Selfie & Told: la band Spread racconta il nuovo album “Vivi per Miracolo”

“Sfugge tra i rami radiosa/ Nascosta nell’ombra dietro di te/ C’è ciò che non riesci a vedere/ Un’altra realtà che ci rapirà/ Ma prova se puoi/ Appare dal nulla/ Dipinge le stanze/ Ti copre di rose/ Con nuove speranze/ Quante possibilità!” ‒ “Come nuovi”

Spread

Sembrava non dovesse succedere mai.

Sei anni dall’uscita di “C’è tutto il tempo per dormire sottoterra” sono davvero una vita.

E sono più di tre anni che noi, gli Spread, non mettiamo piede su un palco.

Ovviamente ci siamo fermati per un po’; sarebbe assurdo affermare che abbiamo lavorato sul progetto per tutto questo tempo (manco “Chinese Democracy”…) ma dopo esserci presi il giusto tempo da dedicare alle nostre vite ci siamo finalmente ritrovati anche come band.

E lo abbiamo fatto nel modo più naturale che ci sia. Rientrando in studio e rimettendoci a suonare parecchio, in paziente attesa che arrivasse qualcosa di buono.

Nessuno di noi è arrivato con idee precise e tantomeno con canzoni in testa, Abbiamo semplicemente seguito un flusso che senza alcun artificio è diventato Vivi per Miracolo”. Non vediamo l’ora di farvelo sentire.

Ed ora beccatevi questa Selfie & Told!

 

S.: Perché vi siete scelti questo nome così urticante per gli italiani?

Vivi per Miracolo

Spread: Nonostante il nostro aspetto molto bello e giovanile ormai abbiamo tutti sui 35 anni, se calcoli che la band è nata quando avevamo circa 14 anni capisci che ai tempi la Merkel era una bimba spensierata che giocava con le Barbie. Abbiamo anche pensato di cambiare nome ma poi vedendo Terence Trent D’Arby, Puff Daddy, eccetera, abbiamo dedotto che cambiare nome è una cosa da scoppiati.

 

S.: Come è nato “Vivi per Miracolo?

Spread: Dopo un lungo periodo di inattività, abbiamo deciso di rimetterci al lavoro ricominciando a trovarci con continuità, improvvisando e lasciando fluire la musica senza alcun bisogno di fissare idee precise. Dopo circa un anno e mezzo di Jam abbiamo ripreso in mano tutte le registrazioni di questo periodo ed è iniziato poi un lungo lavoro di riascolto e selezione. Potete immaginare cosa significhi riascoltare diverse centinaia di ore di bordello. Ma qua e là abbiamo trovato gli spunti dai quali abbiamo arrangiato i 10 pezzi che compongono “Vivi per Miracolo”.

 

S.: Come avete registrato il disco?

Spread: C’è da dire che in questo siamo stati davvero dei privilegiati. Alberto Ferrari è un nostro amico e quando ci ha sentito provare i nuovi brani nel nostro studio ci ha confidato che secondo lui potevamo tentare una registrazione in live session all’HenHouse (il famoso pollaio dei Verdena). E così è stato, nella settimana più calda del secolo, ci siamo ritrovati per sette giorni dalle dieci del mattino alle due di notte per incidere l’ossatura dei nostri brani, poi con calma nel mese a seguire abbiamo registrato le voci e un po’ di sovraincisioni. Il tutto quindi è stato ripreso live in diretta su nastro, suonando tutti insieme senza nessuna possibilità di correggere errori. Insomma questa è la nostra più grande soddisfazione, “Vivi per miracolo” non sarà un disco perfetto ma è esattamente così come l’abbiamo suonato.     

 

S.: Come vedete il futuro degli Spread?

Spread

Spread: Per prima cosa adesso non vediamo l’ora di tornare sul palco. Il 30 marzo finalmente si riparte. Poi si vedrà, l’idea sarebbe quella di fare concerti fino alla fine del 2018. Ora abbiamo il nostro studio quindi possiamo trovarci a suonare tutte le volte che vogliamo, diciamo che se tutto va come deve andare non bisognerà aspettare di nuovo 6 anni per ascoltare un nuovo disco degli Spread… Anche se l’idea di passare alla storia come la band più pigra di sempre ci stuzzica parecchio.

 

L’aria che respiri esploderà/ Sei in ansia/ Fissa la bandiera indomita/ Non è bianca/ Trumpolino ci spaventa già/ Schiaffi in faccia/ Tuffo a testa in giù senza pietà/ Nella guerra/ Cosa comportano due voti in più o no?/ Cosa comportano scelte impavide?‒ “Trumpolino”

 

Written by Spread

 

 

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