Storie e leggende – Narrazioni per famiglie al Castello di Padernello: il 23 febbraio 2020 in visita al maniero quattrocentesco

“S’ode a destra uno squillo di tromba;/ a sinistra risponde uno squillo:/ d’ambo i lati calpesto rimbomba/ da cavalli e da fanti il terren./ Quinci spunta per l’aria un vessillo;/ quindi un altro s’avanza spiegato:/ ecco appare un drappello schierato;/ ecco un altro che incontro gli vien.” – Alessandro Manzoni

Castello di Padernello
Castello di Padernello

La Battaglia di Maclodio, resa popolare dai versi di Alessandro Manzoni ne “Il Conte di Carmagnola” si svolse il 12 ottobre 1427 e vide schierarsi le truppe del Duca di Milano Filippo Maria Visconti contro la Repubblica di Venezia e di Firenze, unite in una lega contro il Ducato di Milano. Luogo della battaglia fu appunto il centro di Maclodio, e l’esito della battaglia a favore della Serenissima Repubblica sancì il predominio dei veneti sul territorio attorno a Brescia.

Fra i monumenti ed i personaggi protagonisti di questi scontri, appena 13 km a sudovest del campo di battaglia, sorge il quattrocentesco Castello di Padernello.

Il maniero fu edificato per volere della famiglia Martinengo (la cui origine è contesa fra Brescia e Bergamo, ed è attestata la presenza della famiglia nella Bassa Bresciana a partire dall’XI sec), probabilmente come espansione dell’originaria casa-torre circondata da un doppio fossato di cui si ha informazione da un documento del 1391. Questa torre ricopriva la funzione di controllo e avvistamento lungo il confine con il Ducato di Milano.

Verso la seconda metà del 1400, il castello fu ampliato con l’edificazione di un mastio provvisto di merlature guelfe, mensoloni feritoie e caditoie per la raccolta idrica. Nella corte interna, un portico con arcate a tutto sesto alternate da colonne in pietra e capitelli recanti scudi con l’aquila imperiale (simbolo araldico della casata dei Martinengo) ornano elegantemente la facciata settentrionale della corte alla quale si innesta armoniosamente un loggiato sulla facciata occidentale, ornata da pilastri di gusto cinquecentesco sui quali campeggiano gli stemmi delle famiglie Martinengo e Colleoni, famiglia quest’ultima imparentata coi Martinengo. Al ‘500 vengono datati anche il salone dell’ala orientale ed il porticato meridionale, i soffitti a vela e a botte, i soffitti lignei a cassettoni decorati.

Nel Settecento il castello subì un importante rinnovamento architettonico e funzionale voluto dal Conte Gerolamo Silvio il quale scelse l’architetto bresciano Giovanni Battista Marchetti, che trasformò il castello col suo impianto medievale in una elegante villa signorile secondo lo stile dell’epoca. Si realizzarono in questo periodo lo scalone di rappresentanza, la sala da ballo e una cappella dedicata ai Santi Faustino e Giovita. Il prospetto esterno del castello venne ingentilito con balconcini in pietra e ringhiere in ferro battuto sul lato settentrionale e sul lato orientale, mentre sul lato meridionale venne aperto il portale che affaccia al giardino esterno sul fossato.

Il castello rimase di proprietà della famiglia Martinengo sino al 1834, per esser poi suddiviso in altri assi ereditari a causa dell’assenza di eredi maschi del casato, e fu abbandonato nel 1961, cadendo in rovina e preda di saccheggi.

Il recupero del castello ebbe inizio negli anni ’80 sotto la guida di don Antonio Fappani e dell’Associazione Amici del Castello, coi primi restauri.

Castello di Padernello
Castello di Padernello

Nel 2002 il castello è stato acquistato dal Comune di Borgo San Giacomo e da un gruppo di imprenditori che hanno finanziato i lavori di restauro. Oggi il castello è concessero in comodato d’uso gratuito ventennale alla Fondazione Castello di Padernello, che ne rende possibile l’accesso ai visitatori dal lunedì alla domenica, e che vi organizza affascinanti eventi come quello che si svolge oggi 26 gennaio con replica il 23 febbraio 2020: eleganti dame, anime erranti e personaggi misteriosi torneranno a vivere nelle eleganti stanze del Castello di Padernello per due nuovi appuntamenti intitolati “Storie e leggende – Narrazioni per famiglie”.

I partecipanti all’evento potranno ripercorrere le affascinanti storie che animano la tradizione orale del territorio della Bassa Bresciana, tramandate di generazione in generazione dalle persone che spesso lavoravano al servizio signori e dame. L’attrice Sara Manduci, impersonerà una donna della servitù dell’antico maniero, e la sua voce narrante condurrà i partecipanti in un racconto teatralizzato, arricchendo di meraviglia e di suggestioni la cornice unica dei luoghi del Castello di Padernello, tra soffitti affrescati, cucine, opere d’arte e mobilio d’antiquariato. Grandi e piccini verranno guidati in un percorso tra misteri ed intriganti segreti, vicende poco conosciute e leggende locali. Capiterà magari di incontrare anche lo spirito errante della Dama Bianca, che secondo la famosa leggenda del Castello, torna nel suo maniero ogni 10 anni con un arcano da svelare.

Le storie narrate da Sara Manduci sono state raccolte da Gian Mario Andrico e illustrate da Nadia Sayed Ali. “Storie e leggende – Narrazioni per famiglie” è un’esperienza consigliata ai bambini fra i 6 e i 13 anni. Costi: 5 euro per gli adulti, 3 euro per i bambini.

I posti disponibili sono limitati e la prenotazione è obbligatoria; è possibile effettuarla telefonando o scrivendo un’e-mail alla Fondazione oppure compilando l’apposito form online sul sito Internet, nella pagina dedicata all’evento.

L’iniziativa è realizzata con il contributo della Fondazione Cariplo, nell’ambito del bando Cultura Sostenibile.

“Siede a banchetto la tua dama/ lo sguardo assorto…/ Fuoco e calore nelle tue sale/ danze, colori e allegria/ canti e rumori, suoni di risa/ nella tua casa, signore di Baux.” – Angelo Branduardi

 

Written by Claudio Fadda

 

 

 

Info

Sito Castello di Padernello

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