V.I.T.R.I.O.L.U.M.: il viaggio nell’anima, la pietra nascosta, la vera medicina
“Chi sta creando questo mondo se non noi? Conosci Te stesso!” – È scritto sul Tempio dell’Oracolo di Delfi.
Nosce te ipsum – “Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei”
“Colui che vuole entrare nel regno divino, deve prima entrare nel corpo di sua madre, e morirci.” – Paracelso

Come possiamo pensare di cambiare il mondo o immaginare di vedere qualcuno che lo cambi per noi se non sappiamo neanche chi siamo?
Se non sai chi sei, non sai neanche cosa vuoi, e se è vero (come è vero) che ognuno di noi è il proprio destino, modellando, interagendo e modificando la realtà col proprio pensiero…allora…
L’acronimo V.I.T.R.I.O.L.U.M., che viene usato nella letteratura alchemica, è formato dall’espressione latina Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem Veram Medicinam, che significa “Visita l’interno della terra, e rettificando troverai la pietra nascosta che è la vera medicina”.
L’interno della terra è intesa come l’interno, l’animo, dell’uomo che racchiude la vera essenza della vita in grado di guarire ogni male. Questo è un insegnamento antico che si perde nella memoria dell’uomo e che molti oggi hanno dimenticato.
Ma perché tutti questi insegnamenti antichi, tutte queste informazioni lasciate per elevare lo spirito e l’animo umano, rimangono solo segni dell’uomo su pietre e carta?
Perché ci fidiamo di più dello spot televisivo o politico per orientare i nostri passi, per scegliere cosa essere o cosa fare? I media dicono, spendi, non pensare, cura l’immagine e fai sesso.
Come pensi che possa essere un mondo fondato su questi principi se non il mondo che ora ripudi, da cui trai sofferenze e depressione, malattie e sdegno?
Sono millenni che civiltà molto più evolute di noi e per questo sterminate e ridicolizzate, ci lasciano informazioni utili su come vivere questa vita in armonia con le leggi dell’universo.
Credo proprio sia ora di cominciare a dargli importanza, il mondo dell’apparenza e del materiale sta fallendo definitivamente, non conosciamo chi siamo, siamo tutti malati dell’incapacità di amare e vedere la bellezza di questo mondo, siamo lontani da quella luce e da quell’energia che muove il mondo.

Facciamo mille sforzi per aderire a questo o a quel movimento in cerca di leggi migliori, di sistemi più solidi, di un’economia giusta. Ma leggi, sistemi politici e economici, sono solo la conseguenza della nostra coscienza collettiva, sono frutti del nostro seme, sono i rami del nostro albero.
E se è la mente che modifica e crea la realtà, beh, la nostra mente sta creando tutto questo.
Molti credono di non far parte della Schiavitù S.P.A., ma in realtà lo siamo tutti. Purtroppo viviamo in una sorta di Matrix, ma molti non se ne rendono conto, viaggiano sul treno della vita bendati, senza notare i paesaggi che attorno gli sfuggono.
Si è appena scoperto che usiamo la mente conscia, ossia la capacità di essere presenti nel momento in cui facciamo o scegliamo, solo per il 4% dell’intera giornata.
L’altro 96% è inconscio, registrato in una parte di noi che memorizza le reazioni e le esperienze e le congela, le etichetta a nostra insaputa stimola il nostro comportamento per associazione di immagini e simboli.
E quello che è più inquietante è che la maggior parte dei nostri comportamenti sono reazioni a stimoli di esperienze fatte soprattutto nei nostri primi 10 anni di vita.
Immaginiamo per un attimo di ritornare bambini nel momento in cui un grosso uomo nero ci maltratta al buio nella nostra camera e magari ci guarda fissi negli occhi.
Il nostro inconscio come un registratore associa l’immagine con la sensazione di malessere.
Ogni qual volta ci avvicineremo ad un uomo che richiama quell’immagine, il nostro inconscio manderà al nostro corpo sensazioni di disagio e ascoltate bene sia che voi lo vogliate sia che non lo vogliate, sia che voi vi accorgiate che non vi accorgiate, sarete in tensione negativa e modificherete il comportamento e l’umore in base a quella strana tensione.

