Future Film Festival 2017: Sezione Out of Competition – Floyd Norman: An Animated Life di Michael Fiore ed Erik Sharkey
Bologna. Future Film Festival 2017. Non sono molti i documentari cinematografici che trattano di animazione, fra i quali qualcuno magari avrà in mente “The Pixar Story” (2007): se quella presente è la maniera di colmare le lacune, si può affermare di procedere decisamente sulla buona strada.

Micheal Fiore ed Erik Sharkey con “Floyd Norman: An Animated Life” allestiscono un piacevolissimo omaggio ad una delle tante figure appartenenti al sottobosco di una delle industrie cardine del secolo presente e passato. “Animatore, cantastorie, combinaguai”: è il biglietto da visita dell’uomo che più d’ogni altro giova al film, forte di una non comune prestanza scenica pur non abituato affatto a starsene sotto i riflettori.
Norman dagli albori alla contemporaneità, l’uomo e il salariato, in entrambi i casi personalità frizzante che traspare in tutta la sua genuinità, senza per questo rischiare di incorrere in mistificazioni di sorta. I ricchi aneddoti che ne disegnano il temperamento incrociano con intelligenza costante il vivace racconto cronachistico, proposto a tratti presentando diverse versioni degli stessi accadimenti.
È la voce stessa dell’artista che narra di sé e dei veri Studios, non tanto quelli splendenti e incantati di facciata, bensì all’interno delle mura vitalissimi e oberanti, nei periodi di paghe soddisfacenti e come in quelli di ristrettezza, al tempo in cui imperava Disney e nel difficile periodo successivo.
Dal ruolo di inbetweener con “La bella addormentata nel bosco” (1959), per cui Norman era incaricato di costruire i fotogrammi di passaggio fra una posa chiave e l’altra, alla promozione in vista de “Il libro della giungla” (1967), dalla collaborazione con la Hanna & Barbera all’approdo presso la Pixar, gli autori consentono l’innesto insostituibile delle coinvolgenti testimonianze degli amici collaboratori, degli estimatori, di registi, critici e amministratori vari.
Un posto d’onore spetta alle due mogli, entrambe contribuenti al delineamento del compagno più autentico: l’ex con cui egli ha avuto cinque figli, dalla quale s’è progressivamente distaccato proprio in virtù della condotta lavorativa, e l’attuale che l’ha sottratto ai dolori conseguiti al divorzio per favorirne la rinascita interiore.
Floyd Norman è divenuto nel 2007 Disney Legend distinguendosi come uno degli individui meno controversi da presentare alla candidatura: l’impegno civile messo in campo con la Vignette Productions da lui fondata, la prorompenza adottata in veste di giornalista in prima linea durante le rivolte contro le discriminazioni razziali degli anni ’60, non hanno in alcun modo inficiato l’elezione.

L’energia contagiosa per la quale molti lo amano e ne vengono ispirati, oggi un po’ da vecchio scarpone (ma in originale il termine è meno gentile) ancora capace di farsi acclamare al Comic Con di San Diego, in passato da giovane di belle speranze, quindi adulto onestissimo e responsabile nei propri compiti, non accenna a svanire, permettendogli di proseguire in quel processo di creazione che non ha mai smesso di coincidere con la sua stessa esistenza.
Alla fine lo hanno capito anche agli Studios, sua seconda casa fin dal momento in cui il futuro storyboarder vi ha messo piede: da un decennio nessuno osa più sbatterlo di reparto in reparto, né tantomeno congedarlo senza troppi complimenti (il severo papà Walt l’avrebbe forse mai fatto?).
Fiore dal canto suo alimenta ulteriormente il brio diffuso lungo tutta l’estensione dell’opera chiamando animatori esordienti a dar forma alle intuizioni grafiche nate dalla mente vulcanica di Norman e inserendo i brevissimi sketch nell’economia di un montaggio brillante, esattamente ciò di cui necessitava una realizzazione su un mondo simile, contesto adatto a rendere giustizia specialmente a coloro che, dedicando la propria vita all’entertainment, ci hanno messo con lodevole perseveranza più il sudore che la faccia.
Voto al film
Written by Raffaele Lazzaroni
Info
Sito Future Film Festival 2017