“Racconti e disincanti” di Vanina Sartorio: passioni e tormenti nella raccolta d’esordio

“Una sera erano invitati a casa di amici a una festa; ci andarono a piedi, visto che l’appartamento di Lucia e Alessio era poco distante da casa loro. Camminavano abbracciati e continuavano a ridere perché prima di uscire avevano visto ‘‘Non ci resta che piangere’’ per la centesima volta e giocavano a chi si ricordava a memoria più battute. Giulia indossava un abito di lanetta verde che le faceva risaltare gli occhi e con i tacchi alti si appoggiava letteralmente a Tommaso, ebbra di risate.”

Racconti e disincanti

Racconti e disincanti” (13Lab Editore, 2016) è la prima opera narrativa di Vanina Sartorio, classe 1978, laureata in Architettura e già apparsa con sue scritti in diversi saggi e scritti del settore. L’architetta milanese ha deciso di esordire con una raccolta di racconti dal titolo evocativo di ciò che si ritrova tra le righe.

Undici racconti, il primo dal titolo “Le notti bianche” a rievocare l’omonimo romanzo breve di Fëdor Dostoevskij, ma dalla trama ben differente.

Se infatti nell’opera dello scrittore russo vedevamo protagonista un uomo alle prese con la sua vita sentimentale, qui le notti bianche, o meglio in bianco, sono quelle di una madre che non riesce più a dormire né a dedicarsi del tempo per via della nascita del primogenito, con un marito troppo preso da pensieri esistenziali che poco contemplano la vita familiare, o meglio che nei confronti di questa nutrono una profonda paura.

Il finale imprevedibile è ciò che caratterizza questo e gli altri racconti della raccolta. Nulla è mai come sembra e i disincanti nominati nel titolo la fanno da padrona.

Protagonisti delle narrazioni individui di ogni età ed estrazione sociale ed in base a questi si modificano vite, vissuti, desideri, linguaggi ed emozioni.

La psicologia dei vari personaggi è sempre in primo piano così come gli stati d’animo che appaiono irruenti e rendono la narrazione ancora più interessante.

Vania Sartorio

Ritroviamo giovani ragazze speranzose di intraprendere le loro prime esperienze sentimentali, altre che le rievocano con nostalgia; figlie che dedicano la vita, a volte loro malgrado, a madri anziane troppo possessive che finisco per privarle delle poche gioie della vita scatenando reazioni imprevedibili; madri che faticano a ritrovare una quotidianità in seguito a perdite difficili da elaborare; giovani coppie alla prima convivenza la cui parte maschile non rispetta come dovrebbe la compagna lasciandosi trascinare da un passato di cui non essere troppo orgoglioso; giovani incoscienti sicuri del fatto che qualunque cosa accadrà vi sarà la figura del padre a risolvere tutto; uomini emarginati la cui sola compagnia è quella del proprio cane.

Amore e odio, fiducia e tradimento, speranza e illusione, giovinezza e senilità, maturità e acerbità, noia e compiacimento, sono solo alcune delle tematiche rintracciabili nei racconti della Sartorio: pagine che scivolano via con piacere e leggerezza ma che al tempo stesso si ritrovano nell’attualità del lettore e conducendolo ad importanti riflessioni.

 

Written by Rebecca Mais

 

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