“La Russia moralizzatrice” di Marta Allevato: la crociata del Cremlino
Molti tendono a interpretare l’attuale guerra d’invasione dell’Ucraina in termini quasi esclusivamente militari, politici o economici, trascurando un aspetto non secondario della questione, che è costituito dalla nuova ideologia antioccidentale propagandata da Putin.
In questo breve saggio intitolato “La Russia moralizzatrice” (Piemme, 2024), Marta Allevato, giornalista della redazione AGI di Roma, dove si occupa di Russia, spazio postsovietico e Iran, descrive in modo documentato il processo di trasformazione sociale in senso conservatore in atto da più di quindici anni in Russia.
Allevato, che si può avvalere della sua esperienza di free-lance svolta in Russia dal 2010 al 2018, spiega come, per Putin, attraverso la costruzione di questa nuova ideologia antioccidentale, reazionaria e conservatrice, diviene anche possibile giustificare la guerra neoimperialista che lui ha voluto chiamare “operazione militare speciale”. Quest’ideologia presuppone un nuovo patto sociale, in base al quale, a fronte del disinteresse del cittadino per la politica, lo stato garantisce polizia e sicurezza.
Per il dittatore russo la necessità è quella di fornire una nuova identità ai russi, a partire da una netta contrapposizione all’Occidente, da lui descritto come decadente e corrotto.
Chi, meglio della Chiesa ortodossa, poteva fornire una nuova fede in sostituzione del vecchio ateismo di stato di derivazione ideologica?
Chi, se non il metropolita Kirill, eletto nel 2009 come Patriarca, poteva essere il miglior alleato di Putin in questa rifondazione di un’ideologia di stato?
Liberalismo, secolarismo, pacifismo, omosessualità e femminismo sono i principali bersagli al centro di questa moderna crociata.
Scrive Marta Allevato ne “La Russia moralizzatrice”: «… il femminismo è visto come una malattia, un morbo che ha infettato l’Occidente, al pari dell’omosessualità, e di cui bisogna impedire la propagazione.»
Il concetto che sviluppa Kirill è che il rapporto tra Stato e Chiesa deve svilupparsi in un’operosa unità d’intenti e distribuzione delle responsabilità.
A fine libro Allevato ha aggiunto un paragrafo molto utile e illuminante, nel quale è stata inserita la cronologia dei passaggi politici e legislativi principali facenti parte della crociata per i valori tradizionali e della lotta all’Occidente a partire dal 2007.
I passaggi salienti di tale cronologia che rappresentano un’escalation verso una forma di potere sempre più totalitaria, sono, a mio parere, i seguenti:
Febbraio 2007, Monaco – Per la prima volta il Presidente Putin denuncia l’allargamento della NATO ad Est e quello che definisce il mondo unipolare dominato dagli Stati Uniti.
Febbraio 2012 – Il Patriarca Kirill fa il suo endorsment ufficiale a Putin come candidato presidenziale.
Il gruppo femminista delle Pussy Riot viene fermato e tre delle componenti vengono arrestate con l’accusa di teppismo.
Luglio 2012 – Putin firma la Legge sugli “agenti stranieri” che diverrà uno dei principali strumenti di repressione del dissenso.
Novembre 2012 – Inizia la censura su Internet con il varo del registro unico dei siti proibiti.
Giugno 2013 – Putin firma la legge contro “la propaganda gay” che vieta di fatto i Gay Pride. La Corte europea per i diritti umani stabilirà che questi divieti ledono i diritti dei cittadini.
Nel 2013 la Russia uscirà dal Consiglio d’Europa.
Luglio 2013 ‒ entra in vigore la cosiddetta “legge antiblasfemia” o “sull’offesa del sentimento religioso” fortemente voluta dal Patriarca Kirill. Putin firma inoltre la Legge che vieta l’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso.
Febbraio 2017 – Putin approva una legge che depenalizza alcune forme di violenza domestica.
Giugno 2020 – Passa il referendum sulla riforma costituzionale che consente a Putin di rimanere in carica fino al 2036. Il matrimonio viene definito come unione tra uomo o donna. L’integrità territoriale, compresa la Crimea, diventa non negoziabile.
Dicembre 2021 – La Corte Suprema ordina la chiusura di “Memorial Internazionale” e del suo Centro per i diritti umani.
Febbraio 2022 – le truppe russe invadono l’Ucraina.
Marzo 2022 – “Novaja Gazeta” costretta a chiudere.
Novembre 2023 – Sospensione della ratifica del Trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari. Il “movimento Lgbt” viene messo fuori legge in quanto “organizzazione estremistica”.
Da questi passaggi risulta chiaro come in Russia si stia trasformando la Costituzione in un Manifesto ideologico dello Stato tale da eliminare ogni residua forma di democrazia di tipo liberale.
Ciò che Allevato sottolinea, infatti, è come questa crociata non sia indirizzata solo verso il mondo esterno, rappresentato dal “diabolico Occidente”, ma anche contro ogni tipo di opposizione o dissenso interno.
Marta Allevato conclude il libro “La Russia moralizzatrice” con una raccomandazione, che mi sento di condividere in pieno, quella di «non distogliere l’attenzione dal “secondo fronte” della guerra», vale a dire quello interno, perché sarà certamente quello nel tempo più dirompente, andando oltre gli esiti dell’attuale estenuante guerra in Ucraina.
Written by Algo Ferrari