AdBlock Detected

Stai usando AdBlock

Per continuare a leggere l'articolo è necessario disattivare l'AdBlock installato nel tuo computer. Oubliette Magazine è un sito certificato e sicuro per i naviganti.

“Non fa rumore il pianto d’un bambino” di Laura Vargiu: una Terra, tante terre per il viaggio della poesia

Advertisement

Laura Vargiu è nata a Iglesias nel 1976, laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Cagliari con una tesi sulla Storia e le Istituzioni del mondo musulmano. Ha viaggiato molto, soggiornando a lungo specie in Marocco, Egitto e Giordania, dove ha potuto approfondire le sue conoscenze della cultura e della lingua araba.

Non fa rumore il pianto d'un bambino
Non fa rumore il pianto d’un bambino

Autrice di libri in prosa e in versi, nonché di prefazioni, postfazioni e recensioni critiche per altri autori. Collabora con siti letterari e riviste on line ed è membro di giuria in concorsi letterari.

Ha pubblicato: Il cane Comunista e altri racconti (Gli Occhi di Argo Editore); Il viaggio (Youcanprint); La Moschea (Zerounoundici); Viaggi. Racconti mediterranei (L’ArgoLibro); I cieli di Gerusalemme e altri racconti (L’ArgoLibro); Il rimpianto. Poesie d’amore, disamore e altre disgrazie (Thoth); Baboche, l’asinello che voleva vedere l’oceano, ebook (Youcanprint).

Questa nuova raccolta poetica, Non fa rumore il pianto d’un bambino, è nata nel 2020 quale esito del I° posto conseguito dalla poetessa sarda Laura Vargiu al Premio Internazionale I versi non scritti 2019 ed è stata pubblicata dalle Edizioni Migr-Azioni, con nota introduttiva di Michele Docimo, editore, giornalista e presidente di Migr-Azioni per il cambiamento.

Advertisement

L’autrice stessa spiega le motivazioni e il criterio di scelta delle poesie che compongono la breve, ma intensa antologia, composta di trentadue liriche, varie per lunghezza, tono e contenuti, ma sostenute da un forte sentire umano e da un costante coinvolgimento morale e civile.

Incastonate nella storia, nel quotidiano, altrui e nostro insieme, poesie capaci di piegare la linea spazio-tempo e far combaciare e concentrare tutto in quei versi pieni.

Quando Laura Vargiu, citando Nizar Qabbani, parla de “la terra delle emozioni” in riferimento alla poesia, offre anche una chiave di lettura del suo poetare racchiuso in questa scelta antologica di propri versi: la Terra è oggetto di uno sguardo che, passando dall’attenzione di sensi e intelletto, sviluppa occasioni e immagini che danno vita e sostanza alla poesia. La Terra tutta, dimora dell’abitare e del vivere, del nascere e del morire. Luogo dei Buoni e dei Cattivi, luogo di pensieri profondissimi e di com-passionevoli slanci, di mani tese per chiedere e per dare.

Una poesia, quella di Laura Vargiu, che ha scelto di stare Qui e Ora per poter essere ovunque e in ogni tempo. “Intorno a una terra inaridita da promesse bugiarde” si alza ancora alto il messaggio della poesia. Come per il singolo, così per le comunità umane e per il nostro stesso pianetale ferite di ieri/ sono le cicatrici di oggi/ già orme appassite su sentieri futuri,/ tutto scivola via/ ma tutto resta.”

La Poetessa ascolta il pianto muto che s’alza dalla terra come fumo da un bosco che brucia e “nell’incenerito Golgota di solitudine” carezza con amorevole sguardo tanta sofferenza e quello stesso sguardo è capace di gettarlo più in là, oltre il buio, la solitudine, il dolore e il male, verso un “giorno/ al confine dei giorni. Là la felicità sarà / soltanto un infinito viaggio/ che non impone partenze/ né attende ritorni”.

Laura Vargiu
Laura Vargiu

Da Oriente a Occidente, dalla Storia al Mito, immagini e parole volano agili, acute e precise, senza esitazioni.

“Saffo non canta più.” Così pure “È muto questo tempo/ sotto il cielo di Aleppo”. Dilagano deserti sulle terre e mentre si spezzano vite e parole ecco che “s’ascolta il silenzio/ ch’esplode feroce”. Forse siamo davvero “l’infinita notte d’una terra”, della Terra.

Laura Vargiu però non s’arrende, non cede e continua a porre a questa terra di poesia infinite e fondamentali domande. Non si ferma, percorre in lungo e in largo luoghi, vicende, memorie; interroga se stessa e sempre cerca la bellezza della vita, cerca, e coi suoi versi addita una stella.

 

Written by Katia Debora Melis

 

Advertisement

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: