“La rosa, la cosa, l’anarchia del verso” di Antonietta Fragnito: il ruolo salvifico della poesia
“Tu sei come una pietra preziosa che viene violentemente frantumata in mille schegge per poter essere ricostruita di un materiale più duraturo di quello della vita, cioè il materiale della poesia.” – Pier Paolo Pasolini
Pubblicata da Tomarchio editore nel 2022, la raccolta poetica La rosa, la cosa, l’anarchia del verso di Antonietta Fragnito, gode di un titolo singolare, peraltro assai emblematico. Il cui significato, come spiegato dall’autrice, è da ricercarsi nella funzione simbolica che tali parole assumono nel contesto poetico.
La rosa, fiore per definizione, è una preziosa entità del mondo della natura che, data la sua grande fragilità, è elemento a cui prestare estrema cura.
La ‘cosa’, invece, parola alquanto generica e riassuntiva, ma che assume nel quadro lirico un significato ben preciso; da interpretarsi, secondo l’immaginario che appartiene alla poetessa, come parte di un tutto, un ritorno alla terra e una fonte cui abbeverarsi.
Anarchia del verso, espressione che vuole essere il richiamo poetico a cui l’autrice ha risposto beneficiando di parole espresse in libertà. Dettate da un’ampia vocazione, quella con cui la poetessa ha espresso il suo talento in una sorta di anarchia letteraria. Che dà al suo sentire poetico la caratteristica stilistica di un’elaborazione poetica innovativa, che a tratti assume toni lirici dal carattere sperimentale.
“Ad un tratto incontri un dolore/ e non puoi dirlo neanche a tuo padre/ Egli se ne sta muto su una foto/ Se avesse potuto farlo/ avresti avuto bende dal suo amore/ e parole lenitive…” – Antonietta Fragnito
Antonietta Fragnito, poetessa, ha esercitato la professione di docente, abbandonata poi per dedicarsi alla poesia, sua primaria passione. Che le ha ispirato versi unici e intensi pubblicati in alcune antologie, e che le hanno giovato diversi riconoscimenti classificandosi in varie competizioni in un’ottima posizione.
Una fra tutti è ‘Free Poetry’, Contest indetto dalla casa editrice Tomarchio in collaborazione con il portale web Oubliette Magazine, che ha visto la Fragnito classificarsi al primo posto.
“Dio mi perdonerà il tedio ricorrente/ I corridoi delle attese del mio nulla/ La recensione quotidiana alla tazza del caffè…” – Antonietta Fragnito
Sono oltre 70 le poesie di Antonietta Fragnito comprese in circa 100 pagine, quelle che compongono il volume La rosa, la cosa, l’anarchia del verso, scrigno prezioso espresso in un connubio vincente fra parole ed emozioni. Che esprimono il ricco e variegato universo poetico della Fragnito, dovuto anche alla sua limpida sensibilità. Che le permette di donare al lettore, che non deve essere necessariamente un addetto ai lavori, ma un amante dell’arte poetica in quanto tale, l’occasione di apprezzare la profondità dei suoi versi. Che si traducono in poesie dai molti rimandi, i quali adombrano temi esistenziali di rilievo.
Il più evidente dei quali è il mondo degli affetti, a cui la poetessa affida un ruolo importante. Affetti che, se scambiati vicendevolmente, possono essere un valore aggiunto della propria esistenza come di quella altrui. Nella fattispecie, a essere sollecitazione in questa direzione è il ricordo legato alla figura paterna.
Suo riferimento privato e fonte a tutt’oggi di ispirazione, e la cui memoria muove il mondo dei suoi sentimenti. L’eco della figura paterna, in lei ha preso forma in un ricordo pressoché indelebile. Tanto da dedicargli, all’interno della silloge, una lirica struggente. Che la si può interpretare come un ritrovarsi di padre e figlia.
Quindi, la natura, altro tema affrontato nella raccolta, che si fa tramite per affermare l’esistenza di un essere superiore che governa il creato.
“Concentrati su una frase/ Sulla parola di uno sconosciuto/ Leggi lo spartito della sua voce/ Lasciati ammaliare dal suo bacio sfiorante…” – Antonietta Fragnito
Ed è in un intreccio di parole dall’indiscusso significato emozionale, le quali danno corpo a una raccolta le cui parole si inanellano l’una all’altra in una sapiente sinergia, che Antonietta Fragnito ha dato alle stampe una silloge di notevole spessore poetico espressa con abilità stilistica e letteraria. Grazie ad una maestria forte di una capacità espressiva esemplare, che trova la sua ragione d’essere nel suo universo interiore.
“È bello il cerimoniale dell’incontro/ quando l’appuntamento non è ancora fissato/ Quando non si deve tenere conto del fuso orario/ Delle circostanze/ Quando quel pazzo del destino/ ti preleva e ti porta di forza da qualche parte…” – Antonietta Fragnito
A conclusione, da sottolineare, che la poesia, eccellente espressione artistica, talvolta è meno considerata di altre forme d’arte. Ma è proprio questo tipo di espressione artistica che permette a molti di manifestare emozioni e sentimenti racchiusi nel proprio animo.
Che dire poi del ruolo salvifico occupato dalla poesia?
Univocamente riconosciuto, di cui la raccolta di Antonietta Fragnito è messaggera, anche perché capace di veicolare messaggi che possono sollevare da vari disorientamenti esistenziali.
Messaggi che necessitano di un’ampia riflessione ed elaborazione sia a livello emozionale come intellettivo, in virtù anche dell’impatto emotivo che si origina dall’approccio di coloro che fruiscono di un esempio lirico di livello.
“Ieri mi ha scritto tutto il giorno mio padre/ Per farlo ha deposto i suoi dolori in un angolo del
Paradiso/ Mi ha parlato a lungo come lui sa/ con la voce suadente. D’eterno/ Poi ha cavato di tasca il suo coraggio e me l’ha/ conficcato nel cuore…” – Antonietta Fragnito
Raccolta poetica di ampio contenuto letterario e dall’indiscussa ricchezza espressiva, i cui versi hanno il potere di rapire l’attenzione del lettore e trasportarlo in un altrove.
Lì, dove la sensibilità della Fragnito si esplicita partecipando gli altri al suo profondo sentire, grazie anche ad un’architettura poetica che affonda le sue radici in un universo emozionale che la conferma una poetessa a tutto tondo.
I cui tratti lirici, illustrati con intense pennellate emotive, frutto di una segreta alchimia, seppur realizzati in alcuni casi con uno sviluppo stringente, sono emotivamente molti toccanti. Perché capaci di colpire direttamente l’universo intimo di coloro che si cimentano in una lettura intensa sviluppata in un’equazione di parole ed emozioni appassionanti.
“Ho scritto di te stanotte/ Ho composto una poesia malscritta/ Fatta di lettere capovolte/ Errate cieche assertive questuanti/ Ho scritto asciutto e diluviato/ Ho scritto…” – Antonietta Fragnito
Written by Carolina Colombi
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