Cena con delitto: la nuova moda dei ristoranti italiani
Con l’avvicinarsi delle feste natalizie ho pensato di parlarvi della nuova moda che imperversa in Italia, la cena con delitto. Agli appassionati di thriller si illumineranno gli occhi! Si tratta di una rappresentazione teatrale che viene abbinata ad un pasto.
Negli ultimi anni questa iniziativa ha preso sempre più piede e, in alcuni locali e ristoranti, piccole compagnie teatrali organizzano rappresentazioni da libro giallo che accompagnano la cena.
In pratica i commensali si trovano ad essere coinvolti in un delitto e a doversi improvvisare investigatori. Una cena sicuramente diversa dal solito, da ricordare. Ogni partecipante dovrà mettere alla prova le sue doti investigative, fiutare gli indizi e non lasciarsi ingannare dai depistaggi.
Si cercherà di individuare il movente, l’arma del delitto, ricostruire la scena del crimine e infine arrestare il colpevole prima che possa commettere altri misfatti. Una sorta di “Cluedo”, il gioco in scatola famoso negli anni Novanta, ma qui svolto dal vivo. Il vero protagonista è lo spettatore che può interagire in qualunque momento con la scena.
Queste iniziative si svolgono con cadenze settimanali, soprattutto nel Nord Italia e al Centro. Il gioco interattivo è conosciuto anche come “murder party”, e trae spunto da “Invito a cena con delitto”, un film diretto da Robert Moore nel 1976. La trama rappresenta una parodia del genere giallo classico, passato alla storia perché vanta la partecipazione straordinaria dello scrittore Truman Capote, nella sua unica interpretazione cinematografica. Gli investigatori, nel numero di 5, sono parodie di altrettanti detective famosi del cinema o della letteratura, e la trama è ispirata al celebre romanzo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”.
Ho partecipato personalmente ad una di queste cene. Vorrei tranquillizzare i lettori. Durante il pasto non muore nessuno, e la trama è totalmente gestita dagli attori.
L’omicidio è già avvenuto, e viene soltanto raccontato dai protagonisti che si “trovano” al commissariato di polizia. I commensali sono divisi in gruppi, generalmente per tavolo e possono porre delle domande agli “indiziati”.
Alla squadra vincitrice, quindi a quella che riesce a dare il giusto nome all’assassino, va un premio, che dipende dallo sponsor della serata. La mia cena era sponsorizzata da un’autoscuola che elargiva dei buoni.
Peccato che io la patente l’avessi già fatta da un po’! Naturalmente se volete continuare a godervi la cena in tutta tranquillità, lo potete fare. Ricordo persone che non interagivano affatto, ma quella è un’altra storia. Buone vacanze quindi, e buone indagini qualora decideste di partecipare alla cena con delitto!
Written by Cristina Biolcati