“Pensieri preziosi. Graziano Visentin”: la decima rassegna di gioielleria contemporanea, sino al 15 febbraio 2015, Padova
“Pensieri preziosi”, la rassegna di gioielleria contemporanea presentata dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova, festeggia i 10 anni dalla sua prima edizione con una mostra dedicata al grande artista internazionale Graziano Visentin, protagonista della celebre Scuola orafa padovana.
L’esposizione, curata da Mirella Cisotto Nalon, è in corso presso il prestigioso Oratorio cinquecentesco di San Rocco, in via Santa Lucia a Padova, dal 29 novembre 2014 al 15 febbraio 2015.
Attraverso l’esposizione di oltre un centinaio di opere, si desidera celebrare il lungo iter creativo dell’artista, dai sui esordi negli anni Settanta fino ad arrivare ai giorni nostri. Il visitatore potrà non solo vedere la genesi e l’evoluzione del percorso di quarant’anni di produzione, ma anche osservare bozzetti e disegni preparatori che hanno accompagnato l’artista nelle fasi della realizzazione dei gioielli.
Inoltre, sarà possibile ammirare anche opere inedite, apprezzando l’approccio alla scultura di piccole dimensioni, a cui egli si è dedicato negli ultimi anni.
Allievo e poi maestro presso la scuola d’arte “Pietro Selvatico”, che in Mario Pinton vede il capostipite della cosiddetta “Scuola orafa padovana”, Visentin celebra 40 anni di carriera e innumerevoli successi artistici, essendo considerato uno degli esponenti padovani tra i più noti a livello internazionale.
Egli viene definito “maestro del niello”, ovvero un’antica tecnica che si ritiene tramandata dagli Egizi, ma molto apprezzata anche nel Medioevo. Si tratta di una lega metallica di colore nero ottenuta dalla fusione di rame, argento, piombo e zolfo; utilizzata come intarsio nell’incisione dei metalli che spesso raggiunge effetti pittorici.
Il concetto della misura, unito al senso del ritmo e dell’equilibrio portano a quell’assoluta semplicità della forma che caratterizza l’arte di Visentin. Per questo, la critica lo pone tra i più significativi interpreti del Minimalismo nel campo dell’oreficeria. Il linguaggio espressivo è essenziale, basato sui codici primari della geometria; la “leggerezza” ottenuta da un ricercato svuotamento dei volumi e nella rinuncia ad ogni aspetto decorativo, diventa il suo marchio di fabbrica.
La lucentezza dell’oro, di cui fa largo uso, viene esaltata dall’utilizzo della bruna cromia del niello, personale caratteristica nel corso della lunga attività.
Nelle prime opere, quelle degli anni Settanta, la ricerca si indirizza al concetto classico di armonia e proporzione. Spille, anelli e bracciali sono l’esito di un avvicendamento di figure geometriche basilari quali quadrati, rettangoli, cubi, tetraedi che vengono allineati, intersecati o sovrapposti in un’alternanza ritmica di pieni e vuoti.
Negli anni Ottanta, i volumi si alleggeriscono e si smaterializzano fino a diventare linea. Ciò che si ottiene sono gioielli privi di peso, perfetti nella loro essenzialità. L’uso della geometria è studiato, e non manca l’attenzione al senso del movimento. Verso la fine del decennio la sperimentazione dell’artista si sposta sulle vibrazioni tonali delle composizioni del filo d’oro. Le linee rigide si ammorbidiscono, affusolandosi per poi giungere a dilatarsi.
Negli anni Novanta, Visentin aggiunge un forte accento pittorico dato da un ormai navigato utilizzo della niellatura che funge da colore dalle più svariate gradazioni tonali, assieme a smalti trattati con perizia dalla cromia ricca di sfumature.
Nel nuovo millennio, le forme si mostrano più irregolari, mosse, talvolta persino “slabbrate”. La geometria resta, ma è instabile e adattata.
Nelle opere più recenti, la ricerca dell’artista passa alla terza dimensione: piccoli cubi saldati con l’inserimento sul piano di cerchi o parallelepipedi che danno vita a piccole sculture in cui il colore è dominante, grazie al sapiente utilizzo degli smalti.
I premi conseguiti dal maestro Graziano Visentin, nel campo del gioiello d’autore, sono numerosi e le sue opere sono presenti nei più importanti musei e collezioni del mondo.
Sarà sicuramente per la suggestiva ambientazione, ovvero l’antico Oratorio destinato alla Confraternita di San Rocco del Cinquecento, abbellito dai suoi secolari affreschi, ma la mostra intitolata “Pensieri preziosi- monografie. Graziano Visentin. I giorni e le opere”, non lascia indifferenti.
Si ha la sensazione di osservare gioielli antichi, che hanno una storia. Come quando da bambini si andava in gita al museo con la scuola, e si vedevano tutti quei manufatti, quegli anelli e bracciali dai tratti essenziali, che si avrebbe tanto voluto possedere, ma che invece era vietato toccare.
Al tempo stesso, quelli esposti in questa mostra sono moderni ed attualissimi. E soprattutto possono anche non rimanere un “desiderio proibito”. Per questo motivo, consiglio a tutti la visione di questa esposizione così “diversa” e creativa nel suo genere.
Written by Cristina Biolcati
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