Le novità editoriali di giugno 2014 della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni
Fondata nel 2004, la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico. Son ben venti le collane editoriali della casa editrice, venti sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali.
La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”, “Radici”, “Supernal Armony”.
Ecco le novità editoriali per il mese di Giugno 2014
“American Dream” di Simone Mazzola
Se come il sottoscritto siete nati ad inizio degli anni ’70 è probabile che il primo colpo di fulmine con la pallacanestro NBA sia arrivato attraverso le mitiche partite della domenica mattina in programma su Italia 1.
Tra aneddoti esilaranti e “Mamma butta la pasta”, l’allora coach Dan Peterson impazzava al commento raccontando le gesta dei fenomeni d’oltreoceano. Ricordo ancora lo stupore quando per la prima volta vidi Larry Bird: “Ma come? Il mitico numero 33 dei Celtics di cui tutti parlano è quel signore bianco con baffetti e fisico da ragioniere? Dai su non scherziamo”.
A non scherzare in realtà era lui, che con la palla ci sapeva fare alla grande. Con Magic, Jabbar, Erving, Isiah, Michael e tutti gli altri, mi catapultò in un mondo nel quale tutt’oggi sono intrappolato. Mai potevo immaginare che un giorno dietro a quel microfono ci sarei stato anche io.
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“Cercami in una poesia” di Maria Elena Minciullo
…Briciole di versi del “non è tutto, ma sempre una briciola di niente che si sgretola tra le mani e lascia il sapore aspro della sconfitta; poi nulla, solo il nulla.” Poesia che non fa sconti agli eroi del male, poesia che cade come humus nella terra per nutrire erbe e radici alberi e foglie, frutti di vita senza più male, senza amarezze e rimpianti.
Poetessa per non morire, Poetessa per non soffrire con la certezza di un cammino compiuto nella dimensione del tutto: partirò anch’io per lidi lontani sicura di aver assolto il mio karma, sicura di aver sparso l’amore come petali di rose e acqua di fonte a dissetare anime malate, spargerò i semi delle mie rime per consolare occhi che non sanno piangere più, per ridare un sorriso a chi odia, a chi vuole scommettere ancora in una speranza di vita.
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“L’uomo che fuggiva per restare” di Emanuele Paceschi
“Echi di febbraio” di Emanuele Paceschi, raffigura l’incessante cavalcata di un sentimento mai domo, spesso soffiato in un battito di ciglia o da labbra che si baciano in un sussulto melanconico, ad armeggiare senza tregua i moti dell’anima, accompagnati ad ogni passo, ad ogni pensiero, ad ogni sospiro, da paesaggi incantevoli … non a caso intinti dal nostro autore, in un panorama glaciale sposo della nostalgia. Altre volte associati al risuscito virtuale di un amore, altre ancora nella speranza che un raggio di sole schizzi il suo miracolo per riportarsi fino al cuore e scuoterlo, invitarlo a reagire, anche se la sensazione è che l’autore non se ne voglia affatto liberare, e che si trovi a suo agio tra angoscia, inquietudine, speranza e sogno. E non c’è mai banalità, sufficienza, nella narrazione di un viaggio di sensazioni che pulsano dal profondo, per poi ricongiungersi ad una realtà mai scontata quando è il quadrante del proprio ego a sillabare, quando Emanuele veste “rami senza alberi” di quell’anelito divino macchiato dal ricordo struggente, ma offuscato dalle nebbie di cieli tersi, nella consapevolezza di non essere più protetto dal grembo materno.
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“Manuale per non cadere dalle nuvole” di Francesca Mugelli
“Appena cinque secondi prima della tragedia, ossia molto poco tempo prima di inciampare e cadere giù dal cielo come una pera cotta, Rischio corre a perdifiato sul bordo della piscina nel prato nuvola. Già, perché i draghetti azzurri è lì che abitano.
Se ne stanno tutto il giorno sulle nuvole, sulle nuvole mangiano, sulle nuvole dormono e sulle nuvole vanno anche a scuola.
Su ognuna si trova una casa.
Quella di Rischio è gialla e celeste, un tetto nuvola, tantissime finestre e mille tigli in fiore in giardino. ….”
