Painting Words #4: intervista a Gabriele Artusio, illustratore
La rubrica “Painting Words” vuole tracciare l’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti dell’arte contemporanea con una serie di domande rivolte alle personalità più interessanti del panorama odierno. Nella prima puntata abbiamo incontrato Iena Cruz, nella seconda Lorenzo Babboni, nella terza Eugenio Sicomoro ed in questa quarta puntata conosciamo Gabriele Artusio.
Gabriele Artusio è nato a Ciriè (TO) il 28 Aprile 1996. Ha studiato al Liceo Artistico Aldo Passoni di Torino e in seguito all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano dove si è diplomato in pittura nel 2020.
Ha collaborato con uno studio tessile di Como ed è stato pubblicato su diverse riviste tra cui Fynpaper, Nuname, Womanlymag e Orangepeelmag.
Ha esposto i suoi lavori in Italia, Svizzera, Germania, Danimarca e negli Stati Uniti. Attualmente vive a Volpiano (TO), insegna in un liceo artistico di Castellamonte (TO) e collabora con l’azienda milanese Wallpaper come disegnatore di carte da parati.
S.T.: Quando il tuo cammino si incrocia con quello dell’arte? C’è un episodio particolare che ti ha fatto capire che l’arte sarebbe stata la tua scelta di vita?
Gabriele Artusio: Il mio rapporto con l’arte e l’illustrazione è iniziato sin da quando ero piccolo. Disegnare è sempre stato il mio hobby preferito ed ho intrapreso una formazione artistica, prima al Liceo Artistico Aldo Passoni di Torino e poi all’Accademia di Brera di Milano, e in generale posso dire che la mia passione si è stratificata e solidificata nel corso del tempo.
S.T.: Come si sviluppa il tuo processo creativo e come trai ispirazione?
Gabriele Artusio: Non ho un processo metodico e preciso, ma dedico molto tempo alla parte progettuale, in particolare allo schizzo e al bozzetto (ho libri interi pieni di disegnini, ritagli o collage). Credo che sia una parte irrinunciabile nel mio lavoro. Anche per l’ispirazione sono abbastanza variegato, anche se ho una particolare predizione per l’arte orientale (specie quella giapponese, sia antica che moderna) e il disegno di pattern e tessuti.
S.T.: Quale tecnica preferisci utilizzare o più ti appartiene. Ti capita di usare tecniche miste?
Gabriele Artusio: Mi è capitato e mi capita di usare tecniche diverse, ma quelle che mi sono più congegnali sono quelle ad acqua, in particolar modo l’acquarello e l’inchiostro di china (soprattutto quello in bastoncini da sciogliere). Di recente ho iniziato ad usare anche l’olio in maniera più personale, ma richiede molto tempo e preferisco le tecniche ad acqua e su carta per la loro freschezza e rapidità, ed alle volte mi piace unire anche altri inchiostri, tempere e matite.
S.T.: C’è un elemento predominante nelle tue opere oppure un messaggio che vuoi veicolare?
Gabriele Artusio: L’elemento che contraddistingue i miei ultimi lavori è Ines, un personaggio che avevo creato per un fumetto mai concluso. Fino all’ultimo anno di Accademia non avevo una direzione precisa, e mi piaceva sperimentare diversi temi e soggetti, senza un filo conduttore. Dal momento che Ines continuava sempre a saltare fuori in diversi miei schizzi, ho pensato che lei potesse diventare il fil rouge della mia produzione e far si che tutti i lavori siano connessi, ed io possa allo stesso tempo sperimentare con diverse tecniche e temi (magari in un periodo mi va di fare una Ines più grafica e “fumettosa” con gli inchiostri, e qualche tempo dopo posso voler provare qualcosa di più pittorico).
S.T.: I social hanno contribuito a una visione maggiore delle tue opere? Se sì, quale hai utilizzato maggiormente?
Gabriele Artusio: Certamente. I social mi hanno permesso di dare ai miei lavori maggiore visibilità, ma anche di conoscere tanti altri artisti e scoprire nuovi stili e influssi. I due che uso maggiormente sono Facebook e Instagram.
S.T: Quale il tuo sogno nel cassetto e prossimo progetto?
Gabriele Artusio: In generale mi piacerebbe poter arrivare a vivere dei miei lavori. Un paio di anni fa ho esposto per la prima volta in America alla Luz de Jesus Gallery di Los Angeles, e mi piacerebbe poter tornare a esporre in America, magari a New York.
Written by Simona Trunzo
Info opere
Ines (Onde II) 2024, Inchiostro di china, acquarello, ecoline, matite e acrilico su carta, 29,7 x 42 cm
Ines (Moda Danese) 2023, Inchiostro di china e acquarello su carta, 30 x 40 cm
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