“Meteora”: il nuovo videoclip della band Moostroo: amore viscerale che arde d’erotismo
“Sei piovuta come una meteora/ che mi perfora il corpo/ io funambolico e sospeso/ arreso alla tua arte/ che fame d’amore/ che senso di pace/ più immensa del cielo la mente che tace.”
È uscito il 14 gennaio 2017, sul canale youtube Moostroo Oortsoom, il nuovo videoclip della band bergamasca Moostroo: “Meteora”.
“Meteora” è il secondo estratto del nuovo album del trio Moostroo “Musica per adulti”, una fatica costata oltre due anni di lavoro che vede una storia che fa sia ridere che commuovere.
Oggetti astrali, creaturine, paesaggi, mondi di plastilina che si muovono in stop-motion; un attore in carne ed ossa fenomenale.
Il clip è stato realizzato da Dulco Mazzoleni e Francesco Pontiggia – voce-chitarra e basso del trio – con la collaborazione di Gigi Tufano (già al lavoro con Ermanno Olmi) per la post-produzione.
La storia si dipana in due parti che si intrecciano e interagiscono fra loro: una interamente in stop-motion dove i personaggi e le ambientazioni sono costruiti con la plastilina; un’altra in carne e d’ossa grazie alla collaborazione con l’attore Luciano Togni.
“Meteora” si ispira all’estetica del grande regista surrealista Jan Swankmayer ma anche a certo espressionismo delle origini; i due musicisti hanno impiegato oltre due anni per costruire le varie parti della storia e architettare diversi “effetti speciali” molto artigianali seppur carichi d’inventiva.
“Meteora” è il brano d’apertura di “Musica per adulti”, il disco in cui il Moostroo si espone trafitto dall’eros. Il suo amore è viscerale e arde di erotismo. Ed egli lo canta per esorcizzarsi, perché tutto il resto è rigurgito del male del mondo.
Nasce così la “Musica per adulti”: energica e quadrata ha la solita forma basso-batteria-chitarra classica elettrifica, ma vibra ancora di più e ha improvvisi scatti di nervi, vittima di un’incessante e amorosa palpitazione cardiaca con pochi scampoli di quiete.
Il nuovo lavoro del mostruosus trio è formato da canzoni crudeli e catartiche, che sono gabbia e salvezza, patibolo e luce, una questione di angeli e macellai che al contempo soffoca, incanta, uccide e rasserena la carne.
Il trio Moostroo racconta: “In un mondo reale ma archetipico un uomo cerca di distruggere a colpi di mazza un masso che magicamente resta integro e di più diviene veicolo di costrizione. Mentre accade ciò, in un mondo immaginario e parallelo precipita un masso (la meteora) sotto fattezze animate e mostruose. Dalle viscere della terra compare poi un individuo, alter-ego dell’uomo reale, con il quale il mostro/meteora interagisce. Ne nasce una vicenda che descrive a livello simbolico il faticoso sforzo necessario per guadagnarsi un’illusione di libertà dalle costrizioni della vita. Il tutto ha una relazione, sottile ma assolutamente presente, con il testo cantato.”
“E l’equilibrio vacilla/ ed il vuoto si arrende/ è la tua piccola voce e si attenua la luce/ tardiva o precoce/ la vita è veloce/ nel tempo fugace/ l’amore ci cuce.”
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