“Vuoti di memoria” di Valerio Varesi: un caso di amnesia dissociativa

«La realtà si presentava sempre per ciò che era: un groviglio, un abbaglio, un costante equivoco.»

Vuoti di memoria di Valerio Varesi
Vuoti di memoria di Valerio Varesi

Scrive Valerio Varesi quando in questo suo ultimo “giallo” Vuoti di memoria ricompare l’imprenditore Luciano Orsi, disperso in mare da molto tempo e creduto morto come il suo socio Romeo Calandri, del quale, però, era stato ritrovato il cadavere.

Il problema è che Orsi non sa spiegare cosa gli sia successo, né come, né dove e né quando. Pare essere preda di una perdita di memoria, anche se non proprio completa. Tecnicamente si potrebbe forse parlare di “amnesia dissociativa”.

Però c’è il dubbio che stia prendendo in giro tutti, a partire dal commissario Soneri, fingendo solamente di avere perso la memoria.

Ed è proprio la memoria, con le sue mancanze e le sue falsificazioni, a costituire il primo tema del romanzo, per così dire, filosofico, perché ritengo che questo giallo sia quello più filosofeggiante fra tutti quelli scritti da Varesi. Non mancano addirittura i riferimenti a Schopenhauer ed Hegel. Non sarà un caso che Varesi sia laureato in filosofia.

In Vuoti di memoria c’è anche una novità che reputo importante segnalare; l’ingresso nella squadra del nuovo agente Vicini, proveniente dal reparto di polizia giudiziaria.

La ragazza, che non passa certo inosservata tra i colleghi maschi, anche se in divisa, porta un tocco di femminilità importante in un ambiente fino a quel momento totalmente maschile. Ed è anche brava! Tanto che alcune sue intuizioni saranno fondamentali per la risoluzione di un’indagine che si presenta fin da subito molto difficile.

Il fatto è che accadono in continuazione cose che confutano le convinzioni precedenti e che rimettono in discussione tutto; dice infatti Soneri al Mariotti, ormai in pensione: «Avete tutti la tendenza a posare la guancia sul cuscino appena raggiunta una spiegazione dei fatti plausibile. Invece la scienza è in perenne rivoluzione e confuta continuamente se stessa.»

Il romanzo è ambientato come al solito a Parma, città di provincia, con ambizioni tuttavia di piccola capitale.

Spesso, la nebbia e a volte persino la scarnebbia, fanno da sfondo alle passeggiate notturne del commissario, durante le quali può riflettere e ripensare sugli sviluppi del caso, che, nel frattempo, si fa sempre più intricato.

Si scoprono correlazioni importanti tra la mafia albanese, calabrese e i due titolari prima citati della “Serenity”, una ditta di onoranze funebri. Oltre ai due, tra i titolari c’è anche la moglie di Orsi, Cristina Agazzi, che detiene il dieci per cento delle azioni, il cui vero ruolo rimarrà misterioso fino alla fine.

I morti ammazzati aumentano via via che l’indagine prosegue, perché si scopre un collegamento con un altro caso attraverso il coinvolgimento di un killer della ‘ndrangheta, tal Musci, il quale sembra avere il poco probabile dono dell’ubiquità.

Le motivazioni delle uccisioni, però, non sono solo legate solo alla finanza, ma anche a storie passionali dove l’interesse è fortemente intrecciato con il sesso, più che con l’amore.

Gli indizi, comunque, man mano che l’indagine continua, si accumulano, cambiando sempre le carte in tavola e facendo in tal modo impazzire il commissario, il quale, nonostante i suggerimenti di Angela, avvocato e sua fedele compagna, sembra finito in un cul de sac.

Ma ecco che a questo punto si palesa la vera grande risorsa investigativa in più di quest’indagine: l’informatica.

Sarà, infatti, soprattutto grazie a Juvara, fido collaboratore di Soneri e super esperto del mondo digitale, se il caso potrà procedere in avanti e giungere a qualche verità, seppur provvisoria.

Come sintetizza Angela: «È la democrazia delle opinioni nell’epoca della sfiducia e della conseguente scomparsa del concetto di verità» che rende difficile pervenire a qualsiasi verità assoluta (questo concetto, per chi lo volesse approfondire, viene spiegato molto bene dalla semiologa Anna Maria Lorusso nel suo saggio intitolato appunto “Postverità”).

Valerio Varesi citazioni
Valerio Varesi citazioni

Oltre a tutto ciò occorre riconoscere anche quanto il caso possa essere determinante nell’indirizzare e aiutare le indagini, come afferma giustamente Soneri: «Non pensiamo mai abbastanza a quanto il caso decide per noi, ma sta in questo il fascino di ciò che accade.»

Soneri, tuttavia, sembra trovarsi molto a disagio con l’informatica anche se poi deve riconoscerne l’utilità.

Anzi, in un mondo dove il virtuale diviene sempre più preponderante, senza la risorsa informatica non si va da nessuna parte.

Insomma, i motivi per leggere Vuoti di memoria sono tanti.

Con questa breve presentazione ho potuto solo accennare alla trama, essendo questa veramente complessa e intricata, ma davvero appassionante, tale da far incollare il lettore al libro, senza esagerare.

 

Written by Algo Ferrari

 

Bibliografia

Valerio Varesi, Vuoti di memoria, Mondadori, 2024

 

Info

Acquista il libro su Amazon

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OUBLIETTE MAGAZINE
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.