In libreria l’ultimo libro di Margherita Hack: “C’è qualcuno là fuori” è considerato il suo testamento postumo
“Gli ufo non volano nei nostri cieli, se gli alieni esistono non li incontreremo mai”. Questo è quanto dice, in sostanza, il testamento postumo di Margherita Hack, un libro uscito nelle librerie lo scorso 12 novembre, scritto a quattro mani insieme al giornalista Viviano Domenici.
Già dal titolo, “C’è qualcuno là fuori?”, Edizioni Sperling & Kupfer (256 pagine, 18 euro), si evince la voglia della grande astrofisica fiorentina, scomparsa lo scorso giugno, di intervenire sul tema su cui l’uomo da sempre si interroga. Oltre a noi, là fuori, possono esserci altre forme di vita?
È di pochi giorni fa la notizia che solo nella Via Lattea ci sono 8,8 miliardi di stelle con pianeti simili al nostro. Risulta che una stella su cinque, simile al Sole, abbia un pianeta come la Terra. Sarebbe quindi naturale pensare che ci possano essere pianeti abitati da esseri intelligenti, evoluti come e più di noi. Ma le distanze siderali che ci dividono, costituiscono un limite invalicabile tra noi e loro.
“Credo del tutto probabile – scrive la Hack – che ci sia vita in altri mondi abitati, ma credo anche che non avremo mai modo di incontrare un extraterrestre. Le distanze non ce lo permettono. In conclusione – dice ancora – penso che siamo destinati alla solitudine. Ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare a cercare!”.
Il libro, come dicevamo, è scritto insieme al giornalista Viviano Domenici, per decenni caporedattore delle pagine scientifiche del Corriere della Sera. La Hack, da buona fiorentina, attacca soprattutto “le bischerate” a cui tanta gente crede. “Gli ufo, gli alieni venuti sulla Terra migliaia di anni fa, tutto senza una prova”, convinta che l’irrazionalità danneggi la scienza e il cervello.
Il libro fornisce anche elementi scientifici e divertenti, istruttivi paradossi a sostegno delle sue parole. Le ricerche della Nasa continuano, ma la Hack dalle pagine del suo libro postumo invita alla prudenza e, soprattutto, a non credere a chi parla di extraterrestri già in giro, come “omini verdi” che hanno colonizzato la galassia.
A tal proposito cita uno dei paradossi più illustri di Enrico Fermi. “Dove sono tutti?”, chiese il premio Nobel ai suoi colleghi che parlavano della presenza “sicura” di alieni nell’universo. Antonio De Blasi, ricercatore e divulgatore Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica), aveva posto a Margherita Hack alcune domande sulla vita aliena, e l’origine dell’Universo in occasione della manifestazione di febbraio 2012 “Identikit dell’alieno”.
Le risposte della famosa astrofisica sono poi servite ai bambini che hanno partecipato al laboratorio di ricerca pensato per i piccoli “scienziati” in erba alla scoperta delle regole che governano il cosmo. E mentre noi stiamo qui ad interrogarci sulla “pluralità dei mondi”, se qualcuno simile a noi dovesse mai esistere, Margherita Hack adesso lo ha trovato.
Written by Cristina Biolcati
“c’è qualcuno là fuori”: gli studi di Margherita Hack sono sempre affascinanti e di notevole interesse, tuttavia non penso sia il suo testamento postumo per l’esigua documentazione tratta dai suoi lavori. Il libro è incentrato sul pensiero del suo autore,Domenici. Almeno su un paio di punti….avrebbe dovuto studiare di più…
Gentile signor Pisani, questo libro viene proprio presentato come “il testamento postumo”. Se lei va a vedere l’argomento sui vari siti che si occupano di libri, vedrà che è vero. Quindi mi si può accusare al limite di poca originalità, ma non di non essermi documentata.
Mi dispiace perché ci metto sempre tanto impegno, in quello che faccio, e poi, con una battuta saccente, così all’improvviso, chi non ha rispetto per il lavoro altrui, affossa tutto.
Le critiche sono sempre bene accette, se costruttive. Ma ci sono vari modi di dire le cose. Tutto in funzione della sensibilità altrui.
Un saluto.
heheehehehe bella risposta Cristina! :P
Gentile sig.ra Cristina, probabilmente mi sono espresso male. La mia “battuta saccente” non è rivolta a lei ed al suo lavoro, semmai all’autore del libro…alcuni argomenti richiedevano maggiore attenzione.
Saluti
Mi sembrava strano di essere stata redarguita su una definizione che era insita nella definizione del libro stesso, e quindi su quel “testamento postumo” che non è neanche una mia personale affermazione. Ma leggendo il commento, pareva che quel “avrebbe duvuto studiare di più” fosse rivolto non all’autore del libro, bensi’ a quello della recensione. Quindi a me.
O forse sono io che non ho saputo cogliere l’intento.
Sono lieta che l’equivoco si sia chiarito.
A volte capita, di fraintendere le cose. Purtroppo.
Buona giornata.