“Molière: la recita di Versailles” spettacolo di Paolo Rossi: Molière deve parlare, sino al 12 febbraio, Roma
Paolo Rossi è regista. Paolo Rossi è attore. Paolo Rossi è autore. Paolo Rossi è cantante. C’è qualcosa che non sa fare, viene da chiedersi? Sembrerebbe di no…
Dal 2 al 12 febbraio 2017 al Teatro Vittoria in Roma va in scena uno spettacolo agrodolce, che dona riflessione ed illumina menti sopite, contese dai (dis)piaceri quotidiani, dalle telepromozioni in tv e dal web che, più che salvezza, è croce e delizia per l’uomo moderno.
E allora si va a teatro, ad assistere ad uno spettacolo che si crede comico, per staccare la spina. Per non pensare.
Ed invece la sottile ironia di Rossi e soci, ci regala pensiero, ci scuote, ci vibra in petto, ci rianima, quasi che l’attore friulano fosse il capo chirurgo, invece che il capo comico, pronto ad operare direttamente sulla nostra anima invece che sul nostro corpo. Corpo che, piacevolmente, assieme proprio all’essenza, si sveglia dal torpore del quotidiano e torna in vita.
Paolo Rossi in Molière – la recita di Versailles riscrive l’Improvvisazione di Versailles, testo creato da Molière nel 1663 con una verve ed una sagacia inaudita arrivando quasi ad usare troppo brio quando si esprime sul mondo ecclesiastico.
Senza sbavature, senza (eccessiva) ferocia ma con classe e vigore, il tutto a firma di Stefano Massini, uno degli autori italiani più apprezzati e rappresentati anche all’estero. Assieme a Rossi, in questa piéce dalla lingua aguzza, c’è l’esperienza e la capacità di un regista come Giampiero Solari, abile a contenere un team di attori scatenato ed in parte.
La scenografia (ideata e assemblata da Elisabetta Gabbioneta che cura qui anche i costumi) calza come un guanto su attori e piéce, e si rivela essere parte integrante dell’opera che ci porta, in un turbinio di sentimenti, emozioni e calembour, in quello che viene definito metateatro (definizione da Wikipedia: il metateatro altro non è che un espediente teatrale con il quale, all’interno di una rappresentazione, si mette in scena una ulteriore azione teatrale della quale viene dichiarata la natura fittizia.).
La trama: In Molière: la recita di Versailles vedremo alternarsi in scena Paolo Rossi nella vesti di Molière e Paolo Rossi capocomico che interpreta sé stesso intento a capitanare la sua compagnia. Il gioco di rimandi e parallelismi è continuo e profondo.
Il rapporto tra l’uomo Molière e le sue opere era strettissimo, proprio come accade in questa nuova commedia che vuol essere un anarchico viaggio nel tempo intessuto da folgoranti estratti da almeno tre dei capolavori di Molière come “Il Misantropo”, “Il Tartufo” e “Il Malato immaginario”, per l’occasione tradotti e adattati dal drammaturgo Stefano Massini.
In scena però, questi grandi capolavori di Molière non verranno attualizzati, ma vissuti dalla compagnia di oggi in un continuo gioco di specchi temporali con quella di fine Seicento.
Uno spettacolo “diverso” ogni sera, non improvvisato ma che cavalca l’onda emotiv-emozionale di spettatori ed attori in scena. Attori dalla battuta sempre pronta, in uno spettacolo creato e ricreato da Paolo Rossi che, assieme al duo Solari – Massini, tiene le fila del “gioco”, sapendo che la realtà è meno dura se si sorride e ci si riflette su.
Rossi che su Molière si esprime così: «Molière mi attira perché subisco il fascino di quell’epoca; da capocomico, mi sento vicino a lui, ai suoi problemi, sia nella vita sia nella gestione della quotidianità del teatro» sostiene Rossi «mi attira perché è trasgressivo e innovatore, ma con ampio sguardo verso la tradizione».
Riflettere (e sorridere) nella società 2.0 è divenuto forse peccato? Se si questo spettacolo ci (s)consacra peccatori.
Scheda tecnica
Molière: la recita di Versailles
di Paolo Rossi e Giampiero Solari su canovaccio di Stefano Massini
Regia: Giampiero Solari
con Paolo Rossi, Lucia Vasini, Fulvio Falzarano, Mario Sala, Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi, Bika Blasko, Riccardo Zini, Karoline Comarella, Paolo Grossi
Canzoni originali: Gianmaria Testa
Musiche eseguite dal vivo: “I Virtuosi del Carso”
Scene e costumi: Elisabetta Gabbioneta
Luci: Gigi Saccomandi
Produzione: Teatro Stabile di Bolzano
Written by Stefano Labbia