Selfie & Told: la band Palinurus Elephas racconta l’album d’esordio “Fame di niente”
“Scavare troppo in fondo alla vita della gente porterà solo fame, fame di niente./ Cammineremo in fila e a testa bassa ci conosceremo tutti senza guardarci in faccia.// E mi dispiace ma non puoi tenerli solo per te devono saperli anche i cani,/ i tuoi ricordi e la tua vita sono in piazza ormai, puoi solo alzare le mani./ E mi dispiace ma non puoi tenerli solo per te devono saperli anche i cani.// […]” – “Testa bassa”

Ciao! Siamo i Palinurus Elephas un gruppo “alternative rock” che vive in collina e ci presentiamo qui nella rubrica “Selfie & Told” per parlarvi di “Fame di niente” il nostro album di esordio.
In ordine cronologico siamo nati, ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a volerci bene.
Nel lontano 2012, dopo aver sperimentato qualsiasi passatempo, abbiamo deciso di iniziare a strimpellare strumenti in una cantina di 5mq, il nostro “acquario”, e questo si è trasformato presto in un bisogno.
Il 14 luglio 2014 emerge il nostro primo EP autoprodotto Nostomania, con il quale abbiamo iniziato a conoscere il mondo al di fuori della vasca, permettendoci di esibirci in 50 date live.
Il 5 aprile 2017 invece è uscito il nostro disco d’esordio Fame Di Niente, prodotto da Simone Sproccati (registrato e mixato al Crono Sound Studio (MI) master Carl Staff Chicago), preceduto dall’uscita di due singoli Testa Bassa e Secondo Cervello.
P.E.: Fame Di Niente cosa esprime?
Paolo Balzarini: Fame Di Niente esprime la trasformazione di ciò che è superfluo e fine a se stesso in qualcosa di fondamentale di cui nutrirsi, fino ad essere l’unico sostentamento. I vizi che nascono come una momentanea fuga dalla realtà evolvono in un bisogno morboso, fino a divenire loro stessi la realtà. Contiene 8 tracce ed è uscito il 5 aprile 2017.
P.E.: La fase di composizione?

Andrea Matti: Abbiamo impiegato circa un anno prima di essere pienamente soddisfatti del materiale e pronti ad entrare in studio. La maggior parte del lavoro lo svolgiamo in sala prove. Ascolti e moltissime jam sono il segreto delle nostre canzoni. Prima di registrare l’album siamo stati a Provaglio d’Iseo dai nostri amici Giuradei alla “Taverna Studio” dove abbiamo registrato i primi provini. Questo è stato un passaggio fondamentale per la nascita e l’evoluzione di Fame Di Niente.
P.E.: L’esperienza in studio?
Emanuele Carlo Dirotti: Sono l’ultimo arrivato nella famiglia delle aragoste, dato che sono subentrato al precedente batterista qualche mese prima delle registrazioni. Abbiamo registrato al Crono Sound Studio di Vimdrone (MI) con il nostro produttore Simone Sproccati. Siamo stati quasi 2 settimane impegnati nelle registrazioni ed è stato un lavoro molto stimolante, una bellissima esperienza. Per me la prima volta, e che dire? La prima volta non si scorda mai. Simone è stato di grande aiuto e non smetteremo mai ringraziarlo.
P.E.: Un ricordo?
Fabio Bergamini: Stavamo promuovendo il nostro E.P ed eravamo con precisione a Rivoltella del Garda. Suonavamo in una cornice bellissima, un bel palco vista lago. La serata andò più che bene, dato che si trattava di un contest per band emergenti e vincemmo. Il ricordo della serata però rimarrà Paul (bassista) che dopo aver suonato, si allontanò sugli scogli del lago ad ammirare un gruppo di paperelle a mollo e, morale della storia, non si sa come, a mollo ci finì pure lui.
P.E.: I due singoli pubblicati si collocano uno in apertura e uno in chiusura, perché?

Fabio Bergamini: Testa Bassa è il primo singolo estratto da “Fame di niente”. Probabilmente il pezzo che meglio esprime il concetto dell’album, è primo nella tracklist perché ha dato il nome all’intero lavoro, ripescando “Fame di niente” tra le righe della prima strofa. Un brano carico di responsabilità insomma, la stessa che bisognerebbe avere quando si ha a che fare con ricordi e segreti, cose che non dovrebbero essere libere di scorrazzare in piazza, cose che bisognerebbe scambiarsi guardandosi negli occhi e non a testa bassa. L’ispirazione è arrivata nella sala d’attesa del nostro barbiere di fiducia. Secondo Cervello invece è il secondo singolo. Ultimo brano nella tracklist, sintetizza con spensieratezza tutti i “consigli” delle tracce precedenti: è la cura, la medicina, la soluzione definitiva insomma. Il brano più diretto ed energico, il meno pensato e più istintivo, che arriva direttamente dallo stomaco. Potremmo definirla l’altra faccia della medaglia.
Fabio Bergamini: Voce e Chitarra
Andrea Matti: Voce e Tastiere
Paolo Balzarini: Basso
Emanuele Carlo Dirotti: Batteria
Written by Palinurus Elephas
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