“Miss Sloane – Giochi di potere” di John Madden: un film sul traffico di armi
“Per far emergere la verità non esistono regole.”

Realizzato come un thriller politico da parte del regista John Madden, il film Miss Sloane – Giochi di potere affronta una questione alquanto spinosa: la vendita di armi negli Stati Uniti. Che non subisce controlli, né da parte dei commercianti e neppure da un organo competente, al fine di limitarne l’uso. Soprattutto a persone affette da gravi deficit, che talvolta le impiegano in maniera indiscriminata.
“Se penso di essere nel giusto, lotto fino a quando mi dimostrano il contrario, a quel punto faccio un passo indietro senza problemi.” – Jessica Chastain
Protagonista delle vicende portate sullo schermo da John Madden è Elizabeth Sloane (Jessica Chastain), giovane donna in carriera e lobbista spregiudicata, disposta, almeno inizialmente, a fare gli interessi delle società che rappresenta.
Dotata di acume e abilità non comuni, la Sloane non è la sola a operare per un maggior profitto; affiancata da un team di persone senza scrupoli presta il suo servizio in nome di una carriera prestigiosa.
Sollecitata dal suo superiore, un potente capo della lobby delle armi di stampo ultra conservatore, la Sloane, a un certo punto del racconto filmico, è messa di fronte a una scelta di ordine etico. Che avviene nel momento in cui l’uomo le propone di convincere l’elettorato femminile ad armarsi per difendere i propri familiari, con il fine ultimo di opporsi ad una legge che dovrebbe disciplinare ed esercitare un severo controllo sulla vendita delle armi da fuoco.
Per la Sloane, è questa l’occasione di passare dall’altra parte della barricata, che le si presenta sotto le spoglie di Rodolfo Schmidt (Mark Strong), anch’egli lobbista ma di parte avversa, in quanto sostiene una regolamentazione affinché la vendita di armi non sia così generalizzata.
Appoggiata da un gruppo di giovani e validi collaboratori, Elizabeth Sloane sceglie di adoperarsi per una giusta causa: ottenere una vittoria a tutto campo per la limitazione della vendita delle armi diventa per lei un imperativo con cui vuole confrontarsi.
Anche a costo di mettere a rischio la propria carriera. Una carriera costruita su un impianto intellettivo ampio, quello posseduto dalla Sloane, che rischia di naufragare per una scelta morale a cui non può dire di no.
Perché l’impulso etico che la spinge ad accettare di mettersi in gioco non può essere soffocato nel nome dell’ambizione e del profitto, valori imprescindibili dal suo stile di vita fino a poco tempo prima. Ovviamente, la battaglia in cui s’impegna la vede contrapporsi ai suoi ex-compagni di lavoro, che la ostacolano per distruggerne l’immagine professionale e personale.
Se prima la sua carriera era solida e sembrava essere impermeabile a qualsiasi tipo di contraccolpo, adesso, in nome del pericolo che la Sloane rappresenta nel ruolo di paladina della legge per disciplinare la vendita delle armi da fuoco, è sotto minaccia.
“Chi vince trama un passo avanti ai suoi nemici e svela gli assi nella manica dopo che gli altri hanno svelato.”
Ambientato nella grande metropoli americana di Washington, Miss Sloane – giochi di potere è film che mette in luce le trame dietro cui si nasconde, neppure troppo velatamente, il traffico di armi.
Ed è proprio grazie al temerario contributo di una donna pronta a sollevare il velo sull’operato dei politici e sulla mercificazione che ne fanno della compravendita di armi, da cui traggono sicuri vantaggi, che quest’ultima subisce un contraccolpo.
“Meglio il suicidio della carriera che il suicidio per la carriera.”
Jessica Chastain, nei panni di Elizabeth Sloane, in quest’occasione, come in altre pellicole da lei interpretate, si essere rivela un’attrice di ottimo livello.
Dotata di un’eccellente capacità interpretativa, che l’ha spinta a misurarsi con un film che pone una questione nodale della società americana spesso trascurata, e in molti casi dalle conseguenze irreversibili.
Talvolta, infatti, sono persone innocenti a cadere sotto i colpi dell’uso improprio di armi vendute a persone spesso borderline; che non hanno alcun titolo, e neppure giustificazione, per possedere un’arma e farne un uso indiscriminato.
“La perfezione non esiste. Esiste solo il lavoro e la forza di volontà.” – Jessica Chastain

La Sloane di Miss Sloane – Giochi di potere incarna un personaggio costruito in modo alquanto avvincente e significativo.
Quello di una persona, che da cinica qual era, si trasforma in difensore di una causa in grado di trasformare una società ‘disordinata’ per la diffusione delle armi da fuoco, a costo di vedere naufragare la propria carriera brillante, in una persona dal profilo etico indiscutibile. Tale da poterla definire un’eroina dei tempi moderni.
Anche se il prezzo da pagare, nonostante la sua scelta sia moralmente elevata, è troppo alto.
È nel finale del film, infatti, che la si vede comparire davanti al Congresso per subire un’interrogazione parlamentare a causa di suoi illeciti di poco valore.
Probabilmente costruiti ad hoc, per denunciare corruzione e malaffare di cui sono protagonisti anche rappresentanti delle istituzioni. E vincere così la difficile battaglia per veder approvata la legge che regola il traffico di armi.
Una battaglia da cui uscirà vincente e che alla fine avrà la meglio sulla vendita indisciplinata, nonostante lo scontro si risolva per la Sloane in una sconfitta professionale e personale che le apre le porte del carcere. Anche se il tracollo era stato da lei preventivato in anticipo.
“Un lobbista deve prevedere, deve anticipare le mosse del suo avversario e tramare la contromisura…”
“Deve essere certa che li sorprenderà e che non si farà mai sorprendere…”
Pellicola dal ritmo serrato che fa luce su di una problematica importante su cui la società americana dibatte da sempre, ma che sembra ancora lontana da una decisione risolutiva.
È infatti la cronaca a raccontare spesso di episodi gravissimi, che in molti casi pregiudicano la vita di persone senza colpa a causa dell’uso di armi accessibili a tutti, senza che ci siano interventi concreti per limitarne la vendita.
“Nessuno ricorda i toni prudenti, una frase ad effetto sì.”
Written by Carolina Colombi