Trieste Film Festival 2022: tutti i film premiati della trentatreesima edizione
“Alle donne registe dell’Europa centro orientale. A livello globale le difficoltà dei progetti firmati da donne ad accedere ai finanziamenti, a prescindere dal valore artistico, sono maggiori e dunque ci è sembrato doveroso valorizzare le registe europee”. – Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo
Anche in questo gennaio 2022 la 33^ edizione del Trieste Film Festival, dedicata al cinema dell’Europa del centro-est, si è proposta sia in presenza che in versione online.
L’appuntamento in presenza, con pubblico distribuito in tre sale cittadine a Trieste, si è svolto dal 21 gennaio 2022 al 30 gennaio. In versione online, invece, in streaming, grazie alla piattaforma on demand MymoviesONE, dal 26 al 30 gennaio, sempre 2022.
Anche in quest’occasione a curarne la rassegna sono stati Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo. Rassegna che ha visto la partecipazione di oltre 25 paesi.
Frutto di una programmazione attenta e di spessore, il Festival ha focalizzato la sua attenzione, seguendo una formula già collaudata, sulle tre sezioni in concorso: Documentari, Cortometraggi e Lungometraggi, fiori all’occhiello di una performance variegata. Tre dei quali internazionali, tutti incentrati su problematiche sociali ed economiche appartenenti alle società dell’est Europa.
I titoli dei lungometraggi in concorso sono stati in numero di undici. Tutti rispondenti a un’esigenza di approfondimento su temi che toccano diverse questioni; con grande apprezzamento sia del pubblico presente in sala come da coloro che hanno fruito delle visioni da casa.
In apertura “Quel giorno tu sarai”, diretto dal regista ungherese Kornel Mundruczo e prodotto da Martin Scorsese; focalizzato su una questione di rilievo storico come quella della Shoah, ponendo sugli eventi passati lo sguardo dell’attualità.
Anche i cortometraggi, in numero di tredici, si sono soffermati su problematiche di vita vera, tali da essere stati motivo di richiamo e ampio interesse fra il pubblico. In rappresentanza dell’Italia, il cortometraggio Big di Daniele Pini e Inchei di Federico Demattè.
Per la sezione documentari i titoli del concorso sono stati dodici; tutti di spessore sociale importante, i quali hanno messo al centro problematiche di natura collettiva; in alcuni casi appartenenti a eventi che hanno fatto parte del passato, in altri, invece, affreschi di assoluta attualità. Lavoro molto significativo e ambizioso, per la sezione documentari, è stato 1970 di Tomasz Wolski. Che ha ricostruito le proteste scoppiate nel 1970 nella Polonia comunista.
All’interno del Festival, inoltre, due sezioni nate lo scorso anno: Fuori dagli sche(r)mi e Wild Roses: Registe in Europa. A quest’ultima, riservata a diverse realtà femminili, è stato dedicato ampio spazio sia per i temi trattati sia per la presenza di registe donne.
“Con Fuori dagli sche(r)mi abbiamo voluto creare una vetrina dedicata alle nuove prospettive e alle nuove forme cinematografiche…” – Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo
Sempre per la sezione documentari, alcune opere, in numero di sette, fuori concorso:
Babi Yar, Context, Bosnia Express, Freikörperkultur, Gorbachev, Heaven, The Jungle.
Fuori concorso anche due eventi speciali; oltre al già citato ‘Quel giorno tu sarai’, anche quello di Ildikó Enyedi, grande firma del cinema ungherese, che chiude le proiezioni con The Story of My Wife.
“Con ‘Quel giorno tu sarai’ Mundruczó e Wéber riescono a drammatizzare il movimento stesso del tempo, il modo in cui ricordiamo e il modo in cui dimentichiamo.” – Martin Scorsese
A proposito della cerimonia di premiazione delle opere ospitate dal Festival, avvenuta il 25 gennaio 2022, i premi in palio sono stati numerosi.
Il Premio Trieste è andato al lungometraggio Întregalde di Radu Muntean, a cui si aggiungono due menzioni speciali per Kelti di Milica Tomovic e Strahinja Banovie di Stefan Arsenijevic.
Il Premio Alpe Adria ha riconosciuto come miglior documentario in concorso Tvornice radnicima di Srdjan Kovacevic; a cui va aggiunta una menzione speciale riservata a Balconowy di Pavel Lozinski.
Il Premio Fondazione Osiride Brovedani per il miglior corto è andato a Pa vend di Samir Kazahada.
Il Premio del pubblico è stato assegnato al lungometraggio Mrak di Dusan Milic e al documentario Balconowy, e al cortometraggio Big di Daniele Pini.
Il Premio Corso Salani 2022, formula presente anche quest’anno, è andato al film Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni.
Audentia Eurimages – Consiglio d’Europa è andato a Women do cry di Mina Mileva e Vesela Kazakova.
A Milan Kundera di Miloslav Smidmajer è stato assegnato il Premio SkyArte.
Al documentario A looking for Horses di Stefan Pavlovic è andato il Premio Osservatorio Balcani e Concorso Transeuropa.
Il Premio CEI (Central European Initiative) è andato a Kelti di Milica Tomovic.
Il Premio Cineuropa per il miglior lungometraggio è andato a Ne Kerkim e Veneres di Novika Sefa.
A Samoglow di Jakub Prysak, miglior cortometraggio, è andato il Premio Giuria PAG, con una menzione speciale al documentario Big do Daniele Pini.
Ancora, il Premio Eastern Star 2022 a Kornel di Kata Weber.
Infine, all’italiana Luciana Castellina, protagonista della vita politica e culturale italiana e attenta osservatrice del cinema è stato assegnato il Premio Cinema Warrior Award.
“Ogni nuovo film di Mundruczó e Wéber arriva come un salutare shock per gli spettatori e per chi fa cinema: si tratta di due autori che non smettono mai di avventurarsi in territori inesplorati…” – Martin Scorsese
Anche la 33^ edizione del Trieste Film Festival, ricca e variegata, si è dimostrata all’altezza dell’offerta proposta. Che, nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria ha ottenuto un ampio successo: sia in presenza come online.
Di assoluta fruibilità da parte del pubblico, il quale ha apprezzato ogni singola performance, sebbene di ordine e peculiarità diverse fra loro. Tutte, comunque, adeguate a soddisfare le più differenti sensibilità.
“Film che manifestano un grado di ‘libertà’ tanto nella durata quanto nella struttura narrativa, aperti a ibridazioni di generi e linguaggi.” – Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo
Written by Carolina Colombi
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