Intervista di Stefano Labbia alla band Officine Funky: (quasi) under 30 tra funky, soul e motown…

Questi ragazzi e ragazze sono speciali. Sì, so benissimo che il termine è “abusato” ma lo sono davvero. Hanno coraggio. E amore – e rispetto – per la musica.

Officine Funky

Ne hanno una concezione particolare, originale, per ragazzi artisti della loro età. Officine Funky, collettivo musicale costituito da Giulio Sassoli (Batteria), Matteo De Vitis (Basso),  Simone Izzo (Chitarra),  Giovanni Costanzi Porrini (Chitarra), Giulia Leonardi (Sax Contralto), Raffaele Pezzano (Sax Tenore), Marcello Sanzo’ (Tromba), Rebecca Orlandi (voce) e Alessandra Illuminati (voce),  che durante questo breve botta e risposta, si fanno conoscere, si aprono, si confidano e si lasciano andare.

E parlano del loro rapporto col funky e con la musica in genere…

E del loro pensiero sulle nuove tecnologie ed il legame con la musica di oggi, rispetto a quella di un tempo.

E di molto, molto altro.

 

S.L.: Officine Funky, grazie per aver accettato questa intervista! I generi che portate avanti con tenacia e caparbietà, vi distanziano parecchio – e forse è un bene – dal resto del panorama musicale italiano. Il funky è tornato di moda, non se n’è mai andato o lo state rilanciando voi?

Officine Funky: Grazie a voi per l’intervista! È la prima in assoluto che facciamo… (grassa risata). Semplificando la questione, a noi suonare funky diverte un casino e crediamo che faccia divertire pure chi ci ascolta. Per questo continuiamo a portarlo avanti come genere, perché ci divertiamo. Il Funky è dentro ognuno di noi, non se n’è mai andato… bisogna semplicemente riconoscerlo, farci amicizia e a quel punto sarà impossibile non ballarci assieme! (grassa risata)

 

S.L.: Com’è nato il gruppo? Come vi siete trovati? Raccontateci qualche aneddoto legato ai vostri live, al vostro stare insieme…

Officine Funky: Allora… diciamo che più o meno tutti facciamo parte di una grande famiglia che si chiama Officine Musicali del Borgo. Scuola di musica e seconda casa per molti, Officine Musicali è stato il luogo dove ci siamo incontrati, dove sono nate amicizie molto belle e dove nascono Officine Funky, nell’amore clima amniotico che la scuola regala (lacrimuccia). Tutto iniziò con i laboratori di musica d’insieme, ma prima di trovare la via del funky ce n’è voluto di tempo, eh! Storia tormentata la nostra, fatta di gente che va e gente che viene, di infortuni, periodi di stop ecc. ecc. ma sempre con la voglia di far musica e star bene, questo non c’è mai mancato! (ride) Aneddoti ce ne sono a bizzeffe… solo il nostro batterista, Giulietto, ogni minuto crea almeno 10 aneddoti (grassa risata)! Da sbellicarsi!!

 

S.L.: Genere musicale a parte, qual è la particolarità de Le Officine Funky?

Officine Funky

Officine Funky: La particolarità… la prima che mi viene in mente è che “se volemo tutti bene di cuore”! Forse questo è più un dato di fatto che una particolarità… anche se a ‘sto mondo e de ‘sti tempi non è facile trovare un clima di gruppo così bello (visibilmente commosso ma ride). Poi l’altra è che siamo un gruppo aperto, non siamo mai abbastanza (grassa risata de’ core)! E qui parte l’appello: Tastierista lettore parlo a te…che vuoi smazzar un po’ di funky, ecco… facci un fischio e noi aggiungiamo un posto a tavola! (continua a ridere)

 

S.L.: Quanto le nuove tecnologie hanno cambiato il modo di agire, pensare, accettare, processare la musica in genere, secondo voi? E quanto internet, ma più in generale il mondo hi-tech, ha contribuito a modificare l’equilibrio ed i generi musicali di “moda” tra il pubblico giovane (che comunque, secondo stime, è la fascia più importante di ascoltatori – fruitori della seconda arte)?

Officine Funky: Mah… Questi son argomenti cui Officine non bada molto… le nuove tecnologie hanno sicuramente portato grossi cambiamenti, sia in merito all’ascolto, sia in fase di produzione e fruizione della musica… ma non solo, ovviamente, e per non partire con discorsi filosofici da bar ci fermiamo qua.

 

S.L.: Officine Funky e talent show: pro o contro? Prendereste mai parte a programmi come “X Factor”, “The Voice” o similia?

Officine Funky: Ci siam ritrovati proprio ultimamente a pensare a ciò, in quanto siamo stati contattati dal casting del talent “Amici”… Beh a noi interessa solamente suonare e, ripeto, divertirci. Non crediamo che i Talent Show possano darci questo.

 

S.L.: Anche voi, come i Sick 4 Milk, altro gruppo che cavalca la scena romana da un bel po’ di tempo, fate parte del collettivo romano di giovani artisti de “La Vetrina”: volete spendere una parola per questo progetto?

Officine Funky

Officine Funky: Assolutamente.! Il discorso è che ci troviamo in un sistema dove le cose non funzionano poi così tanto bene… e qui, un gruppo di ragazzi musicisti, accomunati dalla passione per la musica, sta cercando un’alternativa. Cerca di farsi forza con l’unione… Siamo un collettivo ed è una cosa meravigliosa! (sorride) Io credo che l’unico modo per capire veramente quello che facciamo è venire alla serata del 4 Novembre a Locanda Atlantide in V per Vetrina!

 

S.L.: In conclusione: dove vogliono arrivare Le Officine Funky?

Officine Funky: Officine Funky vuole arrivare ovunque può, smazzando funky a destra e manca ed arrivando a creare un progetto di musica originale Funky e, perché no, italiana…

 

S.L.: Grazie per la disponibilità, ragazzi!

Officine Funky: Grazie a voi un abbraccio!

 

Written by Stefano Labbia

 

 

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