“La Storia come mai vi è stata raccontata” di Daniele Ganser: gli eserciti segreti della NATO
“Nell’Apocalisse l’angelo giura che il tempo non esisterà più. È molto giusto, preciso, esatto. Quando tutto l’uomo raggiungerà la felicità, il tempo non esisterà più, perché non ce ne sarà più bisogno. È un’idea giustissima. Dove lo nasconderanno? Non lo nasconderanno in nessun posto. Il tempo non è un oggetto, è un’idea. Si spegnerà nella mente” ‒ Fëdor Dostoevskij
Alcune volte si prendono in mano libri che hanno conquistato la nostra attenzione attraverso il titolo. È una questione di attrazione, anche se, come in questo caso, non sai cosa aspettarti e come le pagine di faranno rescere e maturare.
I libri di cui parlo sono portatori di storie che hanno influenzato la vita di intere popolazioni, perfino le nostre esistenze quotidiane, ma erano state tenute nascoste. In questi libri scopriamo che chi non ha vissuto quel pezzo di storia di veramente poco di come il mondo sia stato più volte rovesciato e, spesso, nemmeno chi l’ha percepito sulla propria esistenza ha realmente compreso cosa stesse accadendo.
Il titolo di cui ho svogliato, vivendole, le pagine è: “La storia come mai vi è stata raccontata. Gli eserciti segreti della Nato” edito da Fazi nel 2018 e scritto da Daniele Ganser.
Daniele Ganser è Ricercatore presso il Centro per gli Studi sulla Sicurezza (CSS) dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia (ETH) di Zurigo.
Nato nella Svizzera italiana, ha studiato in Inghilterra alla London School of Economics and Political Science (LSE), in Olanda all’Amsterdam University (UVA) e in Svizzera alla Basel University.
Ha pubblicato per conto delle Nazioni Unite libri sulla crisi missilistica cubana e sui rapporti tra la Svizzera e l’Unione Europea.
“Mi sono seduto al buio e ho pensato: forse non c’è nessuna grande apocalisse, ma una processione infinita di piccole apocalissi.” ‒ Neil Gaiman
Tutto è iniziato quando gli Stati Uniti sono arrivati a salvare il vecchio mondo dalle mani di Hitler o, forse tutto è avvenuto prima?
Pur di proteggere i cittadini e la democrazia è giusto organizzare gruppi di azione nell’ombra e permette che essi scivolino tra la lealtà alla protezione di uno Stato e l’illegalità di essere presenti lì dove non dovrebbero?
Chi ha vissuto l’epoca della Guerra Fredda se lo ricorda: la paura del Comunismo era ovunque, instillata in tutti quelli che stavano ancora riprendendosi dal fumo e dalle bombe.
Perchè Hitler era sparito ma Stalin no.
Dopo la costituzione della Nato, dopo che la CIA ha iniziato ad occuparsi anche di gestione delle sue risorse al di fuori del territorio nazionale, è stato quello il momento in cui le nazioni hanno improntato gruppi per la protezione delle nuove situazioni statali uscite dal secondo conflitto mondiale.
In Italia questi gruppi erano noti sotto il nome di Gladio.
Erano noti a chi doveva conoscere la loro esistenza, a chi li manovrava e a chi era deputato alla sicurezza dello Stato. Ma, come accennato, l’Italia non era l’unica Nazione in cui erano stati approntati questi gruppi segreti e il nome Gladio non è l’unico che hanno avuto.
Tutto questo era stato tenuto segreto.
La bomba della conoscenza esplose quando Giulio Andreotti, nel 1990, fece menzione di questi gruppi.
Durante gli anni di piombo, mentre la gente non capiva cosa stesse accadendo, dopo l’omicidio Moro, si venne a sapere che gli Stati si coprivano le spalle facendo sì che i loro interessi fossero tutelati in tutte le maniere possibili. A qualsiasi costo.
Tra indagini, affermazioni e smentite tutti gli Stati, chi più chi meno, sono stati costretti a prendere una posizione davanti all’opinione pubblica.
A questo punto sta a noi decidere cosa vedere e cosa no.
Written by Altea Gardini