Intervista di Altea Gardini ad Elena Mearini: vi presentiamo il progetto Scrivere al museo
Per molto tempo mi sono chiesta se ci fosse un modo per vivere i musei in una maniera che non contemplasse solo il divagare tra le sale. Di solito si passeggia tra le opere, si leggono le didascalie e il più delle volte l’interazione termina qui.

In un tempo piuttosto recente, sono nati i laboratori per i più piccoli, per avvicinare le nuove generazioni; sono nate iniziative che ospitano attività gastronomiche e danzanti all’interno del museo per gli adulti ma, in quelle occasioni, il fulcro dell’attività non sono le opere. Allora, come avvicinare l’essere umano all’opera?
Mi sono imbattuta in un progetto bellissimo, a cui un giorno mi piacerebbe poter partecipare. Pensate di visitare un museo con taccuino e una penna, di osservare l’opera e che questa vi suggerisca qualcosa che avete nell’animo o la sua storia. Non vorreste raccontarla? Non vorreste lasciare che la suggestione vi possegga e, magari, da questa scaturisca un dialogo con la stanza, l’autore e con le altre persone che sono con voi?
Il progetto di cui parlo è “Scrivere al museo”. Esso nasce dalle mani e dalle menti di Elena Mearini e Giuliano Gaia.
Elena Mearini è una docente e una scrittrice che si occupa di narrativa e poesia. Conduce laboratori di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica.
Giuliano Gaia è un esperto di musei di livello internazionale. È Co-Fondatore dello studio di innovazione culturale InvisibleStudio e docente di comunicazione culturale presso Università IULM, Scuola Holden di Torino, 24 Ore Business School, Università di Bergamo e Politecnico di Torino.
Questi due esperti del settore vi condurranno in un workshop di scrittura creativa e il risultato, che io posso ancora solo immaginare, è pura magia e consapevolezza di se stessi all’interno di un mondo che è fatto di bellezza, di nostra storia e di quella del mondo.
Ho pensato che, dato che le date riguardano gli spazi museali milanesi, non potendo partecipare, di invitare una degli ideatori del progetto a parlarci ci come questo è nato e si sviluppa. Con me c’è, appunto, Elena Mearini.
A.G.: “Scrivere al museo” è un progetto davvero interessante. Un gruppo di persone che, in una giornata magica, in visita al museo, con una penna in mano, con l’aiuto di Elena Mearini e di Giuliano Gaia, si appresta ad affondare le mani e la mente in un viaggio pieno di anime e di storia. Come nasce l’idea e il progetto?

Elena Mearini: Sì, Scrivere al Museo è un’esperienza culturale e creativa che nasce due anni fa da una chiacchierata tra me e Giuliano Gaia, grande esperto di musei, docente universitario e persona innamorata della bellezza. Ad unirci, oltre ad un’amicizia storica, è proprio il desiderio di inseguire e indagare il bello in ogni sua forma. Scrivere al museo vuole essere occasione di incontro e scambio tra l’arte, la cultura e la creatività di ogni singolo partecipante. Per noi è fondamentale che ognuno si senta pienamente “libero di essere” mentre si muove, osserva, pensa e scrive tra i musei e i luoghi che di volta in volta scopriremo.
A.G.: Durante i workshop di scrittura visiterete vari musei, c’è una logica nel percorso che seguirete oppure è stabilito dalla casualità del momento?
Elena Mearini: La scrittura nasce proprio dalle suggestioni che ogni luogo offre. I diversi spazi, le diverse atmosfere contribuiscono a costruire una narrazione. Abbiamo quindi strutturato ogni workshop pensando al Dove si scrive, con quali oggetti, quadri, opere e storie a farci da “suggeritori”. Inoltre, approfondiremo di volta in volta alcuni tra i più importanti temi della narrazione, in modo da fornire gli strumenti necessari alla costruzione di una storia scritta.
A.G.: Sono una convinta sostenitrice che nei musei, attraverso le opere ospitate, siano ospiti e testimoni delle vite e delle anime di coloro che hanno creato i pezzi che possiamo ammirare e anche di tutte le altre persone che, negli anni, gli sono passate accanto e le hanno amate. Il museo è un luogo di incontro per l’umanità di ieri e di oggi, vi è mai capitato, nei racconti dei partecipanti, che queste, attraverso l’inchiostro, si parlino e ne scaturisca una sinergia?

Elena Mearini: Certamente la storia racchiusa in ogni museo o luogo visitato influenza la scrittura e la narrazione, creando talvolta degli affascinanti confronti tra il prima e il dopo. Quello che è stato si ritrova a dialogare con quello che è, dando vita a un tempo “altro”, inedito, tutto da scoprire.
A.G.: “Scrivere al museo” nasce per la città di Milano o avete in programma di affrontare tutta la bellezza di Italia? Io vivo a Ravenna, c’è una possibilità che tra lo scintillio dei nostri mosaici, ci sia la possibilità di un progetto simile?
Elena Mearini: Sì, sarebbe molto bello esportare il progetto anche in altri luoghi d’Italia e ci stiamo ragionando. Ravenna, con i suoi mosaici, sarebbe inoltre emblema degli incastri narrativi, i tanti tasselli da far combaciare affinché una storia funzioni in maniera efficace.
A.G.: Quali sono le vostre prossime date e i prossimi luoghi che visiterete?
Elena Mearini: Queste sono le date e i temi che tratteranno i workshops interessati:
10 novembre, alla Casa Museo Alda Merini: L’ispirazione;
1° dicembre 2019, GAM Galleria Arte moderna: I personaggi;
12 gennaio 2010, Spazio Emilio Tadini: le immagini
9 febbraio 2020, Museo Archeologico e cinque vie: le tracce
15 marzo 2020, Binario 21: il lato oscuro.
Written by Altea Gardini