“Memoria di ragazza” di Annie Ernaux: un’autobiografia con le peculiarità di un libro classico
“Più resto a fissare la ragazza della foto, più mi sembra che sia lei a guardarmi. È davvero me? Sono davvero io? La ragazza della foto non è me, ma non è una finzione. È un’estranea che mi ha lasciato la sua memoria in eredità.”
Annie Ernaux, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2022, è autrice del libro Memoria di ragazza pubblicato nel 2022 da L’orma editore in una seconda edizione italiana.
“È la prima volta che rievoco quella notte tra il 16 e il 17 Agosto 1958 provando una profonda soddisfazione. Mi sembra di non potermi avvicinare alla realtà più di così…”
La Ernaux, scrittrice francese, non avrebbe bisogno di presentazioni, ma per approfondire la conoscenza di un’esponente di così ampio impatto letterario sulla contemporaneità un suo breve profilo è quanto di più utile per dare risalto a una figura di ampio spessore letterario.
Nata a Lillebonne nel 1940 è una delle voci maggiormente autorevoli del panorama culturale francese. Il romanzo Memoria di ragazza ha le peculiarità di un libro classico, seppur ambientato in epoca contemporanea, offrendo al lettore uno spaccato esistenziale di un particolare periodo della sua vita giovanile.
“Non c’è nessuna foto di lei nell’estate del 1958. Nemmeno del giorno dei suoi diciott’anni, festeggiati là, alla colonia ‒ la più giovane di tutto il gruppo degli educatori.”
Protagonista del romanzo è Annie, di cui si raccontano le vicende, in veste di educatrice, in occasione della sua permanenza presso una colonia estiva di ragazzini.
Durante l’estate del 1958, per la precisione, che evidenzia l’allontanamento per la prima volta in autonomia dalla sua famiglia d’origine.
Periodo, che le ha aperto la porta di esperienze esistenziali, quelle maggiormente significative,
rintracciando attraverso alcune fotografie pezzi del suo passato.
È un viaggio a ritroso quello compiuto dalla giovane, punto di vista narrativo del romanzo, che la porta a fare memoria dei suoi trascorsi giovanili.
“Nelle parole di questa lettera di metà maggio, sei settimane dopo il suo arrivo, leggo uno stupore. Pieno d’ammirazione davanti a un modo di comportarsi nel mondo, un agio, una leggerezza che io non possiedo, di cui ero – e sono ancora – agli antipodi. Leggerezza che oggi attribuisco alla sua costantemente confermata certezza di essere ‘adorata’ dai genitori, preferita alla sorella maggiore…”
Osservando la Annie di allora, a distanza di oltre cinquant’anni, l’autrice-protagonista manifesta il desiderio di ritrovare se stessa nel passato, che le appare adesso con maggior nitidezza. Ed è analizzandosi in maniera fredda e distaccata, quasi da estranea, che la Ernaux ritrova la sua età giovanile in un’inevitabile identificazione.
Rinvenendo episodi e memorie del tempo che fu in una fedele ricostruzione, al fine di comprendere la ragazza di allora, l’autrice crea dentro di sé un vuoto, un senso di estraneità con la giovane, di cui in un primo momento narrativo sembra non conoscere nulla.
Fino ad offrire al lettore un autoritratto di sé intimo, simile per certi aspetti a quello di altre donne della sua generazione. Un vissuto che risorge dalle ceneri del passato per farsi testimone del presente che, intriso di sentimentalismo, si è coniugato con le prime esperienze sessuali della giovane Annie.
Che la hanno trascinata in situazioni anche dolorose di cui è stata vittima, perché spinta dal desiderio di essere accettata e di adattarsi a un contesto ambientale per lei del tutto nuovo.
Un mondo di cui non aveva consapevolezza, affascinante e insidioso al contempo.
Esperienze amorose che però non hanno avuto corrispondenza nelle sue aspettative, semmai sono state fonte di delusione e sofferenza. Ma il cui esito è stato dare forma alla sua identità, occupando un ruolo che la collocasse all’interno del gruppo di cui faceva parte.
Comunque, esperienze che hanno plasmato la giovane, facendone poi una donna tesa a manifestare il proprio bisogno di libertà, quello che in seguito ha animato ogni sua scelta.
E che hanno portato la protagonista, e di conseguenza l’autrice, ad interrogarsi sulle aspettative celate nel suo progetto di vita volto ad accarezzare l’idea di diventare scrittrice.
“Ci sono esseri che sono sommersi dalla realtà degli altri, dal loro modo di parlare, accavallare le gambe, accendere una sigaretta. Invischiati nella presenza degli altri. Un giorno, o piuttosto una notte, sono trascinati dal desiderio e nella volontà di un unico Altro”.
Ed è soltanto attraverso un’analisi crudele e accurata, dopo uno scavo in se stessa, che la Annie adulta riesce a dare un senso a quelle esperienze, che hanno condizionato le sue scelte di vita.
Con un’indagine intima e intensa nei confronti del suo sé giovanile, intrisa anche di dolore a causa delle frustrazioni e dell’incomunicabilità corroborata dalla reazione dei suoi coetanei, che la escludevano dalla partecipazione alla vita collettiva.
Se inizialmente l’immagine di quella giovinetta era estranea all’autrice, dopo aver fatto un tuffo indietro nel tempo, l’autrice-protagonista riesce a identificarsi in essa e a riconciliarsi con il suo passato.
“Quale flusso di pensieri, di ricordi, quale realtà soggettiva posso attribuire a colei che compare nell’unica foto che ho di me come ragazza alla pari in Inghilterra…”
Con un registro di scrittura diretto e fluido, la Ernaux restaura nella sua memoria l’immagine della ragazza di un tempo attraverso un originale escamotage narrativo: parla di sé e della giovane che è stata in terza persona.
Certamente è un modo per mantenere il giusto distacco fra sé e gli avvenimenti del passato, rimanendo lucida e consapevole dei suoi anni giovanili, anche per non cadere in facili e approssimativi giudizi.
In Memoria di ragazza la Ernaux costruisce un’autobiografia sui generis, che copre un arco temporale durante il quale la Annie ragazza, inizialmente ingenua e piena di sogni, si trasforma in una donna temprata dalle esperienze.
Elemento, che porta il lettore a riconoscere alla scrittrice francese la grande capacità di raccontarsi senza filtri, senza edulcorare la realtà, ma mettendosi totalmente a nudo.
E non nascondendosi dietro a un racconto stucchevole solo perché inerente alla sua fase giovanile.
Memoria di ragazza è inoltre un racconto talmente somigliante alle esperienze di molte ragazze, di ieri e di oggi, da poter essere considerato un classico da leggere e da apprezzare in toto.
Un classico adatto a coloro che credono che l’educazione sentimentale si possa imparare anche leggendo un libro.
“Quando è sdraiata sull’asciugamano con gli occhi chiusi, la ragazza della foto si sente, come scriverò in una lettera, a mille chilometri di distanza dalla vecchia me”
Written by Carolina Colombi