Uomini contro il Femminicidio #12: le parole che cambiano il mondo con Alessio Caterini
Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.

Per dare loro il massimo della potenza espressiva e comunicativa, ho scelto di contattare, per una serie di interviste, vari Uomini che si sono distinti nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.
Ho chiesto loro, semplicemente, di commentare poche parole, che qui seguono, nel modo in cui, liberamente, ritenevano opportuno farlo. Non sono intervenuta chiedendo ulteriori specificazioni né offrendo un canovaccio.
Alcuni hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altri sono stati sintetici e precisi; altri hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità.
Non tutti hanno espresso opinioni univoche, contribuendo, così, in modo personale alla “ricerca sul campo”, ma tutti si sono dimostrati concordi nell’esigenza di un’educazione sentimentale e di una presa di coscienza in merito a un fenomeno orribile contro le donne, che necessita di un impegno collettivo.
Oggi è il turno, per Uomini contro il Femminicidio, di Alessio Caterini, cantautore romano autore del singolo “Michela” che affronta il tema del femminicidio e delle relazioni malate.
Femmina
Considero la dicitura femmina come appartenente alla definizione nel campo dell’identità di genere. Troppo spesso ormai si ha la percezione che “femmina” abbia assunto tutt’altro significato… purtroppo ancora vi è l’idea che la “vera femmina” sia solo quella appartenente all’ambito domestico, capace solamente di fare figli, che non vuole arrendersi allo scorrere del tempo e cerca in qualunque modo di rimanere giovane e attraente, che deve stare al suo posto senza poter avere la propria indipendenza, che non sappia guidare e che sia logicamente in grado di sedurre un uomo. Ovviamente mi dissocio da queste definizioni che per niente riguardano il mio modo di pensare e spero che appartengano a sempre più meno persone.
Femminismo

È un movimento paritario che, al contrario di quello che si pensa, non è un eleva la donna ad uno stadio superiore. È un movimento che combatte affinché, in qualsiasi luogo o epoca, non ci sia alcuna differenza di posizione, valore e scelta tra un uomo e una donna.
Femminicidio
Premetto che il vocabolo per mia ideologia personale è quanto di più sbagliato si possa dire o scrivere, poiché il femminicidio non è altro che un omicidio (che non implica un reato contro un uomo nel senso di maschio, ma nel senso di specie).
Femminicidio è un termine che si usa quando un omicidio è commesso ai danni di una donna che si è ribellata all’imposizione di subordinamento o all’annientamento dell’identità attraverso una distruzione fisica e/ o psicologica.
Educazione Sentimentale
Educazione sentimentale è permettere a qualcuno di educare, conoscere, scoprire e riconoscere un’emozione.
Sostanzialmente educare sentimentalmente qualcuno è insegnargli l’empatia, l’arte di mettersi nei panni di qualcun’altro, che rispecchia perfettamente uno degli insegnamenti al quale diamo sempre troppo poco peso e che invece andrebbe approfondito: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.
Written by Emma Fenu
Info
Uomini vergogna
uomini pieni d’odio
gonfi come otri
di un ego smisurato
detentori di poteri efferati
che ancora usano le donne
senza capirle e amarle
siete la preistoria….
uomini a volte solo di nome
belve feroci di fatto
senza alcun brandello di senno
che osano violare e battere
uccidere la loro stessa origine
mi fate male…
maschio stupido e arrogante
pregno di tracotante supremazia
indegno di sentimenti d’amore
che pretende di vincere e piegare
l’anima di una creatura più fragile
mi fai ribrezzo…
individuo del mio stesso sesso
con la virilità al posto del cervello
la smania di dominio innata
gratificata dalla cultura del potere
incapace di sensibilità e confronto
mi fai vergognare…
per quanto tempo ancora
uomini semplici come me
dovranno vergognarsi
e sentirsi indegni per colpa
dei maschi che calpestano
l’altra metà del cielo?