Sapendo tutto questo e avendo il coraggio di ammettere che pochi di noi conoscono il proprio inconscio, il quale guida la nostra vita per il 96% del tempo… allora vi chiedo ancora.
Dovremo smetterla di puntare il dito sugli altri, sui ricchi, sui potenti di turno. Smettiamo di giudicare il mondo e gli altri, perché gli altri siamo noi…
In tutti noi c’è l’assassino e il sadico, il ladro e il carnefice, occorre solo accettarlo e comprendere che dobbiamo evolvere prima di tutto personalmente, interiormente e spiritualmente.
Si dice: “Ognuno di noi ha dentro di sé due lupi, uno buono e uno cattivo, noi siamo il lupo che nutriamo”
“Conosciamo noi stessi e conosceremo il mondo. Cambiando noi stessi, cambieremo il mondo.”
L’uomo deve prendere coscienza del suo mondo interiore, di chi è, cosa sta facendo, quali sono le sue motivazioni eccetera. Una volta rivolta l’attenzione verso l’interno, si scoprirà un mondo nuovo: il regno oscuro delle ombre e dei mostri.
Questa discesa viene anche chiamata regressus ad uterum, “ritorno nell’utero”, un termine che viene spesso usato nei riti d’iniziazione. È un ritorno simbolico a un particolare stato primordiale dell’essere che accomuna ogni uomo nell’inconscio collettivo.
Nel profondo dell’uomo, nell’oscurità della sua psiche, risiedono i moventi delle sue azioni. Dunque il regressus ad uterum, il prendere coscienza di questi moventi profondi, è una condizione necessaria per entrare nella zona di morte e successivamente sperimentare la rinascita.
I popoli primitivi svolgevano le loro iniziazioni al buio o sottoterra, ad esempio nelle grotte.
Nella mitologia greca, Orfeo discese nell’Ade per cercare Euridice (il simbolo della sua anima perduta).
Un’antica leggenda legata ai primi cristiani racconta che, dopo la sua morte, anche Gesù discese nel regno di Satana per salvare l’anima di Adamo (Adam Kadmon – l’uomo puro).
Nell’alchimia, l’entrata dell’inconscio è spesso rappresentata dall’entrata delle grotte, da racconti di viaggi negli inferi o strani luoghi lugubri del mondo. Talvolta si trova negli scritti alchemici la rappresentazione del re che si fa il bagno. L’acqua, alchemicamente parlando, rappresenta proprio l’inconscio. Il Re, che è invece la nostra coscienza, vi si immerge proprio per venire a contatto con i suoi contenuti e così portarli alla luce, alla propria coscienza.
Nella mitologia, l’eroe penetra gli inferi per lottare contro mostri e demoni.

Quando nell’alchimia si lavora con i metalli (così vengono chiamate le passioni e le emozioni dell’uomo), il piombo viene usato come materiale iniziale. Gli alchimisti dicono che nel piombo vi è un demone che può causare la pazzia. Il piombo è sotto il dominio di Saturno, il Dio della malinconia, che causa disturbi e visioni demoniache. Il piombo, il più impuro dei metalli, deve essere trasformato nel metallo puro, l’Oro, simbolo dello Spirito. In generale, il piombo rappresenta le passioni inferiori e più terrene dell’uomo. È su di loro che l’alchimista opera, rettificandole (rectificando) e sublimandole sempre più.
“Rectificando”, significa “correggere” gli aspetti negativi della propria psiche, purificare le emozioni negative. L’alchimista deve purificarsi da tutta la “sporcizia”, da tutte le sue “scorie”. Deve lavare “il corpo” per migliorarlo e perfezionarlo. I metalli devono essere purificati da “elementi esterni impuri e distruttivi”. I metalli in questo caso possono essere interpretati come emozioni. Pertanto un alchimista deve rifuggire le masse e iniziare il processo di meditatio, auto-riflessione, in silenzio.
L’uomo è insoddisfatto perché i suoi desideri sono senza limiti. Deve liberarsi dalle catene dei suoi desideri.
I mostri non sono mostri di per sé. Sono soltanto caratteristiche della natura umana che sono state distorte o che quantomeno non ci sono più utili. Noi possiamo rettificarle ed utilizzarle a nostro vantaggio, per ascendere alla Consapevolezza del Sé.
Questo compito non è solo per l’aspirante iniziato. È per gli audaci che osano affrontare l’oscurità dell’anima. Il coraggio di molti fallirà, ed essi torneranno a casa.
Joshua ben Josef (Gesù) diceva: “Chi perderà la vita, la otterrà.”
Written by Vito Ditaranto
… a mia figlia Miriam con infinito amore…