II Canto Spirituale di Novalis dedicato al Natale

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“Canto Spirituale II”

Canti spirituali - Novalis - Photo by Filomena Gagliardi
Canti spirituali – Novalis – Photo by Filomena Gagliardi

Lontano in Oriente i primi albori,

Ringiovaniscono grigie ere;

dalla fonte di luce e di colori

un lungo profondo sorso da bere!

Sacro esaudirsi di antica nostalgia,

amore soave trasfigurato da Dio!

 

Scende il fanciullo beato

di tutti i cieli alfine sulla terra,

soffia di nuovo e crea nel canto

vento di vita intorno alla terra,

ammassa in nuove fiamme dall’eterno

bagliore scintille disperse da tempo.

 

Dovunque scaturisce dai sepolcri

nuova vita, nuovo sangue;

perché l’eterna pace ci doni

si tuffa nel flusso vitale;

sta nel mezzo con mani ricolme,

attende ogni preghiera in atto d’amore.

 

Lascia che i suoi miti sguardi

In fondo all’anima ti penetrino,

dalla sua gioia eterna lasciarti

conquistare tu devi.

Cuori, spiriti, sensi daranno

tutti inizio a un nuovo ballo.

 

Afferra le sue mani senza temere,

Imprimiti il suo sembiante,

devi rivolgerti a lui sempre,

fiore verso il raggio solare;

basta che tutto il cuore gli riveli,

sarà tuo come una sposa fedele.

 

Ora è diventato nostro

il Dio che ci ha dato tanto spavento,

nel Sud e nel Nord ha risvegliato

rapido i germi del cielo,

e così nel giardino di Dio ricolmo

curiamo ogni fiore e bocciolo.

 

Novalis
Novalis

Novalis (Schloss Oberwiederstedt, 2 maggio 1772 – Weißenfels, 25 marzo 1801) è stato un poeta, filosofo, teologo e scrittore tedesco. Pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg fu esponente del Romanticismo tedesco e creatore del nontiscordardimé, quel fiore azzurro simbolo del movimento. Fu appassionato di religione sin da piccolo, anche perché cresciuto in una famiglia cristiana ed estremamente solitaria. Le sue liriche appartengono alla mistica ed alla filosofia, di contenuto originale per la sua epoca.

Poco prima di morire per tubercolosi scrisse:

La poesia sana le ferite inferte dall’intelletto. Essa è appunto formata da elementi contrastanti – da una verità sublime e da un piacevole inganno.”

Precursore di epoche future lo si può inserire anche in correnti come dadaismo e surrealismo:

“Nessuno sa che la peculiarità del linguaggio è proprio quella di preoccuparsi solo di se stesso. Perciò esso è un mistero così portentoso e fecondo: se infatti si parla solo per parlare allora si pronunciano le verità più splendide e originali. Se invece si vuol parlare di qualcosa di determinato, allora il linguaggio, questo spiritoso, ci fa dire le cose più ridicole e insensate […]. Potessimo far capire alla gente che per il linguaggio accade lo stesso che per le formule matematiche: costituiscono un mondo a sé, giocano solo con sé stesse, non esprimono altro che la loro meravigliosa natura e proprio perciò sono così espressive, proprio perciò vi si rispecchia l’insolito gioco dei rapporti tra le cose […] solo nel loro libero moto si manifesta l’anima del mondo.”

Novalis fu lettore di Plotino e dei neoplatonici, similmente a Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837) il suo pensiero era orientato al frammentismo poetico e saggistico. Il concetto della sua idea centrale è la capacità di immaginazione, l’immaginazione creatrice da trasporre in parola poetica, magica. Il logos non è una zona arida e razionalistica dell’intelletto bensì vale la logica dell’imago, dell’immaginazione. Novalis ha udito e trascritto il canto così da continuare la tradizione mistica europea.

I Canti Spirituali sono stati scritti tra il 1799 e il 1800. Sono componimenti di ispirazione cristiana. Tutta la produzione novalisiana è ispirata da elementi religiosi e si inserisce in quel periodo detto Romanticismo in cui si elaborano i temi del rapporto tra infinito e finito. Temi trattati anche dalla filosofia dell’Idealismo tedesco, sviluppatasi sempre durante il periodo romantico. Romanticismo e Idealismo talora si incontrano, ma non sempre come nel caso di Hegel.

Godiamoci, dunque, questa bella poesia, adatta a tutti credenti e non. Anche a chi è laico, risulta infatti evidente che il Cristianesimo è stato uno degli eventi che ha contribuito alla nascita dell’Europa, insieme alla cultura classica. Lo sapeva bene il filosofo italiano del Novecento, Benedetto Croce (di tradizione idealistica non a caso) per il quale non possiamo non dirci Cristiani.

 

Bibliografia

Novalis, Inni alla Notte/Canti Spirituali, Mondadori, 1982 prima ed, it, tr. di Roberto Fertonani, edizione a cura di Virginia Cisotti

 

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