“Versi e Racconti di Lombardia”: la prefazione di Teresa Stringa
“Avere dei libri senza leggerli è come avere dei frutti dipinti.” ‒ Diogene il cinico
La prima edizione dell’antologia “Versi e Racconti di Lombardia” (Tomarchio editore, 2024) è un viaggio alla scoperta di poesie e brevi prose scritte da undici fra autori e autrici che, in armonico confronto, condividono la passione per la scrittura e l’interesse verso il ragionamento sul comportamento umano.
La prima edizione dell’antologia conta al suo interno tredici raccolte: Racconti al femminile di Francesca Santucci; Brevi, verosimili e false storielle di Gian Carlo Storti; Carmina di Giuseppe Terranova; Milaneide di Marcello Sgarbi; Un canto fra le onde di Marco Leonardi; Il demone di Marley di Maurizio Fierro; Viceversa di Miriam Ballerini; Undici anni di auguri per Pasqua di Oswaldo Codiga; La bottega del fabbro di Oswaldo Codiga; Riflessioni di Paolo Chioda; Se… un giorno di Roberta Sgrò; Percorsi di Teresa Stringa; I colori del vuoto di Teresa Stringa.
La copertina dell’antologia celebra il pittore lombardo Ugo Stringa con il dipinto “Villa storica del cremasco”; la quarta di copertina è stata affidata all’illustratrice Simona Trunzo.
Per gentile concessione dell’editore si presenta in anteprima la prefazione di Teresa Stringa.
Prefazione de “Versi e Racconti di Lombardia”
“È bello incontrare i Versi e la Prosa di Autori ed Autrici che, assai sensibili a tutto ciò che ci circonda riescono, con abilità, a emozionare il lettore, trasportando ogni vissuto nei luoghi più affascinanti della bella Lombardia, a volte sconosciuta e misteriosa.
Il verde lombardo spesso la fa da padrone con le sue distese nella Pianura Padana fatta di ampi prati coltivati o, spesso, solo di erba verdissima e tenera che andrà a nutrire gli animali delle fattorie che abitano i paesini di campagna.
Ma la Lombardia cattura l’attenzione anche per i suoi immensi parchi naturali, un esempio lo abbiamo nel Parco Nord di Milano che si estende in tutta la sua bellezza in 640 ettari, comprendendo molti comuni periferici della città. È un parco ricco di vegetazione e di fauna d’ogni genere, soprattutto di volatili, compreso certi rapaci che altrove è divenuto difficile vedere, come le Poiane dalla grande apertura d’ali, argentate e solite volare ai primi albori dell’alba; il loro verso è contenuto e gentile che neppure paiono rapaci!
Le numerose Valli montane trascinano il visitatore in luoghi spesso solo immaginati, la loro struttura, gli abitanti e le distese dai mille colori inducono benessere dal primo istante di immersione nei profumi e sapori locali.
Il mutamento del paesaggio ha portato Alessandro Manzoni al trasferimento emozionale dell’animo, dove paragona il divenire dei pensieri e dei sentimenti a quelli della natura, a volte anzi, spesso, sorprendenti e cangianti. Così, come spesso accade, ad attirare l’attenzione e curiosità sono le ville storiche della Lombardia, dimore che hanno passato molte vicissitudini e hanno molto da raccontare, vite scritte dalla Storia ma anche trasmesse dalle memorie locali di chi è stato testimone e semplicemente ha sentito i racconti immaginifici e a volte stravaganti ma sempre molto intriganti: contessine infelici, fantasmi buoni e burloni, feste con simpatici imprevisti, “balletti rosa” assai improbabili e botole della morte con spade taglienti su torri ghibelline…
La poesia e la prosa trascinano la mente in un mondo che esula da qualunque faccenda della banale quotidianità, chi scrive cammina sollevato da terra, il suo sentire è piena percezione di qualcosa di superiore e nobile, i pensieri costituiscono momenti di completa pienezza e la conclusione di un racconto, di una poesia, dona serenità e soddisfazione completa a ciò che si può ben definire felicità e totale appagamento!”
Citazioni tratte dall’antologia “Versi e Racconti di Lombardia”
“Se penso al mio passato e lo confronto col presente mi sembra tutto un sogno o, peggio, un incubo. Sì, lo amavo, ma non sopportavo la sua gelosia, autentico tormento, talmente assillante e opprimente da farmi sentire sul punto di soffocare. Lui non era il mio innamorato, era il mio carnefice.” ‒ Francesca Santucci
“Era una bella mattina d’estate chiara e fresca. Sono andato a Villa Salus, per la trattativa, in bicicletta. Il portinaio, quello senza divisa, mi ha indicato dove appoggiare la bicicletta e di non chiuderla perché c’era il Primo.” ‒ Gian Carlo Storti
“A pieni polmoni respirano i monti,/ maculati da bizzarre folate d’eburnea tinta,/ a tratti anche rimbombanti sotto i colpi/ di maglio di temporali in agguato.” ‒ Giuseppe Terranova
“E a proposito di memoria, spero che il mio taccuino verde sia stato risparmiato dall’altro virus: è pieno delle cose che abbiamo vissuto, leggilo. Se invece non esiste più, sappi che quei ricordi li custodisco nel mio cuore.” ‒ Marcello Sgarbi
“Non ci ha fermato nessuno, e ora lei è nel lago, e sta nuotando; muove la coda come un delfino e la mia barca fatica a starle dietro. Si ferma all’improvviso vicino alla spiaggetta di Sulzano.” ‒ Marco Leonardi
“«Vede, dottore, poi il tempo trascorre e nella tua vita accade qualcosa. Ora non voglio farla troppo lunga, ma una mattina ti alzi e ti imbatti in chiavi che pensavi di non possedere, ecco tutto. Sì, lo so, l’ho detta male, ovviamente intendevo dire che…»” ‒ Maurizio Fierro
“Emma si fermò al terzo tornante del sentiero di pietra, aggiustandosi le cinghie dello zaino. Lo sguardo percorse la ruvidezza della roccia; da essa spuntavano fiorellini gialli e bianchi: un morbillo colorato sulla pelle grigia della parete naturale.” ‒ Miriam Ballerini
“Si chiamava “Piazza del Mulino” e si trovava nel bel mezzo di una decina di case costruite molti anni prima. Tra una casa e l’altra c’era un piccolo giardino dove quasi tutti avevano anche il pollaio.” ‒ Oswaldo Codiga
“Solo un comportamento sano,/ etico e altruista ci permetterà/ di condurre pienamente e serenamente/ il nostro percorso di vita.” ‒ Paolo Chioda
“Letizia lo fissò per qualche istante, e poi sorrise, gli sorrise per la prima volta. Si trovava d’accordo con quel modo di pensare, così semplice e universale, in contrasto con il costante e ossessivo bisogno di spiegare e dare un nome a tutto, a partire da ciò che si prova.” ‒ Roberta Sgrò
“Non ci sarebbe nulla da ridire/ sugli arricchiti/ se, troppo spesso,/ non dimenticassero/ d’essere stati poveri” ‒ Teresa Stringa
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