“Versi sulle orme della vita” di Gabriele Pedone: ogni poesia racconta un diverso aspetto della vita
L’autore Gabriele Pedone nella sua silloge “Versi sulle orme della vita” (Kimerik) racconta il mondo attraverso i suoi occhi, occhi che minuziosamente raccontano paesaggi, sensazioni, emozioni, spazi occupati dalla quotidianità, nella consapevolezza che quello sguardo lo regalerà al lettore.

Non c’è un argomento comune in questa silloge, ogni poesia racconta un diverso aspetto della vita che ha creato una certa emozione all’autore; silloge, seppur veloce nella lettura, le cui parole entrano nel cuore di chi le legge, diventa lo specchio attraverso cui l’autore si riflette perché fortemente autobiografica.
Così in una silloge intensa e appassionante riesce ad entrare attraverso mille sfaccettature nello scrigno del cuore di ciascuno… la capacità poetica dell’autore è chiara e palpabile attraverso i versi che arrivano se non dritti al cuore.
Lo stile di Gabriele è semplice, scorrevole, egli non ricerca parole difficili che molto spesso allontanano dalla poesia, anzi la rende al servizio del lettore meno esperto di poesia.
Così l’autore nel trascrivere quei versi regala un’ode alla vita, al suo significato intrinseco, alla sua maturità di uomo, lo deve a sé stesso e a chi lo ama incondizionatamente. Silloge che andrebbe a toccare la sensibilità di quella parte poetica che alberga in ciascuno, anche del cuore più ostile e duramente provato dalle difficoltà della vita. Le sue narrazioni visive si trasformano in vere e proprie danze melodiche, parole che si affinano come se a riempirle siano le note dell’anima, spartiti musicali da seguire con grande attenzione.
Ottimo lavoro, nella sintassi, nella poeticità dei versi e nel messaggio ultimo che resta alla fine della lettura, soprattutto nelle due ultime liriche che raccontano la poeticità di una regione come la Calabria e l’affetto che lo ha legato ad un amico straordinario; ma la straordinarietà che lo lega a Dio, legame indissolubile al quale dedica più di una lirica e nel cui Amore troverà sempre conforto. Evidente è il suo “sentire” nel sentimento universale e profondo che è l’amore, amore rappresentato con occhi che lo attraversano e che non lo dimenticano.

Una riflessione in merito alla vita dell’autore: leggendo le poesie si scorge un’emozione particolare, quasi a volere dire “Io esisto”, come si evidenzia nella sua poesia in cui dice: “Quel che si fa in amore rest’in certezza, ma il vuoto che reman non può colmarsi” e considerata la professione nella quale mette tutto se stesso per l’impegno che richiede il lavoro che lo tiene impegnato, mai si penserebbe che a scrivere quelle liriche possa essere un uomo di siffatta sensibilità e fortezza nel contempo… ma forse a svelare questo arcano è lui stesso nella presentazione del libro quando dice che proprio la sua caratteristica e specificità dell’osservazione, necessaria soprattutto nel suo lavoro, lo spingono ad andare oltre la quotidianità e a trasformare quella capacità in poesia…
Buona lettura.
Written by Barbara Filippone