“Vite di madri” di Emma Fenu: il mondo profondo e misterioso delle differenti maternità

Emma Fenu, nativa di Alghero (SS), attualmente vive a Copenhagen, dopo periodi trascorsi in Medio Oriente. Laureata in Lettere, con un Dottorato in Storia delle Arti, è attivissima in campo culturale e letterario, con studi sul mondo femminile, l’iconografia e la scrittura. Si occupa di recensioni librarie e interviste agli autori, mentre gestisce con successo il seguitissimo blog Cultura al femminile.

Emma Fenu Libri

Ha pubblicato, oltre al saggio Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena, diversi libri, tutti editi da Milena Edizioni: Le dee del miele, già positivamente da me recensito per Oubliette e ora disponibile in una nuovissima edizione illustrata; Il segreto delle principesse; Vite di madri. Storie di ordinaria anormalità. Proprio di questo libro voglio parlarvi oggi.

Ci sono attese che restano e che segnano per sempre il corso di una vita.

Attese di sé o dell’altro, non importa. La conquista della Vita è la meta finale in entrambi i casi. Essere donna, essere madre: tutto naturale o, almeno, così sembra.

Emma Fenu, trascrivendo e trasfigurando in una visione che va dal particolare all’universale entro la categoria della scrittura o, meglio, della riscrittura, ci mostra come ciò che è naturale, o ritenuto tale, da tempi immemori, non sempre è facile.

Non sempre indolore. Non per tutte.

Ogni storia di vita è diversa, in qualche modo unica, ma un senso di comune fragilità, vulnerabilità, eppure caparbietà e determinazione, segna il passo di questa narrazione.

Partendo dal proprio vissuto complesso, in cui dolore, attesa, speranza, privazione, si succedono, Emma ha deciso, dopo aver raccolto per via telematica le storie di tante donne, di selezionarle, sceglierle, rendendole capaci, quelle tredici che compaiono nel libro, di ricomprendere anche tutte le altre.

E a intervallarle, ma tenendole tutte assieme queste vite spesso in frantumi, vi sono le numerosissime citazioni letterarie, che hanno la stessa voce, lo stesso canto di uno spartito senza stonature.

Vite di madri

Sì, perché dolore e gioia si mescolano, disperazione e speranza pure. Sono le donne che cercano dentro l’abisso dei propri vuoti fisici ed emotivi e che riescono a riafferrare il filo, a volte perduto, a volte spezzato e da ricucire, e a rendere ancora possibile la vita.

Emma Fenu riesce a portarci dentro il mondo variegato della femminilità, così come vissuta dalle donne che si raccontano e così come intesa dagli “altri”, uomini o donne che siano.

Con la sua grande e suggestiva capacità narrativa, l’Autrice, seguendo il filo rosso del sangue che è vita e morte, per troppo di vigore o per poco di vigore, per la sua presenza causata dalla stessa natura o da mano umana, per la sua assenza o difetto costitutivo e genetico, traccia quella linea che unisce le generazioni, nel bene e nel male. Pieni e vuoti si susseguono nella mente, speranzosa o delusa, nel corpo fecondato o privato del suo frutto. Pieni e vuoti di pancia e di cuore. Di letti e di culle.

Fili rossi mai del tutto recisi tra nonne, madri e figlie, laddove l’eredità genetica spesso comporta lo stesso percorso. Altre volte, invece, siamo di fronte a una femminilità che non riesce a trovare il suo esatto specchio, il suo corrispettivo nella figura materna di riferimento.

Il peso della vita talora ingenera bestie feroci, mali oscuri che rubano gli anni migliori, gli attimi che non tornano più, gli amori e la tenerezza, il dialogo e la comprensione proprio entro quel rapporto privilegiato madre-figlia che si trova, a volte, ad arrotolarsi su stesso, a volte a invertire il senso di marcia.

Figlie cresciute negli anni, ma ancora bimbe nel profondo, bisognose di una figura materna carente della quale divenire, a propria volta, madri.

Tutti hanno diritto all’amore. Tutti hanno bisogno d’amore. Tutti dovrebbero essere capaci di generare relazioni ricche d’amore. Prima di tutto verso di sé: scoprirsi, capirsi, non solo attraverso i ritmi del corpo, delle lune, delle cure mediche, delle domande e delle risposte cliniche, ma attraverso l’accettazione di una carenza, di un limite e la ricerca del suo superamento in qualcosa d’altro.

Cosa sia la maternità, anche su questo Emma Fenu ci porta a riflettere, anche alla luce delle immagini e situazioni tipo che vengono proposte su larga scala dai media. Interessantissima, a tal proposito, l’Appendice di Sabina Cedri, La maternità rappresentata. Analisi su stampa della Maternità vip.

Emma Fenu – Photo by Alle Bonicalzi

Il lettore potrà facilmente raffrontare i contenuti delle storie raccolte e raccontate da Emma, con tante altre storie di donne direttamente o indirettamente conosciute, con le immagini e le storie che vengono proposte sulle riviste in relazione ai cosiddetti Vip.

Sarà facile capire che una rondine non fa primavera, che la realtà è ben diversa, molto più ampia, variegata e complessa di come solitamente si sia soliti rappresentare.

Emma Fenu per prima, imparando a conoscersi, è diventata simbolo di una piena femminilità, ricca e densa di progetti e prospettive. Il femminile materno atto creativo ingenera molteplici filiazioni, non solo di carne, ossa e sangue, ma di azioni, di relazioni, di opere.

La scrittura è senz’altro una di queste figlie di Emma, in continua crescita, pronta a raggiungere sempre più persone, a dare nuovi ulteriori frutti di confronto, di maturazione, di ampliamento delle proprie prospettive.

 

Written by Katia Debora Melis

 

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