“Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave” diretto da Ian White: Non volevamo essere un prodotto commerciale
“[…] There’s a mutiny in Heaven!// Oh Lord, ah git down on mah knees/ (Ah git down on mah knees and start to pray)// Wrapped in mah mongrel wings, ah nearly freeze/ In the howlin wind and drivin rain/ (All the trash blowin round ‘n’ round)/ From slum-heaven into town/ Ah take mah tiny pain and rollin back mah sleeve/ […]”[1] ‒ “Mutiny in Heaven”
“Mutiny in Heaven” è il titolo della sesta ed ultima traccia dell’EP “Mutiny!” uscito nel 1983 e ripubblicato nel 1989 sotto forma di album compilation dal titolo “Mutiny/ The Bad Seed” composto per l’appunto da due EP del 1983 (The Bad Seed e Mutiny!).
Il filo tematico ripreso dal regista Ian White è denso di riferimenti e di esplosioni di simboli, con il documentario “Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave” si ripercorrono gli anni del post-punk con ascesa e collasso della band australiana che partì da Melbourne alla conquista dell’Europa.
Prodotto da Wim Wenders e distribuito in Italia da Nexo Studios (Nexo Digital) in collaborazione con Radio Capital e MyMovies, il documentario “Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave” presenta al pubblico interviste ai componenti della band, immagini d’archivio rare ed inedite, animazioni di gran gusto, ritagli di giornale, lettere, diari, volantini, manifesti, cartoline, fotografie e scalette in un amalgama di elevato spessore artistico che descrive pienamente il pensiero della band che si può riassume con: “Non volevamo essere un prodotto commerciale. Quello era il nemico!”
Al cinema per soli tre giorni, dal 2 al 4 dicembre 2024, “Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave”, è un documentario da non perdere e che permette di ripercorrere la via del successo dei componenti della band: Nick Cave (voce), Mick Harvey (chitarra, batteria, pianoforte), Tracy Pew (basso), Rowland S. Howard (chitarra), Phill Calvert (batteria).
Il sottotitolo del documentario che recita “La prima fila non è per i fragili” mostra totalmente l’idea di esibizione live che la band The Birthday Party metteva in scena con concerti violenti, irruenti, con provocazioni irriverenti al pubblico: il malessere era il protagonista indiscusso soprattutto per il mancato successo che, invece, la band si aspettava.
“A Londra qualsiasi cosa fosse accaduta con il punk era finita – e noi odiavamo, odiavamo davvero quello che sentivamo, odiavamo il posto, odiavamo il tempo e odiavamo il fatto di non avere soldi.” ‒ Nick Cave
Il progetto The Birthday Party si concluse definitivamente nel 1983, ma dalle sue ceneri nacque la fenice Nick Cave and the Bad Seed che vedeva partecipanti Nick Cave, Mick Harvey, Barry Adamson e Blixa Bargel (fondatore degli Einstürzende Neubauten che partecipò anche alla traccia sopracitata “Mutiny in Heaven” come chitarrista).
“[…] Utopia!/ If this is Heaven ah’m bailin out!/ Mah threadbare soul teems with vermin and louse/ Thoughts come like a plague to the head… in God’s house!/ Mutiny in Heaven!/ (Ars infectio forco Dio)/ To the plank!/ (Rats in Paradise! Rats in Paradise!)/ […]”[2] ‒ “Mutiny in Heaven”
Tra ispirazione artistica e dipendenze da innumerevoli tipi di droghe, la band ha affrontato tour in America ed in Europa, saltuariamente rientrava in Australia e pian piano riuscì a farsi un nome nei locali di Londra e Berlino in un cocktail di risse e distruzione psicofisica.
Il documentario mostra un vero e proprio viaggio nel passato e nel ricordo di anni di grande contestazione giovanile. Ogni componente grazie alle interviste presenterà un lato del proprio cupo umorismo si potrà assistere ad incredibili performance e comprendere meglio la carriera caotica che ha portato Nick Cave da voce post-punk della band The Birthday Party ad essere una delle figure della musica contemporanea più influenti e carismatiche.
Oltre ai 18 album in studio (ultimo dei quali del 2024 “Wild God”), Nick Cave ha collaborato a numerosi film con colonne sonore (dal 2005 con “La proposta” diretto da John Hillcoat al 2022 con “Blonde” diretto da Andrew Dominik), con sceneggiature (dal 1998 con “Ghost… od the Civil Dead” al 2012 con “Lawless” diretti entrambi da John Hillcoat) e come attore (dal famosissimo “Il cielo sopra Berlino” del 1987 diretto da Wim Wenders al 2021 con “Il visionario mondo di Louis Wain” diretto da Will Sharpe); ha pubblicato anche quattro romanzi (“King Ink”, “And the Ass Saw the Angel”, “King Ink II”, “The Death of Bunny Munro”).
“On the shore of the lake/ The old man sat and watched a woman bathing// With its golden touch, the light was such/ That the moment was worth saving// And he sang the song of the lake/ The song of the lake// And all the king’s horses and/ Oh, never mind, never mind// And he knew that he would dissolve/ If he followed her into the lake// But he also knew that if he remained upon the shore/ He would in time, evaporate// He sang the song of the lake/ The song of the lake// […]”[3] ‒ “Song of the Lake”
Si ricorda che sarà possibile vedere il documentario “Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave” solo per tre giorni, dal 2 al 4 dicembre 2024. Per controllare le sale disponibili e prenotare consultare il sito di Nexo Studios.
Info
Prenota la visione de “Mutiny in Heaven – The Birthday Party – Nick Cave” su Nexo Studios
Note
[1] Traduzione: “[…] C’è un ammutinamento in Paradiso!// Oh Signore, mettiti in ginocchio/ (Ah, mettiti in ginocchio e inizia a pregare)// Avvolto nelle ali di un ibrido, ah quasi congela/ Nel vento ululante e nella pioggia battente/ (Tutta la spazzatura gira in tondo)/ Dal paradiso dei bassifondi alla città/ Ah, prendi il mio piccolo dolore e rimboccati la manica/ […]”
[2] Traduzione: “[…] Utopia!/ Se questo è il Paradiso, me ne vado!/ La mia anima logora pullula di parassiti e pidocchi/ I pensieri vengono come una piaga alla testa… nella casa di Dio!/ Ammutinamento in paradiso!/ (Ars infectio forco Dio)/ Alla tavola!/ (Ratti in Paradiso! Ratti in Paradiso!)/ […]”
[3] Prima traccia dell’album “Wild God”. Traduzione: “Sulla riva del lago/ Il vecchio si sedette e guardò una donna che faceva il bagno// Con il suo tocco dorato, la luce era tale/ Che valeva la pena salvare quel momento// E cantava la canzone del lago/ La canzone del lago// E tutti i cavalli del re e/ Oh, non importa, non importa// E sapeva che si sarebbe dissolto/ Se l’avesse seguita nel lago// Ma lo sapeva anche se fosse rimasto sulla riva/ Col tempo sarebbe evaporato// Ha cantato la canzone del lago/ La canzone del lago// […]”