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“Memories” di Enzo Quaranta
Io non sono un poeta… Capisco che introdurre una prima silloge affermando di non essere un poeta non sia molto coerente, ma è la verità. Tutto nasce per gioco, circa tre anni fa, quando Anna Maria, la donna della mia vita, trovando una mia poesia scritta a mano e lasciata sulla scrivania mi disse : “Bella, chi è l’autore?”. Le risposi che ero io e se da un lato rimase incredula, dall’altro mi spronò a continuare. Da ragazzo scoprii l’amore per la lettura, lo feci grazie alle mie professoresse di italiano, esigenti e severe, e grazie alla biblioteca comunale del mio paese, dove trascorrevo interi pomeriggi a studiare e leggere, in quel luogo silenzioso e surreale, pieno di libri colmi di polvere che desideravano essere sfogliati. Ho sempre continuato a coltivare questa passione se pur a momenti alterni, ma certo provare a scrivere è un’altra cosa, a maggior ragione a scrivere poesie. Tra l’altro, i miei studi economico-aziendali e la mia attività professionale di verificatore fiscale, hanno molto poco a che fare con la poesia! Comunque ho continuato a scrivere, per caso, quando capitava, quando venivo colto da “ispirazione”, senza tempi e temi certi. Ogni tanto leggevo qualche mia composizione ad Anna Maria che, con estrema oggettività, mi diceva se Enzo Quaranta Memories 8 trasmetteva sentimento o no.
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“Nel cuore della poesia” di Paolo Papagni
“Nel cuore della poesia” il titolo della silloge di Paolo Papagni già suscita curiosità, banalmente si sarebbe pensato di scrivere: nel cuore “la” poesia, mentre l’autore sceglie l’articolo “della” come forma d immersione personale nella poesia; cosi diviene moto di vita dell’autore, essenza della vita del poeta Paolo Papagni che nonostante la definizione “poeta” gli calzi a pennello ama definirsi “scribacchino del cuore.” Le liriche presenti in questa sua raccolta sono dominate dall’esperienza del poeta, dai ricordi di un vissuto intenso, dai panorami sentimentali affacciati dalle finestre di quei giorni lontani dove l’Italia e le sue genti vivevano assai differentemente dall’oggi, alle soglie dell’adesso dove virtù e vizzi sono sempre più calzanti. La sensibilità dei versi non è però caratterizzata da scansioni ritmiche ma da un verso libero, sincero e concreto quello di un autore che scrive per ricordarci un qualcosa non per stupirci.
La silloge parla l’intero esistere di Paolo Papagni nell’umiltà della sua persona ma nella grandezza delle sue poesie, frammenti preziosi i suoi versi come fossero confessioni scritte per lasciare al lettore una parte essenziale delle sue conoscenze.
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“Tradotta Giustizia” di Mauro Salvi
Un viaggio, un qualcosa di banale. Si parte da un punto A per raggiungere un punto B. Semplice. All’apparenza… In realtà lungo il tragitto molte cose possono cambiare, molte fermate intermedie potrebbero scombussolare l’ordine delle cose. Gente che sale, anime che abbandonano il convoglio per andare incontro al loro destino… In tutto questo un ruolo fondamentale l’avrà Pinuccio, il “topo della Tradotta di lusso”, il dispensatore di generi di conforto, colui che allevia la noia dei passeggeri con le sue bevande prelibate e le stuzzicherie che non saziano ma deliziano persino lo stomaco più esigente. I clienti di Pinuccio? Avvocati, magistrati… Tutte persone rispettabilissime, se le giudichiamo dai completi firmati e dai gingilli luminosi che portano ai polsi o al collo… Se scrutassimo la loro anima, forse cambieremmo idea… Come passare il tempo durante il viaggio? Semplice, facendo una bella partita a carte! Chiaramente non a rubamazzo, anche se la posta in gioco, da rubare o vincere con l’inganno, sarà decisamente elevata. La vita, ecco quale sarà il fulcro della partita. Di chi? La vita dei loro clienti, persone accusate di crimini, innocenza da provare o magari già provata. Ma, si sa, tutto può cambiare.
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Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia a: oubliettemagazine@hotmail.it
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