lo stimolo. Artisticamente sono nato con una scrittura Urban. Poi, con il tempo, ho scoperto i cantautori, le loro canzoni, molti artisti del passato. Grazie a Bologna ho conosciuto, esplorato ed apprezzato la musica elettronica che è quasi assente nel panorama napoletano in termini di fruibilità, o almeno lo era negli anni addietro. Il funk, invece, è sempre stato parte di me, culturalmente. Sono cresciuto ascoltando artisti come Pino Daniele o James Senese, quindi c’è sempre stata questa influenza. Non mi definisco esperto in un genere o nell’altro; ci sono diversi generi che mi piacciono. Quello che mi interessa è trovare una chiave personale. So che il mix di generi può risultare complesso, sia per chi ascolta che per l’industria musicale italiana. Ma io non cerco di rendere questi elementi compatibili a tutti i costi; cerco solo di fare ciò che mi piace nel modo più naturale possibile.

 

I.S.: Questo è evidente, perché la tua musica dà proprio un senso di naturalezza, di spontaneità. A volte siamo abituati a pensare che ogni persona o cosa debba avere un’unica identità. È più facile da ricordare, da comprendere. Ma forse le cose più speciali sono quelle in cui molte identità diverse coesistono in modo armonico.

Cuspide: Esatto. Siamo abituati a etichettare tutto. Devi essere pop, o indie, o rock. Non è sbagliato, soprattutto se si segue un genere specifico. Ma ci sono artisti che hanno sperimentato molto e che non si sono limitati ad un genere. Io non sto inventando nulla. La musica non si inventa. Quello che sento di fare è offrire una mia interpretazione, una mia chiave di lettura. Nel mio caso, mescolo funk, soul, jazz, elettronica, urban e scrittura cantautorale per creare qualcosa che prima di tutto piaccia a me. Se poi può essere apprezzato anche dagli altri, tanto meglio.

 

I.S.: Se potessi descrivere la canzone con tre parole, quali sarebbero? E perché?

Cuspide Anima Fantasma lyrics
Cuspide Anima Fantasma lyrics

Cuspide: Sperimentale, avvolgente, malinconica. La prima per il modo in cui è composta, per la miscela di sound e linguaggi diversi. La seconda perché effettivamente la musica, il ritornello ti avvolgono. La terza per la materia trattata, per quella tristezza accompagnata alla consapevolezza dell’essere tossici ma di non riuscire ad uscirne, dello stare in un posto che non sentiamo nostro ma non riuscire a cambiare questo status.

 

I.S.: Ci puoi anticipare qualcosa sul tuo futuro artistico? In che direzione si muoverà e cosa ti auguri che accada?

Cuspide: Anima Fantasma è solo l’inizio di un progetto. Il mio desiderio è che le persone possano entrare in connessione con ciò che ho realizzato, anche dandomi dei feedback. Ho il desiderio di diffondere la mia musica, di diffondere le mie emozioni con la speranza che le persone possano, in qualche modo, rivedersi nelle mie parole. E ora, andate tutti ad ascoltare Anima Fantasma!

 

“Se non ti firi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci rivedremo più / Se non ti fidi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci penseremo più// Sotto cassa o/ Sotto casa/ Ma che cambia/ Sotto una città/ Che non ci vuole più// Sotto con le droghe/ Anima fantasma/ Balli nuda/ Come fosse una tribù// Sei sei sei/ Cresciuta in fretta/ Se per se/ Rimani senza/ Quell’amore che non cerchi più/ Sisisisi/ La tua vendetta/ Sesese/ Un cerchio che aspetta/ Sisisi/ Che non si chiude più// Tu/ Che fai/ Ti guardi/ E non ti piaci/ Tu/ Che fai/ Rimani/ A farci male// Se non ti firi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci rivedremo più/ Se non ti fidi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci penseremo più/ Che lacrim nda l’uocchi/ Fals ancor/ E natavot semp tu/ Fai fint/ Ma p te chistu dulor/ É sulament nata scus/ E si t guard overamente rind/ E si t guard buon rimm/ Si a stessa man ca ta fatt a piezz/ E stessi tuoi peggiori incub// E mo/ Ca stai appriess a natu scem/ Ca ra te vo sul velen/ C piens nu poc a te stess/ E scigl senza te fa sceglier/ Se non ti firi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci rivedremo più/ Se non ti fidi/ E non ti piace/ Non mi dire e non mi fare/ Non ci penseremo più” ‒ Testo Anima Fantasma – Cuspide

 

Written by Ilenia Sicignano

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *