In uscita “Visions” la raccolta di Roberto Lirussi, Rupe Mutevole Edizioni
“Pelle/ Seta/ Buio/ Brivido/ Abbandono/ Fuga/ Incrocio/ Fusione/ Laguna/ Bruma/ Ninfee/ Arcobaleno:/ prendetemi.” – “Darsi”
È in uscita nelle librerie online e fisiche “Visions”, la prima raccolta poetica di Roberto Lirussi, edita per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, nella collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
Roberto Lirussi (1964, Gemona del Friuli) ha alle spalle la pubblicazione del thriller storico “La Regalità calò dal Cielo“, edito da Segno, oltre al saggio “Dalla svastica alla Bibbia” in cui tratta di Mesopotamia dall’8.000 a.C ad Hammurabi, storia dell’ebraismo e formazione della Bibbia sin dalle origini, storia, storia ed archeologia dell’arte Islamica.
“Visions” è una silloge di poesie e racconti brevi ed è da considerarsi come una piccola pausa editoriale dalle questioni religiose e storiche che appassionano Roberto.
Di seguito, come anticipazione della raccolta, vi lascio la splendida prefazione di Maila Daniela Tritto. Buona lettura!
«La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima», scriveva Carl Gustav Jung nella sua opera Ricordi, Sogni, Riflessioni pubblicato per la prima volta in Italia nel 1965 da Il Saggiatore, e poi ripresentato nel 1978 dai tipi di Rizzoli. Si tratta di un volume in parte autobiografico, che possiede un’analisi della psiche umana che Jung stesso definirà, poi, come autoanalisi.
Ecco, si potrebbe dire che il libro che state per leggere, Visions di Roberto Lirussi sia un volume nel quale l’autore combina la dimensione onirica con le sue riflessioni personali sul mondo e sull’universo intero. È questo, infatti, l’elemento ricorrente sia della prima parte caratterizzata dalle poesie, sia della seconda parte che è una raccolta di racconti brevi nei quali emerge un’opinione solo velatamente astratta della realtà che si distingue per la vita quotidiana e per quegli aspetti difficili che rappresentano la scienza, come avviene appunto con la meccanica quantistica del racconto Il Prof. Heinz, ma anche il mondo legato alla fantascienza che è, almeno in parte, rappresentato dal racconto Umani?, in cui comunque affiora la visione – per usare il termine che ha scelto Roberto Lirussi – dello scrittore che è alla ricerca di qualcosa, forse un evento, che sia in grado di illuminargli la strada della conoscenza. Ma andiamo con ordine.
Fin dalle prime pagine il libro ci trasporta in una dimensione onirica. Infatti, sullo sfondo c’è un universo che si potrebbe dire fantastico giacché l’autore è immerso nella natura, che tuttavia accoglie sia gli animali e le creature terrene sia gli esseri notoriamente associati alla fantasia dei più piccoli: le fate, con le quali lo scrittore recupera la sua infanzia poiché vuole ridere e giocare con loro e senza di loro avrebbe solo paura: «In un nugolo che potrebbe stare sul palmo di una mano fuggite, lasciando una scia con tutti i colori dell’Universo». È qui che appare per la prima volta la parola che unisce l’intera silloge poetica-romanzo breve, che si arricchisce ulteriormente dalle opere pittoriche di Sergio Simeoni, Cristina Conte e Giancarlo Caneva.
Eppure dalla dimensione fiabesca, Roberto Lirussi sta aspettando qualcosa che lo desti dal suo sogno, come avviene nella poesia Attesa: «Linee lunghissime aspettano solo di essere raggiunte», dalle quali in seguito si arriva fra le strade che, come scrive l’autore, «si incrociano, corrono parallele, a volte devono stare sempre con i piedi puntati perché altrimenti scivolerebbero, data la pendenza del terreno su cui scorrono».
Ci troviamo dunque in un viaggio durante il quale forse si conoscerà persino l’amore, che, come ha detto Dante nell’ultimo verso del Paradiso e della Divina Commedia: «L’amor che muove il mondo e l’altre stelle». Sì, perché l’amore è la forza propulsiva che dà vita agli antichi misteri dell’universo, che da sempre guida l’uomo alla ricerca incessante della sapienza, e forse con un po’ d’ingenuità, la raggiungerà proprio come se fosse un viaggiatore del mare che, dopo le intemperie, approda con il suo veliero su un’isola sconosciuta che aspetta solo di rivelare i suoi tesori.
Questo è l’humus fertile nel quale si concentra la visione di Roberto Lirussi, che alla fine prenderà delle Decisioni immanenti: «Nuvole altissime precipitano negli abissi ancestrali del Tempo». È un tempo sospeso questo, il Tempo di Sogno, in altre parole l’epoca antecedente alla creazione del mondo e dell’uomo con le sue diverse culture.
Un tempo che, come si racconta nella mitologia aborigena australiana, era abitato da esseri metafisici e totemici, solitamente rappresentati come creature gigantesche come lo squalo del racconto Umani? che si rivela una femmina, quasi che l’autore voglia riportarci indietro nel tempo, nella società tipicamente matriarcale.
Il tutto è avvalorato dalla poesia Otto marzo, con la quale lo scrittore vuole rendere omaggio alle donne coraggiose che nei secoli hanno lottato per rivendicare i loro diritti: «Voglio spiegarti che tutto quello che hai, e che dai per scontato, è segnato con il sangue di tante donne che hanno sacrificato la vita affinché tu oggi potessi essere libera», dice l’autore alla figlia. Questa è dunque la visione dell’universo di Roberto Lirussi. L’uomo, con la sua esperienza, sarà mai in grado di comprendere il senso della sua vita?
Prefazione di Maila Daniela Tritto
Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione diOubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it
Written by Alessia Mocci
Info